Giuristi democratici sull'art. 18



Il referendum per l'estensione dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori,
alle imprese con meno di quindici dipendenti, rappresenta un appuntamento
importante per  mettere all'attenzione del paese la questione aperta dei
diritti dei lavoratori.

La riforma
All'inizio del 2003 il Parlamento ha recepito con la legge n. 30  un
pacchetto di riforme in materia del lavoro, che rende i rapporti di lavoro
maggiormente flessibili, privando i dipendenti di sufficienti garanzie per
i momenti di disoccupazione tra un lavoro a tempo determinato a chiamata o
in staff, e facilita la frammentazione delle grandi imprese attraverso le
cd cessioni di ramo di aziende, trasformando dunque grandi imprese in un
nugolo di piccole aziende, attraverso il cd outsourcing.
La riforma tocca anche aspetti di natura sindacale, operando un superamento
di fatto della contrattazione collettiva nazionale ed aprendo la strada
verso una trattativa sempre più decentrata, finalizzata  all'introduzione
di contratti di lavoro negoziati direttamente tra lavoratore e datore.
Inoltre con la firma del Patto per l'Italia, con le associazioni sindacali
CISL e UIL, il Governo si appresta a modificare l'art. 18 SL anche nelle
imprese con più di quindici dipendenti, eliminando l'obbligo di
reintegrazione in caso di licenziamento illegittimo.
Il significato del referendum
Con il referendum  del 15 giugno i Comitati promotori intendono estendere
le garanzie previste dall'art. 18 SL a tutti coloro che svolgono una
prestazione di lavoro subordinata, riaffermando il principio che il diritto
al lavoro non si tutela restringendo il campo delle garanzie, ma ampliando
queste ultime  a tutti i lavoratori.
E' chiaro a tutti come la vittoria del referendum rappresenti una presa di
posizione forte sull'intero impianto di riforma in materia di lavoro.
Il prorompente schieramento a favore del no, capitanato da Confindustria,
dal centro destra e dai settori del centro sinistra che non pongono il
diritto al lavoro come obiettivo primario, minaccia inesorabilmente il
diritto di tutti ad una piena tutela in ambito lavorativo, privilegiando
l'aspetto economico del diritto dell'impresa al risparmio sul costo del
personale, sulla sicurezza e sull'assistenza.
Mantenere l'art. 18 SL e ampliarne l'applicabilità vuol dire, innanzitutto,
porre un freno alle possibilità di  licenziamenti arbitrari e immotivati.

VOTIAMO SI
per riaffermare il diritto di tutti i lavoratori all'eguaglianza, al
rispetto ed alla dignità, per i quali, l'estensione dell'art. 18, è
strumento ineliminabile di tutela e giustizia



GIURISTI DEMOCRATICI BOLOGNA