comunicato stampa



CGIL

Cod XIII/1323/6
Prot. 1265/2003


Roma,  23 maggio 2003

Rendere effettivo per la prima volta il voto degli italiani all'estero

Votare SI al quesito per l'estensione dell' articolo 18 dello Statuto dei

Lavoratori a tutte le imprese.



Care compagne e compagni,

il 15 Giugno p.v.  i cittadini italiani saranno chiamati a votare i
referendum. Per la prima volta i connazionali all'estero potranno votare
nei paesi di residenza ed esprimere il loro voto per corrispondenza, sulla
base dei certificati che saranno inviati a domicilio e secondo le modalità
in essi indicate.

Siamo di fronte ad una prima occasione per applicare la nuova legge per il
voto degli italiani all'estero, fortemente voluta anche dalla CGIL, ed
assume particolare importanza realizzare una estesa partecipazione al voto
degli italiani nel mondo anche per dimostrare  che si tratta di una legge
fortemente sentita nell'emigrazione e della concreta occasione per
costruire una effettiva parità di diritti fra tutti i cittadini italiani.

Una bassa partecipazione alle votazioni, peraltro su referendum che non
toccano direttamente la condizione dei connazionali fuori dall'Italia,
potrebbe diventare pretesto ed alibi, per quanti non hanno condiviso il
voto all'estero, per rimettere in discussione la piena applicazione di una
legge di straordinaria importanza.

Questa prima occasione di voto all'estero è negativamente condizionata dai
ritardi del Governo nel costruire una anagrafe degli italiani all'estero
effettivamente aggiornata per quanto riguarda gli aventi diritto ed i loro
indirizzi, a testimonianza del permanere di una sostanziale indifferenza
verso l'emigrazione i suoi diritti ed i suoi problemi.

Molti concittadini rischiano di non ricevere i documenti necessari o di non
riceverli in tempo e la Cgil rivolge loro un invito a richiedere ad
Ambasciate e consolati di poter esercitare un loro diritto costituzionale.

Per questa ragione la CGIL, sulla base delle decisioni del suo Comitato
Direttivo Nazionale, impegna tutte le sue strutture a lavorare per la più
ampia partecipazione al voto, fornendo una diffusa informazione  sia
direttamente che attraverso contatti ed intese, in Italia ed all'estero,
con la FIEI ( Filef - Santi ) cui è legata da un patto di collaborazione e
con tutte le associazioni e circoli  di ispirazione democratica attivi
nell'emigrazione. L'obbiettivo concreto è quello di contattare il maggior
numero possibile di connazionali per invitarli a votare, di realizzare
confronti ed assemblee e di intervenire sulla stampa e sugli strumenti
d'informazione in lingua italiana.

La Cgil è convinta  che la strada è quella delle riforme legislative i cui
contenuti non possono essere quelli indicati dal governo, ma quelli
sostenuti dai cinque milioni di firme  raccolte fra i lavoratori italiani
dalla CGIL e consegnate al Parlamento.

L'Italia ha bisogno che si arrivi in tempi rapidi alla riforma degli
ammortizzatori sociali, all'estensione dei diritti all'universo delle
collaborazioni coordinate e continuative, ai lavoratori dell' imprese
minori ed anche ai connazionali all' estero a partire da quanti si trovano
nella condizione di bisogno.

Quella della Cgil non è una scelta tattica e la campagna per il referendum
dovrà essere l'occasione per fare conoscere sempre meglio i contenuti delle
nostre proposte e per fare crescere attorno ad esse il consenso necessario.

D'altra parte oggi non ha più senso discutere in astratto e ci si deve
confrontare con la realtà di un referendum sull'estensione dell'articolo 18
dello Statuto dei lavoratori contro i licenziamenti ingiustificati ai
lavoratori delle aziende con meno di 16 dipendenti i cui risultati
riguarderanno anche la CGIL, la sua strategia e le persone che essa
rappresenta.

Il voto del 15 Giugno è un appuntamento importante per dare un segnale
contro l'attacco del Governo ai diritti del lavoro e LA VITTORIA DEL SI
rappresenterebbe una battuta di arresto molto significativa alla strategia
del centro destra, se invece dalle urne uscisse un risultato negativo si
ridurrebbero oggettivamente gli spazi per quella politica dei diritti e
delle tutele che la Cgil vuole perseguire con coerenza e decisione
nell'interesse di tutti i cittadini in Italia ed all'estero.



p. l'Ufficio Italiani all'Estero
p. la Segreteria Confederale

          Andrea Amaro
Titti Di Salvo



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