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Lettera aperta agli elettori ed elettrici dell'Ulivo
- Subject: Lettera aperta agli elettori ed elettrici dell'Ulivo
- From: "italo.disabato at libero.it" <italo.disabato at libero.it>
- Date: Thu, 22 May 2003 16:31:13 +0200
Alle Elettrici ed Elettori dell'Ulivo I Referendum si apprestano, il giorno in cui gli italiani sono chiamati a dare la loro opinione sui quesiti referendari si avvicina, ma non siamo ancora sicuri che ci sia chiarezza, che la gente sa quali siano le questioni in campo. Tutto attorno neanche un pò di limpidezza, le fonti dell'informazione nazionale sono più indirizzate a trovar i motivi dello scontro pseudopolitico, sempre più pseudo e sempre più arroventato, che non a dare le debite motivazioni circa le varie posizioni, in fatto di vera Politica e di scelte oculate per il bene del Belpaese dei Partiti e degli schieramenti. Naturalmente il risalto dato al pettegolezzo diventa centrale, ma si sa, oggi siamo votati più alle volgarità linguistiche e concettuali, che alle giustezze strategiche appunto della politica e della cultura sociale. Qualcuno dice che ci vuol pazienza, ma non è nel nostro DNA averne tanta e perciò oggi ci sentiamo di rivolgere un piccolo appello a Voi Elettrici ed Elettori del Centrosinistra per parlare sinceramente di certi moti che ci scorrono dentro. Tra le prime cose da dire c'è questo bisogno di invitarVi a meditare sui perché abbiamo scelto di percorrere il sentiero della raccolta delle firme, sulle motivazioni di una lotta, che consideriamo sacrosanta da un lato per la difesa dei diritti dei lavoratori, una conquista di civiltà costata tanti sacrifici e tanto impegno, dall'altro per salvaguardare la salute delle persone e l'ambiente, attraverso l'eliminazione delle scelte libere ed unilaterali di coloro che perseguono il profitto attentando alle tutele dei territori e dei cittadini che li abitano. Un invito, il nostro, ad acquisire tra l'altro tanta e tanta informazione in più, soprattutto per rispondere con dati di fatto agli attacchi inconsulti e mai argomentati di tanta parte politica ed imprenditoriale, la stessa parte che attenta pubblicamente ai diritti dei lavoratori, la medesima che impudicamente propone il libero mercato del lavoro, gli stessi uomini che cinicamente favoriscono l'uscita di migliaia e migliaia di persone dalla cosiddetta "produzione", buttando letteralmente sulla strada padri di famiglia e giovani che non avranno più la possibilità di costruire un futuro. Il tutto in nome di un progresso che in fondo in fondo è sempre il vecchio profitto che non conosce le ragioni della solidarietà, che non si misura con le esigenze della gente, che dimostra di perseguire solo ed esclusivamente il proprio bisogno, in termini di economia e di potere politico. E così ci bombardano ogni giorno dell'esigenza di non recarci alle urne, il prossimo 15 giugno, di disertare in massa, di fare una bella vacanza al mare o in montagna, insomma la classica gita fuori porta come toccasana di un progetto che non deve essere scalfito da questi "pezzenti" che ancora parlano di diritti e di doveri, di contratti e di tutela della salute, di libertà e di affrancamento, che lottano ancora in nome di un futuro di civiltà, in nome di una utopia irrealizzabile. E così ci dicono che il mondo è cambiato, che lo sviluppo passa attraverso la negazione di quello in cui la maggior parte dei lavoratori credevano. Oggi in un mondo che è dominato dalle grandi potenze non si può più vivere di sogni ed ideali, cosi ci dicono dai talk show televisivi, dimenticando di sottolineare che quei canali televisivi appartengono ad un potere che vuol distruggere quei valori e quegli ideali di uguaglianza e di civiltà. Così ci danno le guerre, così favoriscono il razzismo e il fondamentalismo, così producono le azioni di terrorismo, così assassinano il senso del pacifismo, reprimendo ogni afflato di salvezza nel mondo malato, così ci regalano Genova e le bugie del potere e le stranezze di percorsi ambigui e mai limpidi e chiari e gli attacchi allo sforzo della giustizia d'esser più giusta e mille altre nefandezze. Allora il problema è: andiamo al mare? Davvero il mondo del lavoro molla tutto e si consegna a questi signori che vogliono disporre della loro vita a piacimento? Davvero siamo convinti che estendere i diritti dei lavoratori per dimostrare al Governo che i diritti non si toccano sia un atto inconsulto e grave? Beh permetteteci di avere forti dubbi. Dubbi atroci perché pensiamo al giorno dopo, al giorno in cui questi signori urleranno la loro gioia e diranno che gli italiani sono stanchi di tutti questi diritti anacronistici, di questi privilegi, allorché annunceranno, dai microfoni che controllano con arroganza, che faranno di tutto per azzerare ogni cosa e per consegnare ai padroni (che ce ne sono ancora non crediate di averli perduti nella modernità del mondo moderno, i padroni ci sono e sono più agguerriti che mai) la massima libertà di agire, consegnando i lavoratori alla precarietà ed al ricatto. Eh no, crediamo invece si debba far di tutto per esserci quel giorno nelle cabine elettorali, lo crediamo in modo totale, perché si deve poter esprime con chiarezza il proprio forte dissenso da ogni progetto teso all'annullamento dei diritti, che sono l'humus sacrosanto delle civiltà non autoritarie. E davvero non riusciamo a capire le scelte di molti dirigenti del centrosinistra, che invitando a disertare si pongono di fatto al fianco di coloro che vogliono affossare ogni livello democratico nel nostro paese. Crediamo sia un grande errore, un errore che pagheremo tutti duramente, che sancirà la negazione delle regole e ci consegnerà al caos delle decisioni altrui, senza possibilità di tutela, senza difesa e senza alcuna rete di protezione. E poi c'è quest'altra roba del referendum per urlare il proprio SI alla salute ed all'ambiente. Eh si, siamo convinti che disertare la scheda significa rinunciare veramente alla salute ed all'ambiente. Significa infatti favorire il liberismo selvaggio che non vuole riconoscere alcuna normativa di protezione dall'inquinamento. Significa favorire le installazioni delle Centrali termonucleari, di quelle turbogas, significa di fatto attentare alla salute dei cittadini di ampie zone del Paese, significa appestare l'ambiente, significa decretare la vittoria dei fumi e dell'inquinamento, oscurando la luce, putrefacendo l'aria, ammalando piante ed umanità. E restiamo stupefatti che gli uomini che dirigono i Partiti del centrosinistra, che militano nelle tante Associazioni ambientaliste, che marciano con noi per affermare la propria capacità di lottare contro tutti coloro che vogliono recidere le tutele sulla salute e l'ambiente, che questi uomini affermano di voler fare una gita fuori porta, il prossimo 15 giugno, invitando i propri elettori ad imitarli, scegliendo le spiagge e le ombrose pinete alla tristezza delle cabine elettorali. E restiamo davvero sconcertati di questa scelta, perché non ce l'aspettavamo, perché il loro impegno contro l'inquinamento e per la salute dei cittadini ci sembrava concreto e reale ed invece eventualmente ci sbagliavamo, perché di fatto loro vanificano anni di lotta, auspicando il fallimento di una iniziativa che vuole costruire un futuro più sano e più salubre e più giusto per tutti. Perciò, anche se ci dispiace dirlo, crediamo sia giusto per Voi Elettrici ed Elettori dei Partiti e degli schieramenti "progressisti" del centrosinistra che per una volta diventiate sordi agli appelli alla vacanza ed invece siate presenti in massa ad urlare il Vostro necessario SI a che ci siano ancora ed ancora le regole di salvaguardia dei diritti e della dignità delle persone, affinché si riesca a vivere in un mondo più pulito e più sano. Vi chiediamo di recarvi a votare, fatelo, facciamolo per guarire il mondo dal morbo del potere e dell'arroganza, facciamolo per noi stessi e per i nostri figli, che non si trovino a vivere un futuro fatto di incertezze e di rovina. Vi chiediamo, il 15 Giugno, di rinunciare ad ogni progetto di viaggio e di partecipare al Voto, magari potremmo auspicare delle vacanze in giorni diversi, magari sperare in un mare più pulito, in un'aria tersa da magmi e fumi, in un ambiente più consono alla vita. Vi chiediamo di restare, il 15 Giugno, nei Vostri paesi, nelle città e di recarVi alle urne, sarebbe questo, crediamo, un grande moto di civiltà, sarebbe una scelta giusta ed oculata, sarebbe il gesto di eliminare qualunque pentimento futuro, sarebbe il favorire ancora la dignità d'una umanità che, nonostante tutto, ancora vuole e sa scegliere il proprio futuro. Campobasso, 19 Maggio 2003 Italo DI SABATO
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