SCIOPERO GENERALE DI TUTTI I METALMECCANICI CONTRO IL CONTRATTO TRUFFA!!!



Ancora una volta un accordo separato colpisce i diritti e le condizioni dei
lavoratori e offende la democrazia sindacale.
La Fiom chiama tutti i metalmeccanici alla lotta contro un accordo che li
danneggia e per conquistare un vero Contratto nazionale
        La Federmeccanica, la Fim e la Uilm hanno sottoscritto un accordo
per rinnovare il Contratto nazionale che la Fiom rifiuta e respinge perché:
-     si vogliono inserire nel contratto le normative previste dalla Legge
30 del 2003 (ex 848), che introduce la precarietà totale nel mercato del
lavoro, i contratti a chiamata, l'affitto permanente di manodopera la
totale liberalizzazione degli appalti.
-     Si vogliono inserire nel contratto le norme del Decreto 368, che
toglie ogni vincolo e ogni regola alla gestione dei contratti a termine, e
per questo si vuole abolire un intero paragrafo del contratto.
-     Si vogliono inserire le norme del Decreto legislativo 8 aprile 2003,
che comportano la fine dell'orario settimanale massimo e il passaggio agli
orari plurisettimanali e ultraflessibili.
-     Si mette in discussione l'attuale inquadramento unico senza chiarire
in nessun modo quale sarà la collocazione dei lavoratori, ma anzi affidando
al gruppo di lavoro nazionale il compito di definire "menu" differenziati
fabbrica per fabbrica. Con il rischio che ogni lavoratore e ogni azienda
abbia la sua qualifica e la sua paga.
-     Si istituisce un Ente Bilaterale, finanziato dalle aziende e da altri
enti, nel quale si amministreranno la formazione professionale oggi, le
assunzioni domani e che trasformerà il sindacato in agente collocatore dei
lavoratori, invece che in difensore dei loro diritti.
-     Si peggiorano le norme sul lavoro interinale, d'ora in poi i
lavoratori potranno essere affittati anche al secondo livello, sul diritto
allo studio, che viene sostanzialmente assorbito nella formazione
professionale e aziendale.
-     Sulle trasferte gli aumenti sono irrisori, mentre si istituisce una
reperibilità peggiorativa delle condizioni esistenti e che rischia di
trasformarsi nel diritto dell'impresa al comando del lavoratore. Si
peggiora e si estende la normativa per i lavoratori discontinui.
-     Per quanto riguarda la salute e la sicurezza viene cancellato
l'intero articolo 27 del contratto e sostituito da un'interpretazione
restrittiva e peggiorativa della Legge 626. Lo stesso avviene per quanto
riguarda tutte le forme di congedo e permesso non retribuito, previste
dalla legge, le cui normative la Federmeccanica trasferisce nel contratto
in modo restrittivo e peggiorativo.
-     Sul salario gli industriali, la Fim e la Uilm hanno concordato un
aumento assolutamente inadeguato, che consiste in:
                         un incremento di 69 euro lordi al 5° livello e di
meno di 59 euro al 3° livello.
Un anticipo delle spettanze del contratto 2005 e 2006 pari a 21 euro al 5°
livello circa 17 al 3° livello. Questo anticipo verrà dato alla fine del
2004. Una "una tantum" lorda e scaglionata attorno ai 220 euro.
Una prima quota di aumento a partire dal luglio 2003 pari a 45 euro al 5°
livello e a poco più di 38 euro al 3° livello, naturalmente lordi.
Una seconda quota dell'aumento pari a 24 euro lordi per il 5° livello e
circa 20 per il 3°, nei primi mesi del 2004.  
La Fiom respinge questa intesa perché sul piano normativo si fa un accordo
che serve solo ad applicare le leggi varate dal Governo Berlusconi, che
colpiscono i diritti e le condizioni di lavoro.
Sul salario si definiscono aumenti irrisori, molto più bassi di quelli
ottenuti da molte altre categorie, lontanissime dalle richieste della Fiom
e anche dalla difesa del potere d'acquisto. 
Nell'arco del contratto, tenendo conto degli scaglionamenti, un
metalmeccanico di 5° livello dovrebbe ricevere meno di 50 euro lordi al
mese, un 3° livello ancora meno.
I metalmeccanici sono entrati in questo contratto con 18 mila lire in meno
di recupero salariale a causa dell'accordo separato del 2001. I
metalmeccanici, con questo accordo, dovrebbero entrare nel prossimo
contratto con un altro debito di 40 mila lire (21 euro). Di questo passo un
contratto salariale biennale durerà quattro anni e verrà cancellata una
norma contrattuale che doveva garantire il salario contro l'inflazione.  
Con questa intesa la Federmeccanica intende realizzare alcuni suoi storici
obiettivi: la flessibilità e la precarietà più estese possibili, i bassi
salari, la riduzione del ruolo contrattuale delle Rsu e, soprattutto il
ridimensionamento del ruolo delle funzioni del contratto nazionale.
Quello che propone la Federmeccanica non è un vero contratto ma un
trasferimento nel contratto nazionale del patto per l'Italia di Berlusconi.
La Fim e la Uilm hanno accettato questa impostazione degli industriali e
hanno sottoscritto la piattaforma delle imprese. Lo hanno fatto rifiutando
qualsiasi regola di democrazia sindacale che garantisse ai lavoratori il
diritto al voto sul loro contratto. In questo modo Fim e Uilm, che
rappresentano la minoranza tra i metalmeccanici, rischiano di legittimare
il più grave attacco al contratto nazionale da molti anni a questa parte.
La Fiom mantiene le sue richieste, votate da 454mila metalmeccanici. La
Fiom continuerà a rivendicare un aumento salariale che riconosca il valore
del lavoro dei metalmeccanici, regole sicure contro la precarietà, il
miglioramento dei diritti e delle condizioni dei lavoratori,
dall'inquadramento, agli orari, a tutte le principali normative.
La Fiom respinge chiama le lavoratrici e i lavoratori a lottare per la
difesa del contratto nazionale e dei loro diritti. Se vi sono
organizzazioni che hanno deciso di sottoscrivere quanto gli industriali
hanno deciso di pretendere, la Fiom non lo farà.
LOTTIAMO UNITI.   NO ALL'ACCORDO SEPARATO, SÌ A UN VERO CONTRATTO
NAZIONALE, AI DIRITTI DEI LAVORATORI, ALLA DEMOCRAZIA SINDACALE.
Fiom-Cgil         Roma, 7 maggio 2003     (elaborazione grafica ROSSI
Alessandro Delegato RSU FIOM-CGIL Cedaspe SpA San Giuliano Milanese)