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Sul May Day aquilano
- Subject: Sul May Day aquilano
- From: "Lorenzo Marvelli" <noemioli at tin.it>
- Date: Sat, 3 May 2003 17:07:45 +0200
Sull' 1 Maggio a L'Aquila, primo May Day abruzzese, festa del non-lavoro e contro la mercificazione delle arti e dei saperi. Forum Abruzzese delle Arti Il May Day aquilano ha raccontato come sia possibile appropriarsi degli spazi urbani per riconsegnarli alle persone che per un giorno desiderano abbandonare quelle abitudini metropolitane che il termine "consumo" declina magistralmente. Nonostante la città agisse sui partecipanti le solite strategie di controllo (polizia, carabinieri, falsi no-global capelluti e riconoscibilissimi etc etc) e video-sorveglianza, questi non hanno accettato l'invito alla disciplina ed hanno preferito pratiche di socialità ai soliti comportamenti quotidiani indotti da questo schifo di città che ci ritroviamo a sopravvivere nostro malgrado ed a morire ogni giorno che passa. Se durante la mattina non si è avuta la moltitudine pur non mancando il rumore ed il colore dei quattro gatti che, me compreso, si arrogano il diritto di sentirsi "centogatti", nel pomeriggio al Castello la musica è cambiata e di notte all' Area 51 si è fatto un gran... miagolare. Ho trascorso un primo Maggio particolarmente diverso, per fortuna risparmiandomi l'ennesimo corteo (...per quest'anno rifiuto di camminare ancora!), ho poltrito all'afa di montagna impegnato al solo intrecciare relazioni con "perfetti sconosciuti" che sono divenuti fratelli, al barattare materiali vari come indirizzi, pensieri, progetti. Nell'assoluta immobilità del giardino al Castello, ho goduto delle poesie al microfono di un'adolescente triste, ho raccolto sintonie dal tecnobeat Pelino con i suoi racconti al limite del cut-up, ho sfondato i timpani per le sonorità della Juventus aquilana, mi sono sporcato le mani di vernice con gli improvvisati artisti del colore che pennellavano cartelli e cani punk-a-bestia. E' questa la città che voglio! Chiudo con un'immagine che racconta la storia di questa indimenticabile giornata. Anna e Paolo dell' associazione Ecofebio, anime libere dell'organizzazione del May Day aquilano, seduti e muti alle due di notte all'area 51, completamente "fatti" di sonno e vuoti di energia ma pieni di segni, uno dei quali appariva il più leggibile: il territorio è nostro... basta riprenderselo. Grazie a tutti voi che l' avete reso possibile. Spero che il May Day diventi un appuntamento fisso per... "fissati" di relazioni e di "umano" come noi. Anche il 1 Maggio, dal 1 Maggio, è in Movimento verso una identità che ci comprenda, un luogo per corpi che si pensano disseminati e sparpagliati in un corteo in lungo e in largo e non in una sola via. Lorenzo Marvelli-Teatri OFFesi-Pescara
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