Referendum: legittima la contestazione al segretario nazionale della Cisl



Referendum: legittima la contestazione al segretario nazionale della Cisl

		Le dichiarazioni rese da Paolo Leonardi della direzione
nazionale della RdB-Cub al quotidiano Liberazione

		I sindacati di base: l'art.18 fa paura «Legittima la
contestazione a Pezzotta» Roberto Farneti Soddisfazione per la scelta a
favore del Sì operata dalla segreteria della Cgil, dure critiche, invece,
nei confronti della Cisl. Le scomuniche giunte dalle più alte cariche dello
Stato nei confronti dei contestatori di Milano, non spaventano i sindacati
di base, che ribadiscono il loro impegno al fianco del referendum
sull'articolo 18. «Ma quali facinorosi - sbotta Pierpaolo Leonardi,
coordinatore nazionale delle RdB - Pezzotta è stato fischiato dalla gente
normale, dai lavoratori comuni che hanno a cuore l'evoluzione dei propri
diritti e che, semplicemente, hanno espresso ad alta voce il loro dissenso
nei confronti di chi, il giorno prima, aveva dichiarato che la sua
organizzazione avrebbe lavorato per affossare il referendum». Le RdB
salutano positivamente la posizione assunta dalla segreteria della Cgil,
«Una scelta - commenta Leonardi - che, una volta tanto, segna l'autonomia
di questo sindacato dal proprio referente politico storico. Una
discontinuità che, se mantenuta, non potrà che produrre maggiore capacità
di mobilitazione nei confronti del mondo del lavoro». Le RdB sono impegnate
allo spasimo nella campagna referendaria: sono già oltre 1500 i comitati
per il Sì promossi nei luoghi di lavoro. «Anche il mondo del lavoro sopra i
15 dipendenti, che in teoria sembrerebbe il meno interessato alla
consultazione - spiega Leonardi -, sa benissimo che questa è un'occasione
per rilanciare la questione dei diritti che è centrale e investe altri
aspetti: dal diritto di sciopero, a quello di rappresentanza, a quello di
un salario dignitoso, al lavoro stabile e garantito».

Roma 27/4/2003