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Referendum: legittima la contestazione al segretario nazionale della Cisl
- Subject: Referendum: legittima la contestazione al segretario nazionale della Cisl
- From: <RdB-VigilidelFuoco at rdb115.org>
- Date: Sun, 27 Apr 2003 18:01:16 +0200
Referendum: legittima la contestazione al segretario nazionale della Cisl Le dichiarazioni rese da Paolo Leonardi della direzione nazionale della RdB-Cub al quotidiano Liberazione I sindacati di base: l'art.18 fa paura «Legittima la contestazione a Pezzotta» Roberto Farneti Soddisfazione per la scelta a favore del Sì operata dalla segreteria della Cgil, dure critiche, invece, nei confronti della Cisl. Le scomuniche giunte dalle più alte cariche dello Stato nei confronti dei contestatori di Milano, non spaventano i sindacati di base, che ribadiscono il loro impegno al fianco del referendum sull'articolo 18. «Ma quali facinorosi - sbotta Pierpaolo Leonardi, coordinatore nazionale delle RdB - Pezzotta è stato fischiato dalla gente normale, dai lavoratori comuni che hanno a cuore l'evoluzione dei propri diritti e che, semplicemente, hanno espresso ad alta voce il loro dissenso nei confronti di chi, il giorno prima, aveva dichiarato che la sua organizzazione avrebbe lavorato per affossare il referendum». Le RdB salutano positivamente la posizione assunta dalla segreteria della Cgil, «Una scelta - commenta Leonardi - che, una volta tanto, segna l'autonomia di questo sindacato dal proprio referente politico storico. Una discontinuità che, se mantenuta, non potrà che produrre maggiore capacità di mobilitazione nei confronti del mondo del lavoro». Le RdB sono impegnate allo spasimo nella campagna referendaria: sono già oltre 1500 i comitati per il Sì promossi nei luoghi di lavoro. «Anche il mondo del lavoro sopra i 15 dipendenti, che in teoria sembrerebbe il meno interessato alla consultazione - spiega Leonardi -, sa benissimo che questa è un'occasione per rilanciare la questione dei diritti che è centrale e investe altri aspetti: dal diritto di sciopero, a quello di rappresentanza, a quello di un salario dignitoso, al lavoro stabile e garantito». Roma 27/4/2003
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