Belgio: Amputata le legge sui crimini contro l'umanita' commessi all'estero



Belgio: Amputata le legge sui crimini contro l'umanita' commessi all'estero
Verdi e Socialisti votano contro. HRW critica gli emendamenti.
 
Il parlamento Belga ha approvato gli emendamenti alla legge sui crimini contro l'umanita' commessi all'estero. La legge permette alle vittime di rivolgersi ai tribunali Belgi per processare i colpevoli, ma gli emendamenti approvati dal Senato pongono forti limitazioni per perseguire molte violazioni dei diritti umani, ha detto Human Rights Watch. Le modifiche sono state introdotte a causa dell'imbarazzo creato da una denuncia contro l'ex presidente Americano George Bush e contro Colin Powell presentata dalle famiglie di 400 vittime Iraqene che morirono nel 1991. Colin Powell aveva definito la legislazione Belga come un "serio problema". In pericolo il caso contro Ariel Sharon per i crimini commessi a Sabra e Shatilla. Mandare il caso in Israele significherebbe perpetuare l'impunita', ha affermato HRW.
 
Fonte: Human Rights Watch; BBC UK
Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI at inwind.it
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5 Aprile 2003 - Il parlamento Belga ha approvato definitivamente gli emendamenti alla legge sui crimini di guerra e contro l'umanita' commessi all'estero. La legge permette alle vittime di rivolgersi ai tribunali Belgi per processare i colpevoli, ma gli emendamenti approvati dal Senato pongono forti limitazioni e creeranno degli ostacoli politici per perseguire molte violazioni dei diritti umani, ha detto Human Rights Watch. Tuttavia alcuni casi importanti, come quello contro l'ex presidente del Chad, non subiranno cambiamenti. Verdi e Socialisti, che assieme ai Liberali fanno parte della coalizione di governo, hanno votato contro gli emendamenti sostenendo che questi avrebbero svuotato la legge dalle fondamenta.
 
Uno degli emendamenti approvati oggi permettera' al governo del Belgio, nei casi in cui la vittima non sia un Belga e lo Stato della persona accusata garantisca il diritto ad un giusto processo, di intervenire e mandare la denuncia alle autorita' giudiziarie di quello Stato. In pratica, ha detto Human Rights Watch, questa disposizione rendera' il governo soggetto a forti pressioni diplomatiche.
 
Questa modifica e' stata introdotta a causa dell'imbarazzo creato da una denuncia contro l'ex presidente Americano George Bush, e altre figure come Colin Powell e Dick Cheney, presentata dalle famiglie di 400 vittime Iraqene che morirono in un attacco dell'esercito Americano su un'abitazione di Baghdad nel 1991. Colin Powell aveva definito la legislazione Belga come un "serio problema".
 
Secondo HRW, tutti concordano sul fatto che il Belgio dovrebbe essere l'ultima risorsa per punire le atrocita', e non una "discarica" per lamentele politiche, ma i nuovi emendamenti aprono la strada a negoziati politici e diplomatici su quasi tutte le accuse presentate. Il governo ha promesso di intervenire solo in casi d'eccezione, HRW vigilera' per verificare se la promessa sara' mantenuta.
 
Gli emendamenti hanno introdotto anche altre limitazioni: prima che la vittima possa presentare un'accusa deve esserci un legame con il Belgio, ad esempio se la persona accusata sia nel territorio Belga, o se i crimini sono stati commessi in Belgio, o se la vittima sia Belga o abbia vissuto in Belgio per almeno 3 anni. Nel caso non ci sia almeno uno di questi legami, la vittima puo' presentare il caso ad un pubblico ministero statale che deve aprire un processo giudiziario solo se l'accusato non proviene da uno Stato che non garantisce il diritto ad un giusto processo. La vittima puo' appellarsi alla decisione del pubblico ministero qualora egli scelga di non aprire un procedimento.
 
Human Rights Watch nota che il voto odierno non mette in discussione diversi casi importanti nei quali ci furono vittime Belghe, come i casi bei Belgi uccisi in Guatemala e Rwanda, cosi' come il caso contro l'ex presidente del Chad esiliato in Senegal. Quest'ultimo caso non e' soggetto all'intervento del governo perche' il Chad non offre la possibilita' di un giusto processo e perche' le autorita' giudiziarie Senegalesi hanno deciso che non poteva essere processato nel loro paese.
 
Invece e' in pericolo il caso contro Ariel Sharon per i crimini commessi a Sabra e Shatilla. HRW ha chiesto al governo Belga di non mettere in discussione il caso. Ci sono evidenti prove che sono stati commessi crimini contro l'umanita' nel massacro di 700 civili, ma nessuno e' stato processato. Mandare il caso in Israele significherebbe perpetuare l'impunita', ha affermato HRW. Lo scorso febbraio, una Corte Belga ha deciso che Ariel Sharon godra' dell'immunita' finche' il suo mandato di Primo Ministro non scade.
 
Sono state presentate denunce anche contro Saddam Hussein, Fidel Castro, Yassir Arafat, Pinochet, l'ex presidente Iraniano Hashemi Rafsanjani, e altri. Molti di questi casi, pero', non sono stati perseguiti attivamente. Inoltre, i casi contro coloro che ricoprono cariche governative non saranno iniziati finche' mantengono tali cariche, questo alla luce della decisione adottata nel caso di Sharon.
 
L'istituzione del Tribunale Penale Internazionale potrebbe alleggerire la pressione sul Belgio. Ma il TPI persegue solo i crimini commessi dopo l'entrata in vigore del suo statuto (1 Luglio 2002). Inoltre, ha giurisdizione solo sui crimini commessi in paesi che hanno ratificato lo statuto, o da cittadini di quei paesi.
 
Il Belgio ha adottato nel 1993 la legge che permette ai suoi tribunali di perseguire crimini commessi all'estero. La legge mette in pratica il principio del diritto internazionale di "giurisdizione universale" che considera che ogni stato ha l'interesse a portare alla giustizia i responsabili di particolari crimini di rilievo internazionale. Finora sono stati condannati 4 Rwandesi per l'accusa di aver partecipato al genocidio del 1994 nel loro paese.
 
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