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l'ATM di Milano attacca il diritto di sciopero, chiede la precettazione per il 2 aprile
- Subject: l'ATM di Milano attacca il diritto di sciopero, chiede la precettazione per il 2 aprile
- From: slaicobasmilano <slaicobasmilano at libero.it>
- Date: Thu, 3 Apr 2003 17:08:09 +0200
Se non volete piu' ricevere messaggi dallo Slai Cobas, rimandate indietro questo messaggio (funzione rispondi) , anche senza alcuna indicazione, direttamente alla casella mittente. Verrete cancellati dal nostro indirizzario. Avvertenza: qualcuno nel tempo ha cambiato indirizzo di posta elettronica ed è capitato che ci rimandasse indietro il messaggio con il nuovo indirizzo. Segnalateci l'indirizzo a cui vi abbiamo mandato il messaggio, altrimenti non è detto che siamo in grado di capire chi dobbiamo cancellare. Grazie! Sito: http://www.slaicobasmilano.org casella principale: slaimilano at slaicobasmilano.org Tel. /Fax 02.8392117 In allegato comunicato stampa dello Slai Cobas Milano contro il tentativo dell'ATM di intimidire i lavoratori e impedire lo sciopero del 2 aprile contro la guerra. Comunicato stampa: l'ATM di Milano attacca il diritto di sciopero L'ATM di Milano ha chiesto la precettazione del personale e minacciato sanzioni allo Slai Cobas e al personale che avesse partecipato allo sciopero generale nazionale contro la guerra indetto per il 2 aprile da CUB, USI, SLAI Cobas, Confederazione Cobas, SinCobas. In un comunicato l'Azienda sostiene il mancato rispetti dei termini di preavviso, ma lo sciopero è stato indetto con il telegramma N. 033/IA del 22 marzo 2003 e con riferimento alla procedura di conciliazione avvenuta in data 10/02/2003 e al telegramma n. 125/EH dell'11/3/03. Se le autorità preposte non hanno fatto pervenire all'ATM le previste comunicazioni, non ne è certo responsabile lo Slai Cobas. Non solo, ed è gravissimo, si paventa che conseguentemente ci potrebbero essere "... situazioni di potenziale pericolo - anche di ordine pubblico - sia per l'utenza che per gli operatori non aderenti allo sciopero." Un'affermazione finalizzata a criminalizzare lo sciopero del 2 aprile. Come se non bastasse l'ATM sostiene che: "la motivazione posta a fondamento dello sciopero attiene alle operazioni militari in Iraq, che però hanno preso ormai avvio da diversi giorni..." e che non sussistono le condizioni di deroga alla legge 146/90 e modd., ossia la " difesa dell'ordine costituzionale". Come dire: va bene lo sciopero il primo giorno di guerra, ...ma ormai è parecchi giorni che c'è! Non solo, questa guerra è in piena violazione dell'art. 11 della Costituzione (in calce alleghiamo l'argomentazione sostenuta a proposito presso la Commissione di Garanzia dai legali dei sindacati di base) e la deroga ai termini di preavvisvo sussiste anche in caso di pericolo per l'incolumità dei lavoratori. Se non ci fosse pericolo, perchè mai il governo avrebbe proclamato lo stato di emergenza? E ancora, l'ATM sostiene che per la legge antisciopero, "il primo sciopero, per qualsiasi tipo di vertenza non potrà superare le 4 ore di servizio.", forse dimenticando che il 20 marzo c'è stato un primo sciopero contro la guerra, proclamato anche dai sindacati di base che indicono quello del 2/4/03. Se poi anche questo non è stato comunicato all'ATM dalle autorità preposte non è certo affar nostro. Infine l'ATM sostiene che "le modalità individuate configurano uno sciopero a schacchiera ed anche ultrattivo ..." L'articolazione aziendale della protesta, di tutta la giornata per operai ed impiegati e dalle 10 alle 14 e dalle 18 alle 22 per il personale viaggiante, non solo rispetta le fasce orarie, ma si svolge con modalità ormai consuete per utte le sigle sindacali. O per lo Slai Cobas non valgono le stesse regole? SIAMO DI FRONTE AD UN APERTO ATTACCO ALLA LIBERTA' DI SCIOPERO, CHE SI E' INFATTI CONCRETIZZATO CON I COMUNICATI ALL'UTENZA CHE PREANNUNCIAVANO UNO "SCIOPERO ILLEGITTIMO" DELLO SLAI COBAS E CON L'OPERA DI INTIMIDAZIONE DEI LAVORATORI ATM. Chiediamo a tutti di sostenere i lavoratori dell'ATM che scioperaranno nonostante la pesante intimidazione subita, volta a impedire lo sciopero del 2 aprile, a contrastare la mobilitazione contro la guerra nei posti di lavoro. In gioco sono la libertà di sciopero e la possibilità di manifestare contro la guerra. Slai Cobas Milano Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale Sede nazionale: Viale Liguria 49, 20143 Milano, tel.fax 02/8392117, @mail: slaimilano at slaicobasmilano.org Sede legale: Via Olbia 24, 80038 Pomigliano d'Arco (Na), tel.fax: 081/8037023, @mail: slainapoli at slai-cobas.org I sindacati di base hanno scritto alla Commissione di Garanzia: "lo sciopero del 2.4.2003 non è soggetto agli obblighi contenuti nella legge e nelle regolamentazioni dei diversi settori e categorie, ai sensi dell'art. 2 comma 7 della l. 146/90 . Trattasi infatti di uno sciopero generale contro la guerra ed a difesa dell'ordine costituzionale. La partecipazione de facto dell'Italia al conflitto in atto, (dimostrata dalla concessione governativa dell'utilizzo della rete ferroviaria e stradale per la movimentazione e trasporto di materiale bellico e di truppe, dall'utilizzo delle basi in territorio italiano per gli stessi fini, l'espulsione tuttora immotivata di personale diplomatico iracheno, la proclamazione dello stato di emergenza) concretizza una palese violazione dell'art. 11 della Costituzione non potendo sussistere alcun dubbio che la guerra in atto è esplicitamente volta a regolare una controversia internazionale in relazione alla quale tutti gli organismi internazionali cui è affiliata l'Italia - ONU, NATO, Unione Europea - sono estranei. Da ciò consegue la piena violazione del citato art. 11 non essendo il comportamento del governo italiano legittimato da obblighi derivanti da trattati internazionali, potendosi anzi intendere il medesimo comportamento anche come un sovvertimento del diritto e dell'ordine internazionale".
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