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Africa Occidentale: HRW: Stop al traffico di lavoro minorile
- Subject: Africa Occidentale: HRW: Stop al traffico di lavoro minorile
- From: "F A B I O C C H I::" <eco_fabiocchi at tin.it>
- Date: Thu, 3 Apr 2003 15:47:36 +0200
| Africa Occidentale: HRW: Stop al traffico di lavoro 
minorile I governi dell'Africa Occidentale non 
stanno facendo abbastanza per fermare il dilagante traffico di lavoro minorile 
che sta diffondendosi sempre di piu' a causa della crisi sociale 
legata all'AIDS. Lo scandalo del problema del lavoro minorile 
nell'Africa Occidentale e' venuto fuori nel 2002 quando fu denunciato che meta' 
del cioccolato prodotto negli USA era legato ai chicchi di cacao coltivati da 
lavoratori minorenni in Costa D'Avorio. Molti di questi bambini erano stati 
"venduti" dai paesi circostanti come il Mali o il Burkina Faso. Alcuni minori 
sono due volte vittime dell'AIDS: prima quando i loro genitori sieropositivi 
muoiono, e poi quando, dopo essere stati venduti, contraggono l'HIV. E' dovere 
dei governi rompere questo circolo vizioso, sostiene HRW. Fonte: Human Rights Watch Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI at inwind.it *************** Se volete ricevere queste news, mandate una email vuota a mailto:econotizie-subscribe at yahoogroups.com e replicate al messaggio di conferma che vi viene inviato *************** 1 Aprile 2003 - I governi dell'Africa 
Occidentale non stanno facendo abbastanza per fermare il dilagante traffico di 
lavoro minorile che sta diffondendosi sempre di piu' a causa della 
crisi sociale legata all'AIDS. Questa e' l'accusa lanciata da Human Rights Watch 
nel suo rapporto sul traffico di bambini in Togo. HRW sostiene che bambini di 3 anni sono 
sfruttati come lavoratori domestici o in campo agricolo in diversi paesi della 
regione. I trafficanti adescano i bambini con la promessa di un'istruzione di 
alto livello e di un addestramento professionale. Molti di questi minori sono 
orfani, costretti a diventare lavoratori in seguito alla morte di un genitore 
sieropositivo. Le condizioni di trasporto tra un paese e l'altro sono pessime, 
una bambina di 13 anni ha raccontato che la nave su cui era stata trasportata 
era affollata, non c'erano bagni, le ragazze defecavano su se stesse e sulle 
ragazze vicine, e si vomitava sulla nave, altrimenti si cadeva in 
mare. Lo scandalo del problema del lavoro 
minorile nell'Africa Occidentale e' venuto fuori nel 2002 quando fu denunciato 
che meta' del cioccolato prodotto negli USA era legato ai chicchi di cacao 
coltivati da lavoratori minorenni in Costa D'Avorio. Molti di questi bambini 
erano stati "venduti" dai paesi circostanti come il Mali o il Burkina 
Faso. Secondo HRW, la coltivazione di cacao e' solo la punta dell'iceberg. 
Il traffico di lavoro minorile passa per numerose strade e i governi non fanno 
abbastanza per fermarlo. Molte delle ragazze vendute lavorano di giorno e di 
notte nei mercati o come baby sitter. Gran parte di esse subisce abusi 
psicologici e violenze fisiche, come minacce di morte.  In particolare il rapporto lega il traffico di bambini alla 
poverta' presente in Togo causata anche dal congelamento degli aiuti per lo 
sviluppo dai paesi ricchi. L'Unione Europea ha sospeso gli aiuti bilaterali al 
Togo nel 1993 dopo che le prime elezioni del paese erano state precedute da 
intimidazioni contro i partiti di opposizione da parte del Presidente Gnassingbé 
Eyadema il quale si rifiuta di tenere libere elezioni. I ragazzi provenienti dal Togo hanno detto a HRW di non 
potersi permettere di pagare le tasse d'iscrizione per la scuola e per questo 
motivo hanno accettato di lavorare nel settore agricolo in Nigeria. Essi 
piantano semi ed arano il terreno per 13 ore al giorno, e sono picchiati se 
mostrano fatica. Alcuni usano attrezzi pericolosi che spesso li feriscono in 
modo grave. Dopo 8 mesi - 2 anni di lavoro gli viene data una bici e gli si 
comanda di pedalare fino a casa in Togo. Lungo il tragitto, i ragazzi vengono 
derubati da banditi, costretti a pagare i soldati e privati di cibo e 
acqua. Alcuni muoiono e sono sepolti ai lati delle strade. Una bozza di legge in Togo proibisce il traffico e impone 
pene da 1,500 a 15,000 dollari per chiunque adeschi, trasporti, trasferisca, 
nasconda o riceva un minore al fine di sfruttarlo per lavoro. Nel 2001, il 
Togo arresto' o tenne in detenzione 10 trafficanti. Ma pochi casi sono stati 
perseguiti fino alla fine. Il governo del Togo non fornisce neanche una protezione 
minima ai minori che riescono a scappare. Le ragazze che scappano passano le 
notti sulle strade, bussando alle porte e accettando gli inviti a dormire nelle 
case di sconosciuti. Alcune sono state spinte alla prostituzione in un distretto 
di Lome' (la capitale del Togo) chiamato il "mercato della piccola vagina". In 
quei luoghi esse corrono il rischio di contrarre l'HIV e altre malattie 
trasmesse sessualmente. In questo modo alcuni minori sono due volte vittime 
dell'AIDS: prima quando i loro genitori sieropositivi muoiono, e poi quando dopo 
essere stati venduti contraggono l'HIV. E' dovere del governo rompere questo 
circolo vizioso, sostiene HRW. Human Rights Watch ha chiesto al governo del Togo di 
ratificare i trattati internazionali che proibiscono il traffico di bambini, e 
ha fatto raccomandazioni dettagliate ai governi di Togo, Gabon, Nigeria, Benin, 
Niger, Costa D'Avorio e Ghana sulla prevenzione e la punizione del traffico, 
cosi' come sulla protezione dei minori trafficati. HRW ha chiesto anche all'ONU 
e ai donatori che finanziano questi governi di raccogliere le loro risorse 
finanziarie, tecniche e diplomatiche per appoggiare questi sforzi. *************************** Homepage Econotizie http://www.ecquologia.it/sito/pag89.map Archivio Econotizie http://sito.ecquologia.it/sito/pag89.map?action=""> | 
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