INAUDITA PROVOCAZIONE DELLA COMMISSIONE DI GARANZIA SUL DIRITTO DI SCIOPERO



Comunicato Stampa: SCIOPERO GENERALE CONTRO LA GUERRA

		INAUDITA PROVOCAZIONE DELLA COMMISSIONE DI GARANZIA SUL DIRITTO DI SCIOPERO

		"Una vera e propria provocazione, un maldestro tentativo di
impedire che i lavoratori scioperino contro la guerra! Una provocazione che
rispediamo senza indugi al mittente. La dimostrazione lampante che si tenta
di strumentalizzare il clima di guerra per imporre una compressione dei
diritti e degli spazi di libertà" questa la dichiarazione di Pierpaolo
Leonardi del Coordinamento nazionale della RdB/CUB. Ieri sera infatti alle
cinque confederazioni che hanno proclamato lo SCIOPERO GENERALE contro la
guerra (CUB COBAS SIN COBAS SLAI COBAS USI) è arrivata una breve nota a
firma del neo Presidente della Commissione di garanzia sul diritto di
sciopero con cui, facendo riferimento ad una precedente Delibera della
stessa, si impediva di fatto lo sciopero nei servizi soggetti alla Legge
146/90 (praticamente tutta la pubblica amministrazione, la scuola, i
trasporti ecc.) LA DELIBERA CITATA NON ESISTE!!! Lo stesso Ministro della
Funzione Pubblica ha già regolarmente inviato a tute le pubbliche
amministrazioni una nota ufficiale per comunicare la proclamazione dello
sciopero generale. Quella che il presidente Martone spaccia per una
delibera altro non è che un "avviso" emesso dalla Commissione a seguito di
una audizione del dicembre 2001 con Cgil, Cisl e Uil e pertanto non ha
alcun valore prescrittivo, ne può in alcun modo essere assimilata ad una
Delibera! E' quindi evidente che Martone piega a suo piacimento la Legge
sul diritto di sciopero con lo smaccato intendimento di impedire iniziative
di sciopero contro la guerra, vista anche la clamorosa marcia indietro in
materia, operata da Cgil, Cisl e Uil. La Federazione nazionale RdB/CUB non
intende assolutamente rinunciare allo SCIOPERO GENERALE ed invita tutti i
lavoratori a partecipare in massa alle numerose manifestazioni promosse in
tutte le principali città Italiane anche per dare una sonora risposta a chi
vuole far scomparire lo sciopero dallo scenario dei diritti dei lavoratori
italiani.

Roma 28/3/2003

Paolo Leonardi