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Fiat: Pomigliano chiusa da scioepro contro la guerra, Termoli nuovamente sospeso operaio che ha appeso la bandiera della pace
- Subject: Fiat: Pomigliano chiusa da scioepro contro la guerra, Termoli nuovamente sospeso operaio che ha appeso la bandiera della pace
- From: slaicobasmilano <slaicobasmilano at libero.it>
- Date: Sat, 15 Mar 2003 02:27:38 +0100
Se non volete piu' ricevere messaggi dallo Slai Cobas, rimandate indietro questo messaggio, anche senza alcuna indicazione, direttamente alla casella mittente. Verrete cancellati dal nostro indirizzario. Sito: http://www.slaicobasmilano.org casella principale: slaimilano at slaicobasmilano.org Tel. /Fax 02.8392117 ====================================================== Fiat: operai contro la guerra GLI OPERAI ADERISCONO IN MASSA ALLO SCIOPERO COBAS PARALIZZATA LA PRODUZIONE A POMIGLIANO D'ARCO RISOSPESO DAL LAVORO L'OPERAIO PACIFISTA DI TERMOLI Pienamente confermate le previsioni di altissima adesione dei lavoratori della Fiat Auto di Pomigliano e delle collegate aziende terziarizzate alle '24 ore di protesta no-stop contro le politiche di guerra - contro la guerra ai lavoratori'' indetta dallo Slai Cobas Già alle prime luci dell'alba erano in centinaia gli operai presenti all'assemblea indetta dal sindacato all'ingresso principale della più grossa fabbrica automobilistica del mezzogiorno. Unanime la volontà operaia espressa in assemblea di Š" saldare la lotta contro i licenziamenti e l'aumento dei ritmi di lavoro al consapevole rifiuto di una guerra che massacrerà ancora una volta i lavoratori e la povera gente in Iraq e peggiorerà i diritti e le condizioni di vita dei lavoratori e della povera gente nel nostro Paese perché i miliardi di dollari e di euro che si spenderanno per la guerra saranno tolti alle nostre pensioni, dalla sanità e da ogni altro servizio e tutela sociale". Unica nota stonata la massiccia presenza di polizia e carabinieri costretti in malo modo dai lavoratori ad allontanarsi dall'assemblea sindacaleŠe relegati all'inutile presidio di un parcheggio dipendenti letteralmente svuotato dal successo dello sciopero che, nel 1° turno e quello centrale, ha riscontrato l'adesione del 95% dei lavoratori paralizzando l'intero ciclo produttivo. Scontata l'adesione massiccia alla protesta anche dei lavoratori del 2° turno e di quello di notte. La fermata produttiva di Pomigliano si riflette sull'indotto Fiat: già ferma la produzione alla Lear di Caivano dove si producono i sedili delle vetture modelli Alfa 156 e 147. Intanto alla Fiat Powertrain di Termoli Stefano Musacchio (il delegato sindacale dello Slai Cobas che già era stato sospeso per 6 giorni dal lavoro per avere esposto la bandiera della pace all'ingresso dello stabilimento) si è visto recapitare ieri un nuovo provvedimento di altri 5 giorni di sospensione, dal 14 al 18 marzo. Lo Slai Cobas preannuncia un immediato ricorso giudiziario con la procedura d'urgenza prevista dall'art. 28 dello Statuto dei Lavoratori per la repressione di condotta antisindacale.* Slai Cobas Fiat Auto e terziarizzate - Pomigliano d'Arco, 14/3/2003 info 081/8037023 Slai Cobas Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale Sede nazionale: Viale Liguria 49, 20143 Milano, tel.fax 02/8392117, @mail: slaimilano at slaicobasmilano.org Sede legale: Via Olbia 24, 80038 Pomigliano d'Arco (Na), tel.fax: 081/8037023, @mail: slainapoli at slai-cobas.org * comunicato stampa su Termoli 13/3 SOSPESO DELEGATO Slai-Cobas della Gm Powertrain di Termoli (Fiat) per aver attaccato la bandiera della pace, rischia il LICENZIAMENTO Sabato 1 marzo c'e' stato a Termoli un Family Day alla Powertrain (Fiat di Termoli), una giornata in cui una volta all'anno le famiglie dei lavoratori vengono invitate in fabbrica a fare festa e sono condotte a visitare i reparti. Di solito si svolge di domenica, questa volta invece si è svolta sabato, con i turnisti al lavoro. Lo Slai Cobas ha ritenuto di manifestare la propria contrarietà alla preannunciata guerra all'Iraq, attaccando ad una delle porte di ingresso dello stabilimento una bandiera della pace, unitamente ad un comunicato in cui si spiegavano le ragioni dei gesto. A Stefano Musacchio delegato Slai RSU/RLS, veniva consegnata una lettera con sospensione cautelativa, in attesa della decisione aziendale di licenziarlo o meno, per avere appeso la bandiera. I lavoratori hanno fatto un presidio di denuncia davanti alla fabbrica e il 7/3 c'è stato uno sciopero con corteo interno e blocco della produzione in segno di protesta. Il 12/3 presso l'Unione Industriali di Termoli, in un incontro con l'azienda, Lo Slai cobas ha invitato a ritirare l'annunciato licenziamento, preannunciando in caso contrario il ricorso giudiziario con procedura d'urgenza come previsto dall'art 18 dello statuto dei lavoratori. In fabbrica permane uno stato di forte tensione e agitazione, in attesa del rientro di Stefano questa notte (13/3) con il turno notturno. C'è la possibilità che gli sia consegnata la lettera di licenziamento. Gli operai della Fiat lottano contro la guerra e la Fiat li licenzia! Stefano non deve essere licenziato!
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