I passeri con i passeri, i merli con i merli



Confederazione COBAS INPDAP
CONFEDERAZIONE DEI COMITATI DI BASE






I passeri con i passeri, i merli con i merli




	Alle accuse scalfariane, secondo cui i referendari fanno il gioco
di Berlusconi, rispondiamo i passeri con i passeri, i merli con i merli;
socialmente Scalfari difende gli stessi interessi di Berlusconi e di tutti
coloro che non vogliono l'estensione dell'art. 18, da cui invece noi
insieme ai lavoratori abbiamo tutto da guadagnare.

Occorre scrollarsi di dosso la sindrome della sconfitta annunciata, per cui
non potremo mai farcela. Bisogna lavorare sin da subito alla costituzione
di un comitato nazionale e di tanti comitati cittadini, territoriali,
aziendali per il Sì.
Il movimento antiglobalizzazione nel suo complesso, i fori sociali
territoriali devono schierarsi senza se e senza ma in questa campagna, che
rappresenta in questo momento l'autentica cartina di tornasole delle
posizioni coerentemente antiliberiste; ne va dell'autonomia, dell'unità e
della radicalità del movimento.

Il movimento non deve passare il tempo a tormentarsi amleticamente su cosa
farà Cofferati; l'estensione e l'universalità dei diritti sono obiettivi
che il movimento deve perseguire fino in fondo.

Abbiamo visto che il movimento con la sua battaglia radicale contro la
guerra è riuscito a d influenzare larghissimi settori sociali ed in seguito
anche parti rilevanti di ceto politico e sindacale sono stati costretti ad
abbracciare queste posizioni. Eppure tantissimi all'inizio dicevano che
eravamo uno sparuto drappello di sognatori.

Ebbene occorre muoversi con la stessa carica ideale che mostriamo nella
lotta contro la guerra, rafforzata dalla concretezza materiale della difesa
degli interessi e dei diritti di milioni e milioni di lavoratori, per
affrontare la campagna per il Sì all'estensione dell'art. 18.
Non siamo noi che dobbiamo giustificare le nostre cristalline posizioni per
il Sì, piuttosto sono la CGIL e Cofferati che devono spiegare ai lavoratori
i loro attuali farfugliamenti e la loro indispettita contrarietà al
referendum. Se in seguito entrambi cambieranno opinione ne saremo contenti,
ma non staremo a tirarli per la giacca, altrimenti correremmo il rischio
esiziale di restarne ipnotizzati.

Noi invece abbiamo fretta, dobbiamo muoverci subito e partire con la
campagna per il Sì all'estensione dell'art. 18 nelle aziende con meno di 15
dipendenti e per l'introduzione di norme più severe per la costruzione
degli elettrodotti.

Costituiamo subito ovunque i comitati di sostegno

CONFEDERAZIONE COBAS





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