Roma centro storico: no alla scuola trasformata in centro commerciale



RETE SOCIALE MONTI



COMUNICATO STAMPA SULLA QUESTIONE DELL'ANGELO MAI



Roma Centro storico:no alla scuola trasformata in centro commerciale

Mai un centro commerciale all'Angelo Mai!!!!!!!!!!!!!!



La Rete Sociale Monti condanna duramente il recente accordo tra il Comune
di Roma ed il Ministero del Tesoro in merito alla vendita dell'ex-Istituto
Angelo Mai (zona via Clementina-via degli Zingari) e alla sua destinazione
a centro commerciale o, al più, a residenza di elevata qualità.

Si persegue e si approfondisce una politica già più volte criticata e
condannata, sia da parte della Rete Sociale Monti che da parte di molte
associazioni e comitati di cittadini del centro storico, che vede la
progressiva e inesorabile trasformazione dell'area centrale in una replica
omologante e di basso profilo di tante "città globali", dove prevale la
logica dei centri commerciali e della residenzialità di alto livello
riservata a chi se la può permettere e che tende ad espellere
sistematicamente sia la popolazione attualmente residente, soprattutto se
meno abbiente, sia gli artigiani che costituiscono il tessuto produttivo
che più rappresenta l'identità locale del centro storico di Roma. Questa
politica, che sta interessando molti degli edifici pubblici in via di
dismissione e che mira solo alla valorizzazione dei beni immobiliari
secondo la pura e semplice logica del profitto, ha come unico effetto di
breve e lunga durata di snaturare completamente il carattere radicato e
l'identità forte di Roma storica, rischiando di trasformarla in un enorme
fenomeno da baraccone, contro tutti gli sforzi che si fanno localmente di
mantenere vivo il tessuto sociale e culturale esistente.

Bisognerebbe piuttosto, soprattutto in un tessuto storico come quello di
Monti così minuto e peculiare ma aggredito da tutte le parti, mirare a
sostenere la vivibilità locale, la residenzialità di chi già ci vive ed in
particolare dei ceti meno abbienti, la creazione di spazi pubblici, il
sostegno all'artigianato, l'apertura al rione degli spazi aperti residui.

Si è critici anche nei confronti di un metodo di decisione che sembra
ancora una volta passare sopra la testa dei residenti e dei cittadini
direttamente interessati, in barba a tutte le dichiarazioni di apertura
alla partecipazione più volte avanzate dal Comune.

Si richiede che un edificio (peraltro di edilizia storica) così importante
per il rione sia vincolato ad una destinazione "pubblica", dove siano
privilegiate utilizzazioni a scopo culturale (università e istituti di
ricerca), a scopo sociale e per una residenzialità riservata ai ceti meno
abbienti (anche utilizzando i fondi per l'edilizia economica e popolare),
senza perdere quest'importante occasione di calmierare il mercato
immobiliare che sta diventando oppressivo. Si chiede, in particolare, che
gli spazi aperti (compreso il giardino), gli unici esistenti in tutto il
rione, siano resi disponibili alla cittadinanza e soprattutto ai bambini.
In ogni caso, si tratta di una decisione che deve confrontarsi con la
popolazione che vive questo contesto.



Promotori della Rete Sociale Monti



Amnesty International Gruppo Centro, Associazione Difesa Pedoni,
Associazione Sportiva Rione Monti, Associazione Strade Monticiane, Botteghe
Artigiane, Casa Editrice Empirìa, Casa Editrice Voland, Consortium, Cies,
LignariusÊ La Gabbianella ,Ass.LIberoPensiero, Reorient, Satyagraha, Soci
Banca Etica, Università della città, Cittadini del rione.



Riferimenti Luigi Ravara 06 4744336

Riccardo Troisi 335/5769531
<mailto:riccardo.troisi at libero.it>riccardo.troisi at libero.it