22/11 Sassari: Per una informazione RAI libera e pluralista



Per una informazione RAI libera e pluralista

    Le dimissioni di due membri del Consiglio di Amministrazione della RAI
sono il naturale esito di un percorso che sin dall'inizio evidenziava una
subordinazione netta del servizio televisivo pubblico agli indirizzi
politici della maggioranza e agli interessi economici delle televisioni
private concorrenti: in entrambi i casi emerge chiaramente l'interesse
centrale del Presidente del Consiglio.
    È in gioco il diritto costituzionale sancito dall'art. 21, un pericolo
più volte sollevato anche dal presidente Ciampi. Una corretta informazione,
infatti, insieme al diritto ad una formazione laica pluralista e critica
nella scuola pubblica, costituisce una condizione imprescindibile per
esercitare a pieno titolo i diritti di cittadinanza e garantire quindi una
reale partecipazione alla vita democratica del Paese.
    La televisione esercita ormai un dominio pressoché incontrastato nel
determinare la forma-zione dell'opinione pubblica. Pertanto uno degli
strumenti principali per garantire, oggi, il diritto ad una informazione
corretta e pluralista è costituito dalla RAI, l'unica che abbia il dovere
istituziona-le, in quanto servizio pubblico, di assicurare una corretta
informazione, pari dignità e visibilità a tut-ti i soggetti politici,
culturali e sindacali del paese.
    Ma così non è: il sistema televisivo privato è dominato pressoché
totalmente da un unico gruppo che fa capo a Berlusconi che, in qualità di
Presidente del Consiglio, controlla anche la RAI. È sotto gli occhi di
tutti i cittadini la drammatica situazione dell'informazione
radiotelevisiva in Ita-lia, praticamente appiattita sulle posizioni della
maggioranza di governo. I casi Biagi e Santoro, non unici ma
particolarmente emblematici, costituiscono la prova più eloquente di una
gestione e di una informazione a senso unico.
    Pensiamo che, accanto ad una mobilitazione nazionale per rilanciare il
ruolo pubblico della RAI,  che oggi deve passare attraverso l'azzeramento
dell'intero Consiglio di Amministrazione, siano necessari iniziative di
sensibilizzazione e di lotta anche sul piano locale, per contestare e
con-trastare i tentativi di "normalizzazione" che anche la RAI regionale
sta subendo.
     Riteniemo che il servizio televisivo pubblico regionale debba
evidenziare la ricchezza di culture, sensibilità e passioni che pure
esistono ed operano nella nostra regione, e che sino ad oggi non hanno
avuto adeguata rappresentazione. Un servizio pubblico di tale qualità
offrirebbe ai gior-nalisti che intendono svolgere con libertà e dignità la
loro professione un supporto al loro impegno.


per questo invitiamo tutti i cittadini alla mobilitazione
venerdì 22 novembre ore 16,30
sit-in di protesta davanti alla sede RAI di Sassari- via dei Mille


Alle ore 17,00 una delegazione delle Associazioni promotrici
dell'iniziativa incontrerà i dirigenti della sede RAI di Sassari a cui
verranno manifestate preoccupazioni e chieste rispo-ste ai problemui e ai
quesiti posti.


Arci, Attac, La Circoscrizione dei soci di Banca Etica, Codacons,
Emergency, Iniziative Culturali, Magistratura Democratica, Megachip, Per la
Scuola della Repubblica, UISP.




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ARCI Nuova Associazione
Comitato Provinciale di Sassari
V.le Umberto I, 119 - 07100 Sassari
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