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bollettino post-elettorale
- Subject: bollettino post-elettorale
- From: "Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia" <uiki.onlus at tin.it>
- Date: Mon, 11 Nov 2002 12:13:33 +0100
Bollettino elettorale n. 7 News post-elezioni in Turchia Kurdish Observer - "Il KADEK: continuino le serhildan democratiche" - Francoforte, 5 novembre 2002 In una dichiarazione del Consiglio di Presidenza, il KADEK ha dichiarato che partiti come DSP, ANAP, MHP e DYP che non hanno passato la soglia elettorale nazionale, dimostrano come sia necessario superare il regime esistente, sostenendo che la non rappresentatività del 47% degli elettori andrà a minare la legittimità dell'assemblea nazionale. Il comunicato dice che "i risultati esprimono il collasso del regime e la necessità di un cambiamento. I passi intrapresi verso la democratizzazione determineranno il futuro dell'assemblea nazionale la cui legittimità è già stata messa in dubbio. È per questa ragione che partiti come il DSP, l'ANAP, il MHP e il DYP che sono stati i principali poteri politici del regime non sono stati in grado di passare la soglia elettorale. Ed il fatto che il CHP abbia ottenuto così tanti voti pur essendo sostenuto dallo stato e dai capitalisti è un'altra prova del perché il regime esistente debba essere superato". Il Consiglio ha analizzato la vittoria di AKP come segue: "si tratta di una reazione contro il regime, non è uno sviluppo durevole. La legittimità delle elezioni del 3 novembre è discutibile sotto molti aspetti. Il 25% degli elettori non ha votato. Soltanto 16 milioni di elettori saranno rappresentati in Parlamento, questo significa che il voto del 47% degli elettori non trova rappresentanti nell'assemblea nazionale. (...) Per quanto riguarda i rappresentanti delle province kurde, questi lo sono solo del 20% della popolazione, vuol dire che l'altro 80% non sarà rappresentato. Per questo possiamo dire che ci sia un serio problema di legittimità di questo parlamento. Non possiamo aspettarci che esso possa avere una lunga vita". Il Consiglio di presidenza del KADEK ha chiamato ad "accrescere le serhildan democratiche". Richiamando l'attenzione sul fatto che il voto all'AKP è stato una reazione contro il regime esistente, ma che non potrà durare a lungo. Ha sottolineato che "il blocco per il lavoro, la pace e la democrazia marcerà verso il potere superando l'attuale situazione proprio attraverso le serhildan democratiche. Il futuro non sarà assicurato dal successo ottenuto con i numeri, ma dal successo che si basa sulla coscienza democratica". Turkish Daily News - "AKP incontra alcune difficoltà a rappresentare il sudest". - Ankara, 6 novembre 2002 di Fatma Demirelli Il DEHAP non ha ottenuto alcun seggio elettorale nonostante il livello di sostegno che nelle 13 province sudorientali in alcuni luoghi ha superato il 50%. Come secondo partito più grande nella regione, il partito AK con appena il 20% dei consensi si è aggiudicato 35 seggi in parlamento. "Akp è consapevole del fatto che ci sia un problema di rappresentatività nella regione" ha dichiarato un delegato del partito. "I voti che sono andati al DEHAP hanno dimostrato che c'è stata una mancanza di cura da parte dello stato per anni". Le elezioni del 3 novembre hanno lasciato il loro indiscusso vincitore, il Partito della Giustizia e dello Sviluppo con una preoccupazione in più, affrontare i problemi che hanno afflitto l'Anatolia sudorientale per decenni. Un sistema elettorale molto criticato ha lasciato il suo vero avversario, il partito filo kurdo DEHAP fuori dal Parlamento. (...) A Diyarbakir, la più grande provincia dell'Anatolia sud orientale c'è stata la maggiore discrepanza tra voti e rappresentanti eletti. Il DEHAP che ha ottenuto il 56,1% non ha ottenuto seggi in Parlamento, mentre l'AKP ottenendo il 15,9% prende 6 seggi e il CHP due con il 5,9%. A Van, una provincia dell'estremo oriente il DEHAP lo stesso non ha ottenuto seggi pur avendo conquistato il 40,8% dei consensi, mentre l'AKP ha avuto sei seggi con il 25,8%. Per il CHP un posto è stato guadagnato con un mero 5,1% dei voti. A Siirt l'AKP (17,5%) ha preso 3 seggi e il CHP (8,9%) uno, con il DEHAP che ha ottenuto il 32,2% dei voti nella provincia. (...) AFP - "I kurdi di Turchia soffrono la delusione delle nuove elezioni" - Diyarbakir, 5 novembre 2002 di Mahmut Bozarslan La minoranza kurda di Turchia, segnata da anni di conflitto e povertà, soffre per il fallimento del suo partito che non ha ottenuto seggi in parlamento. "Sono molto triste. Ancora una volta siamo fuori dal parlamento" ha detto Yavuz Tokacli, un operaio 35enne di Diyarbakir, la maggiore delle città sudorientali a predominanza kurda. Il Partito democratico del popolo (DEHAP), l'unico partito filo-kurdo che ha preso parte alle elezioni di domenica, è giunto al 56% dei voti a Diyarbakir ed è arrivato primo in tutte le dodici province del sud-est. Ma non è riuscito a superare la soglia del 10% su scala nazionale come previsto dalla legge per ottenere dei seggi in Parlamento. Secondo i dati non ancora ufficiali il DEHAP ha vinto il 6,2% dei voti a livello nazionale, in confronto al 4,7% che il suo partito gemello aveva ottenuto nel 1999. Si dovrà aspettare ancora due settimane prima che la Commissione elettorale renda noti i dati ufficiali delle elezioni. "Siamo rimasti fuori a causa dei difetti del sistema elettorale" ha detto Cabbar Kara, un contadino, che comunque ha visto alcuni lati positivi nei risultati "Abbiamo migliorato del 50%, è anche questo un successo". (...) Osman Baydemir, che si era presentato come uno dei candidati di DEHAP a Diyarbakir, ha denunciato il fatto che la regola del 10% "è stata fatta proprio per evitare che partiti come il DEHAP entrassero in parlamento". Il voto precedente del '99 fu segnato dalle restrizioni in campagna elettorale e dalle diffuse intimidazioni da parte delle forze di sicurezza. L'Associazione dei diritti umani (IHD) di Turchia ha dichiarato che i suoi osservatori hanno rilevato incidenti ed intimidazioni anche questa volta. "Ma se comparati con il '99 sono stati soltanto incidenti isolati, che non dovrebbero andare ad intaccare i risultati" ha dichiarato a AFP Husnu Ondul, segretario dell'IHD.
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