il dramma delle carceri, il ministro e il pontefice



CARCERI: SEGIO E CUSANI; APPELLO AL PAPA, TORNI A PARLARNE
SPERIAMO IN PONTEFICE ALLA CAMERA, CASTELLI FA LO STRUZZO
(ANSA) - ROMA, 23 OTT - ''Il ministro Castelli persegue nei
confronti del problema carceri la politica dello struzzo,
speriamo che il 14 novembre dal Papa alla Camera possano
arrivare parole di solidarieta' per i detenuti e la
sollecitazione verso un provvedimento di clemenza del
Parlamento, come e' accaduto quanto il Pontefice ne parlo' nella
sua visita a Regina Coeli''. Ad auspicarlo sono Sergio Segio e
Sergio Cusani che, commentando il no del ministro Castelli ad
un'amnistia, tornano a sollecitare anche la ''porta stretta''
dell'indulto, ''magari, per fugare i rischi della recidiva,
accompagnato da quel piccolo 'piano Marshall' per il
reinserimento sociale che, come cartello delle associazioni e
del volontariato, proponemmo due anni fa, durante il Giubileo''.
   ''Come in questo periodo il ministro Castelli ha ricordato
piu' volte - ricordano Segio e Cusani - il sovraffollamento
nelle carceri italiane e' sempre piu' insostenibile. Rifiutare
di prendere in considerazione la necessita', se non
l'opportunita', di una misura deflativa, e in specifico un
provvedimento di amnistia-indulto, equivale a fare la politica
dello struzzo''. Una politica che, secondo Segio e Cusani ''e'
sempre piu' pericolosa: non vedere il forte disagio che vivono
gli operatori penitenziari e le gravi sofferenze che vivono i
reclusi e' un potente fattore di rischio, ben piu' reale dei
supposti sobillamenti da parte di qualche parlamentare''.
  Ad esasperare la situazione, proseguono,''sono l'immobilismo
politico e la disattenzione dell'amministrazione''.
''Il 14 novembre - concludono Segio e Cusani - Giovanni Paolo II
si rechera' davanti alle Camere riunite, dove terra' una
prolusione: un fatto inedito e storico, che forse non a caso
venne sospeso dal Vaticano due anni fa, stante le mancate
risposte del Parlamento al dramma delle carceri e alle parole
del Pontefice. Il nostro auspicio e appello e' che, di nuovo, il
14, possano arrivare quelle generose parole e sollecitazioni.
Un provvedimento di amnistia-indulto, infatti, non sarebbe una
'resa' bensi' la premessa per una nuova politica penale, piu'
efficiente e soprattutto piu' giusta verso i poveri e i piu'
deboli, giacche' quella attuale garantisce a sufficienza i piu'
forti e chi ha potere. Ogni riferimento alle priorita' di questo
governo in materia di giustizia e', ovviamente, puramente
casuale''.(ANSA).



     AU

23-OTT-02 16:13 NNNN