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informazioni sulle elezioni in Turchia il 3/11/02
- Subject: informazioni sulle elezioni in Turchia il 3/11/02
- From: "Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia" <uiki.onlus at tin.it>
- Date: Wed, 2 Oct 2002 19:22:29 +0200
Dossier Informativo Turchia, 3 novembre 2002 Elezioni politiche anticipate Contenuti: Introduzione I parte 1. Brevi informazioni sulla storia del partito HADEP 2. Cronologia dei partiti Kurdi in Turchia e repressioni perpetrate 3. Informazioni e dichiarazioni sulle elezioni 2002 II parte 1. Informazioni sulle elezioni del 1999 in Turchia 2. Repressioni in prossimità della scadenza elettorale 3. Bilancio delle violazione commesse nei confronti dell'Hadep in campagna elettorale III parte Invito HADEP per delegazioni di osservatori A cura di UIKI-Onlus Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia Via Quintino Sella 41, 00187 Roma Tel. 0642013576 Fax. 0642013799 Email: <mailto:uiki.onlus at tin.it>uiki.onlus at tin.it Introduzione Come noto, il 3 novembre 2002, dopo lunga sofferenza e la tenacia dei vecchi dirigenti dello stato turco, che già da aprile quando la crisi di governo era chiara hanno fatto di tutto per rimandarle, finalmente si terranno le elezioni politiche anticipate. Per il popolo kurdo e per il popolo turco, oltre che per tutti i democratici, questa scadenza è una data fondamentale su cui la speranza di molti è riposta. Finalmente, sembra possibile avviare la Turchia verso una reale democratizzazione ed evoluzione per il rispetto dei diritti fondamentali e per la libertà individuale e d'espressione. Anche se c'è la speranza e l'ottimismo per dei risultati positivi che siano frutto di libere e democratiche elezioni, l'attenzione dei kurdi, dei turchi e di ogni forza democratica è alta, vista l'esperienza degli anni passati che hanno chiaramente dimostrato come le autorità, i vecchi dirigenti e soprattutto i militari abbiano usato le scadenze elettorali per reprimere ulteriormente ogni forma di libera espressione e per evitare che fossero inizio di cambiamento e sviluppo per il paese. Con questo dossier, si vuole presentare al pubblico una breve informativa che illustri l'esperienza passata e le aspettative e gli sviluppi presenti, con il fine di contribuire allo svolgimento di elezioni democratiche e decisive in Turchia. Il dossier si chiude infatti con una lettera del rappresentante in Europa del partito filo-kurdo HADEP, con il quale si fa richiesta di delegazioni di osservatori che possano vigilare ed informare durante lo svolgimento delle elezioni. Da ogni parte d'Europa, compreso dal Parlamento Europeo, già sono state formate numerose delegazioni che partiranno. Gli amici e le amiche, nonché le istituzioni italiane siamo certi che non vorranno essere da meno e si renderanno disponibili a svolgere il proprio ruolo e a conferire il proprio contributo come osservatori per le elezioni del 3 novembre 2002. Per quanto riguarda le date previste della missione crediamo sia necessario partire il 1. novembre con ritorno il 6 novembre, le zone che sono di competenza italiana nella copertura del territorio a rischio sono: Dersim, Malatya, Bingol, Elazig e Adiyaman. Naturalmente, come UIKI - onlus ci occuperemo di coordinare tutti coloro che intendono rendersi disponibili a partire, quindi restiamo fin da ora a disposizione per ogni chiarimento. I parte DOSSIER INFORMATIVO SUL PARTITO HADEP 1. Brevi informazioni sulla storia del partito HADEP Il partito della democrazia del popolo e stato fondato l'11 maggio 1994, in continuità con una tradizione di organizzazione politica legale. Infatti prima di questo partito i kurdi per affermare la propria identità in un quadro politico democratico, avevano dato vita ad altre organizzazioni quali l'HEP, il DEP e l'OZDEP, tutte disciolte una dopo l'altra dalla Corte costituzionale che ha messo sotto accusa le loro attività. Purtroppo da parte della stessa Corte e stato aperto e pende tuttora un procedimento teso a chiudere anche l'HADEP. Tutto questo può essere dato per sufficientemente noto, ma è giusto ricordare i quasi centocinquanta attivisti che in questo percorso storico hanno dato la vita, uccisi a causa del loro serio e deciso impegno di lotta politica democratica. Fra loro si contano parlamentari, dirigenti di partito, sindaci, responsabili e semplici aderenti. Non fu certo casuale la scelta di Vedat Aydin, segretario del HEP nella città di Diyarbakir, come prima vittima di una serie di crimini i cui responsabili sono tuttora ignoti. Non si potranno mai contare tutti coloro che per questo impegno hanno sofferto l'arresto, la tortura, il carcere, l'esilio e pesanti discriminazioni sociali ed economiche. Nonostante tutto, il nostro partito, tenace nella sua battaglia democratica e nell'obiettivo di una trasformazione democratica della Turchia intera, ha saputo battersi contro le violazioni dei diritti fondamentali guadagnando un ampio sostegno popolare. Il dato elettorale del 18 aprile 1999 ne è un chiaro esempio. Con il nostro segretario generale e il gruppo dirigente in prigione, con una pesante repressione e ostacoli legali e materiali d'ogni genere rispetto alla campagna elettorale, e nonostante i brogli che hanno causato la sparizioni di gran parte dei nostri voti, specie nella zona rurali, o la loro attribuzione ad altri partiti, abbiamo ottenuto un milione e mezzo di voti che ci hanno attribuito 37 sindaci e centinaia di presenze nei consigli municipali e provinciali. Solo lo sbarramento del 10% ha impedito ai nostri rappresentanti di entrare in parlamento: senza lo sbarramento avremmo oggi un gruppo forte di 34 parlamentari. Va detto anche che grazie ai brogli ci sono state sottratte, nello scrutinio, importanti municipalità come Diyadin e Mersin. La guida di municipalità che in molti casi abbiamo conquistato per la prima volta nella nostra storia, comporta un impegno ancora più ampio ed intenso di prima. Non appena si è profilata la nostra vittoria elettorale, in questi comuni sono state poste le premesse per il dissesto finanziario: sono state gonfiati artificiosamente stipendi ed organici degli impiegati e sono stati decretati impegni di spesa tali da espandere l'indebitamento nei confronti dello Stato. Al nostro insediamento è seguito il blocco dei trasferimenti finanziari dovuti da parte della Banca Municipale mentre debiti che un tempo erano accantonati sono stati resi effettivi e detratti dalle quote dovute. In alcuni mesi le municipalità non hanno visto un soldo da parte dello Stato, neanche per coprire le spese correnti. Inoltre nella maggior parte dei casi il comportamento dei responsabili del governo nei confronti dei neosindaci è stato negativo. Spesso sono state annullate persino le consuete visite di cortesia ed augurio, e si sono avuti atteggiamenti di ostruzionismo aperto: ad alcuni sindaci non viene neppure rilasciato il passaporto. Tuttavia anche quelle autorità che hanno mostrato di non digerire la scelta popolare, hanno dovuto poi confrontarsi con le nuove amministrazioni nel lavoro corrente. Inoltre si è lavorato per estendere i legami delle nostre municipalità all'estero, con la circolazione di informazioni dentro e fuori della Turchia, l'assunzione di impegni di sostegno sociale ed economico e l'elaborazione dei relativi progetti, l'avvio di relazioni di gemellaggio con molte città e paesi. Si è esteso cosi un spirito di cooperazione a cominciare dall'amministrazione metropolitana di Diyarbakir, molti nostro amministrazioni locali hanno ricevuto dall'estero la visita di delegazioni formali e informali ed hanno illustrato loro la situazione sociale e politica della regione, dando informazioni e soprattutto ponendo al centro gli impegni tesi a garantire un processo di pace. La fine della lotta armata durata 15 anni in Turchia e la crescita delle possibilità di pace e democrazia hanno messo in agitazione le forze della guerra. Lo stato turco con la scusa della guerra, non aveva fatto alcun passo per la democratizzazione e nemmeno accettava i diritti fondamentali dei kurdi, ma da quando è stata fermata il fatto che i kurdi facciano politica è visto come un pericolo e lo si vuole bloccare in tutti i modi. Il partito HADEP che e stato fondato secondo le leggi turche, che ha come scopo la soluzione pacifica e democratica della questione kurda, è anche un partito in grado di risolvere altre questioni che caratterizzano l'attuale situazione critica, sia politica che economica, ma le pressioni come è da sempre sottoposto sono gravissime e si preannunciano ancora più pesanti. 2. Cronologia dei partiti Kurdi in Turchia e repressioni perpetrate 07.06.1990 è stato fondato il partito HEP 03.07.1992 è stato aperto un processo per la chiusura del partito HEP che il 14.07.1993 é poi stato chiuso 07.05.1993 è stato fondato il partito DEP, il 27.06.1993 ha tenuto il suo 1. congresso, dopo il quale sono stati arrestati 7 membri della direzione nazionale 18.12.1994 sono state bombardate la sede centrale e altre 8 sedi del partito DEP. 2-3.03.1994 l'Assemblea Generale ha tolto a 6 parlamentari del partito DEP l'immunità parlamentare e sono stati arrestati, fra questi Leyla Zana 11.05.1994 quaranta persone hanno fondato il partito HADEP 16.06.1994 è stato chiuso il partito DEP 24.12.1995 HADEP, BSP, SIP, Partito EMEK e il Partito della Pace si costituivano come "Blocco per la Libertà, la Pace e la Democrazia". In tutta la Turchia hanno avuto il 4.2% (1.200.000) di voti, corrispondenti a 23 parlamentari. Però non avendo superato il 10% di sbarramento per entrare nel parlamento, ne sono rimasti fuori 19.11.99 il Presidente del partito HADEP, Murat Bozlak, a causa di una conferenza stampa in cui chiedeva alla popolazione di vigilare per la pace e la democrazia nel paese è stato arrestato. Con ordinanza del procuratore del DGM sono state attaccate e distrutte le sedi provinciali e regionali di HADEP, 270 responsabili e 3.215 fra membri del partito e ospiti che quel giorno si trovavano nelle sedi sono stati arrestati, di questi 13 erano della direzione nazionale e 7 responsabili provinciali. 21.01.99 il procuratore della Repubblica di Ankara ha presentato alla Corte Costituzionale un atto d'accusa per la chiusura di HADEP chiedendo alla stessa Corte di prendere misure preventive per non far partecipare alle elezioni l'HADEP Nelle elezioni del 18 Aprile '99, l' HADEP nonostante le repressioni e gli ostacoli cui è stato sottoposto, ha vinto l'amministrazione di 37 comuni. Non avendo però superato il 10% dello sbarramento, non è potuto entrare in Parlamento. 19.02.2000 sono stati arrestati il sindaco di Diyarbakir Feridun Celik, il Sindaco di Siirt M. Selim Ozlap e il Sindaco di Bingol Feyzullah Karaaslan senza ragioni sono stati arrestati sulla strada. Le sedi dei comuni sono state attaccate dalla Gendarmeria. A questo riguardo ci sono state molte manifestazioni di protesta, durante le quali gli stessi partecipanti sono stati arrestati. I 3 sindaci arrestati sono stati incarcerati e rilasciati il 28.02.2000, il loro processo è ancora in corso. A queste notizie se ne potrebbero aggiungere moltissime altre , come ad esempio la scomparsa di alcuni dirigenti delle sedi HADEP più "scomode", oppure assassinii e arresti vari, ma preferiamo smettere il racconto e guardare al futuro. Come conferma degli avvenimenti in quanto operazioni iscritte in un quadro politico più inquietante vi presentiamo uno stralcio di una intervista che nel 2000, l'allora ex Presidente della Repubblica turca, Suleyman Demirel aveva rilasciato: "dopo le elezioni del 18 aprile '99 io, il Primo Ministro e lo stato maggiore abbiamo visto che il paese si trovava ormai di fronte ad una catastrofe. Avevamo compreso che la Turchia era arrivata sull'orlo della divisione. I voti che l'HADEP aveva ottenuto nel sudest dell'Anatolia erano i voti kurdi. I voti dei kurdi e il sostegno dei kurdi, una dimostrazione che il PKK era ormai arrivato alla vittoria. In una città come Hakkari dove abbiamo 30 mila guardiani dei villaggi l'HADEP aveva preso il 65% dei voti. I passi da fare andavano pensati molto bene per evitare la divisione della Turchia. Dovevamo prendere delle misure di sicurezza molte serie e non lasciare all'HADEP la possibilità di crescere". 3. Informazioni e dichiarazioni sulle elezioni 2002: Ozgur Politika, 1 settembre 2002 Osman Ocalan del Consiglio di Presidenza del KADEK in una sua dichiarazione ha detto che: "siamo entrati nel periodo elettorale, un tempo che influenzerà il destino del popolo kurdo e di quello turco. Siamo arrivati a questo punto grazie alla lotta armata durata 15 anni e al risveglio nazionale. Anche se L'Unione Europea e le forze democratiche hanno spinto la Turchia in realtà è stata la lotta del popolo kurdo a portare le leggi della convivenza in Turchia". Ozgur Politika, 3 settembre 2002 L'HADEP ha fatto registrare all'anagrafe 125mila persone che prima non erano registrati e che per questo motivo non potevano votare. Il segretario della provincia di Istanbul di HADEP Sig. Halil Salik ha detto che: "abbiamo fatto questo lavoro perché il 40% delle persone che si trovano ad Istanbul non sono registrate. Nelle elezioni del '99 avevamo preso da Istanbul 200 mila voti. I nostri votanti a causa della fuga interna hanno detto che non potevano registrarsi, per questo abbiamo creato un gruppo di 6 mila persone del nostro partito e iniziando a verificare chi non era registrato. In 20 giorni abbiamo registrato circa il 70-75 % delle persone che prima non erano registrate. La maggior parte del nostro lavoro si è svolto a Kucukcekmece, Gaziosmanpasa e Bagcilar. Per esempio nel '99 da Kucukcekmece avevamo preso 19.258 voti, i nuovi registrati sono 15.600, a Bagcilar nel '99 avevamo preso 15.300 voti nuovi registrati sono 13mila, a Gaziosmanpasa è stata fatta la registrazione di 13 mila persone, che potranno votare alle prossime elezioni. Ozgur Politika, 4 settembre 2002 Il Congresso Nazionale Kurdo si è riunito il primo settembre e ha valutato le elezioni in Turchia. Nella dichiarazione che il Congresso ha diffuso si dice che: "le elezioni in Turchia sia per il popolo kurdo, che per quello turco significano una opportunità storica per la democratizzazione del paese. E che l'HADEP deve essere sostenuto nelle elezioni perché è il garante e l'avanguardia di pace e democrazia. I kurdi e i turchi che vivono in Europa devono partecipare alle elezioni contribuendo alla pace e alla democrazia. Le repressioni e gli ostacoli che sta affrontando l'HADEP sono dovuti ad alcune forze che non vogliono che la determinatezza kurda entri in Parlamento. Ozgur Politika, 4 Settembre 2002 Il presidente del gruppo europeo dei Verdi, Daniell Cohn-Bendit, ha dichiarato che "chiudere l'HADEP nel periodo elettorale è illogico e il Parlamento Europeo ne sta seguendo l'evoluzione da vicino. In un periodo tale che non si sa come verranno messe in pratica le nuove leggi per l'avvicinamento della Turchia all'Unione Europea, non ci si può aspettare che venga indicata una data certa per iniziare i negoziati. Noi come verdi vediamo i divieti e gli ostacoli dimostrati dalla Turchia nei confronti delle nuove riforme come un comportamento che mette in discussione la serietà della Turchia. Dobbiamo essere molto realisti, ogni giorno sentiamo che in Turchia ci sono arresti per motivi politici". Ozgur Politika, 7 Settembre 2002 Il Presidente del KADEK Abdullah Ocalan ha detto, in un suo colloquio con gli avvocati, che "lo stato Turco deve essere rispettoso alla determinatezza dei kurdi. Esso vuole sciogliere le potenzialità dei kurdi e lasciare l'HADEP fuori dal sistema. Lo stato vuole creare i suoi kurdi, vuole diventare l'artefice della questione kurda. Questa mentalità ha a che fare con la democrazia, con la mancanza di democrazia in Turchia. Secondo la Turchia l'HADEP è un problema per il sistema, perché non lo si riesce a sciogliere. Non si riesce ancora ad accettare la realtà kurda". Ozgur Politika, 10 Settembre 2002 Il presidente della delegazione interparlamentare europea per la Turchia Joost Lagendijk nella sua dichiarazione del 10 settembre ha detto che non si può accettare che il partito HADEP sia chiuso in tempo elettorale. Chiudere l'HADEP prima delle elezioni del 3 novembre vuol dire dare una mano alle forze che non vogliono che la Turchia entri nell'Unione Europea. È importane sapere che l'HADEP è il simbolo della liberta in Turchia. La Turchia deve sapere che per conoscere la data per iniziare i negoziati non basta fare cambiamenti legislativi, ma la legge deve essere applicata e in democrazia è necessario il riconoscimento delle diversità. Contro HADEP è stato aperto 3 anni fa un processo di chiusura, in questi 3 anni ci sono stati tanti cambiamenti. L'HADEP è un partito che svolge una lotta democratica dentro il sistema, le sue attività lo fanno vedere; per questo le accuse di separatismo non sono legittime. I cambiamenti della legge possono essere ottimi, pero se non vengono applicati non hanno nessun valore. In Turchia le persone vengono arrestate per le loro scelte politiche, per le loro opinioni. Le persone subiscono tortura. Benché si dichiari di aver tolto tutti gli ostacoli sulla lingua kurda, arresti e inchieste continuano. Per chiudere l'HADEP nel periodo elettorale cercano delle motivazioni che non si possono accettare. Leyla Zana (cui il Parlamento Europeo ha conferito un premio per la liberta di opinione) si trova ancora in carcere e il Parlamento Europeo deve dare alla Turchia una data per i negoziati? Non è possibile. Il nuovo governo che si costruirà dopo le elezioni deve risolvere la questione kurda permanentemente. Uno dei primi passi che deve fare lo stato e una amnistia generale per tutti". Ozgur Politika, 12 Settembre 2002 La città preferita da tutti i partiti e Istanbul. In tutto 9 presidenti dei vari partiti si sono candidati ad Istanbul. Per il DSP Bulent Ecevit; per YTP Ismail Cem; per AKP Recep Tayyip Erdogan; per LDP Besim Tubuk; per MP Aykut Edibali; per YP Sadettin Tantan; per IP Dogu Perincek; per ODP-Ufuk Uras. Il presidente del Partito DEHAP Mehmet Abbasoglu, invece, a Mardin. Il Presidente di HADEP Murat Bozlak si candida ad AMED (Diyarbakir). Il DEHAP è l'unico fra tutti i partiti ad aver il 30% di donne candidate. L'Associazione di educazione e sostegno per le donne candidate ha dichiarato che il partito dell'uscente Primo Ministro Ecevit non ha concesso spazio alle donne in tutte e sessanta le province, mentre per CHP e AK le candidate donne sono una falsità. Il Partito PYP, invece, ha messo le sue candidate in ultima fila. Tutto questo evidenzia come la legge elettorale e quella sui partiti debbano essere modificate. Parte II Informazioni sulle elezioni del 1999 in Turchia 1. Repressioni in prossimità della scadenza elettorale: Unità militari hanno assaltato i villaggi nelle province di Diyarbakir, Van, Batman, Bitlis, Urfa, Agri, Diyadin, Sirnak, Bingol, Muis, Istanbul, Izmir, Adana e Ankara, concentrandone la popolazione. Agli abitanti è stato ricordato che un possibile voto di massa all'Hadep avrebbe potuto portare a delle pericolose conseguenze. I sindaci dei paesi sono stati arrestati. Migliaia di persone sono state arrestate, tra questi numerosi membri o simpatizzanti dell'Hadep. Sono poi stati ammassati in caserme della polizia, palestre e scuole. I proprietari di caffè e negozi sono stati invitati a non affittare stanze all'Hadep per l'organizzazione di riunioni elettorali. Le riunioni elettorali dell'Hadep sono state assaltate dalla polizia e centinaia di partecipanti sono stati arrestati. A Kozluk la gendarmeria ha distribuito dei volantini del governatore di Batman con l'invito a denunciare i simpatizzanti dell'Hadep. I rappresentanti di lista del partito sono stati nominati dai militari, mentre coloro che erano stati già nominati dal partito sono stati allontanati. In collaborazione con la polizia, i militanti del Mhp (Partito del movimento nazionale) hanno attaccato alcuni membri dell'Hadep ad Ercis, presso Van e ad Izmir-Bergama. Yilmaz Turker è stato ferito. In una conferenza stampa del 14 aprile 2002, il Vice-Presidente dell'Hadep Osman Ozcelik disse: "(Š) il lavoro che portiamo avanti, nonostante i divieti, in tutta la Turchia subisce, soprattutto a Diyarbakir delle forti restrizioni a causa della normativa emanata dal Governatore della provincia, Nafiz Kayli: Ø I nostri uffici elettorali sono stati chiusi senza i necessari presupposti legali Ø I nostri manifesti, le nostre bandiere e le foto dei nostri candidati sono stati tolti e i nostri collaboratori sono stati minacciati Ø Con motivazioni arbitrarie e ridicole sono stati sequestrati i veicoli del partito, dei nostri candidati e dei nostri elettori Ø I membri delle nostre commissioni elettorali sono stati arrestati ed è stato impedito loro di visitare le case degli elettori in prossimità della scadenza elettorale Ø I nostri candidati al Parlamento Musa Farisoglu, Cemil Kocer, Sukran Aydin e Abdurrahman Turhalli, cos“ come il nostro candidato sindaco per Yenisehir, Dr Remzi Azizoglu e per Surici, Cezayir Serin, sono stati arrestati durante la campagna elettorale Ø Ai nostri candidati è stato impedito di entrare nelle proprie circoscrizioni elettorali Ø Nelle province di Cinar, Bismil e Lice gli impiegati della amministrazione pubblica e i militari hanno minacciato la popolazione che non ha potuto votare liberamente l'Hadep e che è stata costretta ad esprimere il proprio voto in pubblico Ø Al nostro candidato sindaco di Lice è stato, sino ad ora, vietato per 6 volte l'ingresso nella sua circoscrizione elettorale L'ultima violazione è stato il divieto di indire una manifestazione elettorale a Diyarbakir il 13 aprile, divieto che è stato comunicato solo 25 minuti prima dell'inizio della manifestazione. Nell'occasione la polizia, come documentato dai media, ha attaccato brutalmente i nostri sostenitori increduli e li ha imprigionati per ben 12 ore senza motivo." 2. Lista degli avvenimenti in Turchia e Kurdistan collegati alle elezioni del 18 aprile '99 Antep Una delegazione di osservatori elettori tedeschi ci ha riferito che il 19 aprile alle 17:30 dei bambini hanno rinvenuto una grande quantità di schede elettorali a favore dell'Hadep nel deposito centrale della nettezza urbana di Antep, nel quartiere di Sahinbey. Adana Nella regione di Adana le forze di sicurezza hanno arrestato gli aderenti all'Hadep presenti nei locali elettorali (Fonte: Delegazione di osservatori elettorali di Istanbul). Batman Una delegazione inglese è stata espulsa da Batman, il 17 aprile del 1999, con il pretesto di tutelare la loro integrità e affermando che la loro presenza avrebbe potuto influenzare i risultati elettorali. Da quanto comunicato telefonicamente dall'Hadep, la gente è stata costretta a votare in pubblico. Tutti i rappresentanti di lista, ad eccezione di quelli del DYP (Partito della retta via), sono stati allontanati dai locali nei quali si sono tenute le elezioni. Bingol La repressione della popolazione kurda in concomitanza con le elezioni politiche ha portato, il 17 aprile 1999, nella città di Bingol, alla morte di 2 persone. Si tratta di due ragazzi: Yilmaz Elveren di 17 anni e di Mehmet Elveren di 19 anni. Volevano distribuire dei volantini elettorali per l'Hadep ma sono stati attaccati dalle Unità speciali di sicurezza. Nel tentativo di fuga sono stati colpiti alle spalle e per rendere difficile l'identificazione delle vittime i corpi sono stati straziati da bombe a mano lanciate contro di essi quando i due giovani erano già morti. Nella notte, per aumentare il panico tra la popolazione, è stato imposto il coprifuoco in tutta la città. In alcuni paesi limitrofi, come ad esempio a Karliova, la popolazione è stata costretta a votare in pubblico. Nel villaggio di Kalancik il comandante della gendarmeria si è recato personalmente nei seggi elettorali dando delle precise disposizione su come dividere i voti. Secondo le sue indicazioni il 25% dei voti validi sarebbe dovuto andare al MHP e il 25% a candidati indipendenti. Il resto poteva essere diviso liberamente. Anche qui non è stato rispettato il segreto elettorale. Nelle località di Yamac-Gokdere e Disbudak gli amministratori hanno impedito alla popolazione di votare per l'Hadep obbligandola a votare per l'Anap (Partito della madrepatria). Come forma di protesta contro l'obbligo di votare in pubblico, 115 elettori hanno riconsegnato i loro certificati elettorali (Fonte: Comunicazione telefonica della sede centrale dell'Hadep di Ankara). Bitlis Nella città di Narlidere/ Bitlis i militari hanno obbligato la popolazione a votare pubblicamente. Inoltre nella città di Hizan le forze di sicurezza hanno votato al posto della popolazione esprimendo voti per il DYP. (Fonte: Centrale di Ankara dell'Hadep). Dersim A Dersim (Tunceli) sono stati trovati 4 sacchi contenenti schede elettorali. Per protestare contro ciò i rappresentanti dell'Hadep si sono radunati sino alle 4 del mattino davanti al palazzo del tribunale. Qui sono stati minacciati dalle forze di sicurezza e sono stati costretti ad allontanarsi senza aver potuto avere indietro le schede elettorali scomparse. Diyarbakir La delegazione tedesca è stata fermata per due ore e interrogata. Soltanto attraverso la mediazione di una collaboratrice dell'Ambasciata tedesca è stato concesso loro di entrare in città ma senza avere il permesso di avere alcun contatto con la gente. Il giorno delle elezioni le strade erano vuote. Le elezioni si sono tenute in delle stanze piccolissime. All'Hadep era già stata resa praticamente impossibile la partecipazione al voto dato che il 16 aprile, nel corso di una iniziativa pubblica, erano stati arrestati i candidati e numerosi esponenti del partito. (Fonte: Delegazione per l'osservazione delle elezioni di Diyarbakir). Nel quartiere di Azizye è stato arrestato il candidato della circoscrizione di Yenisehir, il dottor Remzi Azizoglu. Ad un altro candidato del distretto di Suriciye è stato impedito di recarsi nei seggi come osservatore. In oltre 30 villaggi della zona di Cinar la popolazione è stata costretta dai guardiani di villaggio ad esprimere pubblicamente il proprio voto. Reporters della televisione turca Kanal 6 e dell'agenzia stampa Reuters intenti a documentare l'accaduto sono stati allontanati dal villaggi dalle forze di sicurezza con calci e pugni. Un avvocato e un candidato di Diyarbakir sono stati arrestati mentre stavano protestando contro quanto stava accadendo. Sono stati anche arrestati i candidati dell'Hadep Musa Farisoglu, Abdullah Yavuz e due iscritti. Dietro minacce è stato impedito agli abitanti di Solen di votare per l'Hadep. Il 17 e il 18 aprile, dopo delle ricerche casa per casa, numerose persone sono state fermate e, dopo essere state rilasciate, è stato impedito loro dai soldati il voto, tra queste persone c'era anche un sindaco. Nel quartiere di Lice, Molla, gli elettori sono stati obbligati ad esprimere pubblicamente il proprio voto. Lo stesso è capitato nei villaggi di Hendek, Yaylatepe, nei villaggi di Koseli e Saritoprak, che appartengono al distretto di Bismil, a Sukurlu e in 11 altri villaggi. Nel villaggio di Aralik il dirigente Kazim Budak al posto dei voti della popolazione ha segnato le schede esprimendo le preferenze esclusivamente per il DYP. I responsabili dell'Hadep per i seggi ed alcuni elettori che si sono rifiutati di partecipare ai brogli sono stati arrestati. Da Diyarbakir è stato comunicato che molte urne chiuse sono state sequestrate dalla polizia. (Fonte: centrale dell'Hadep di Ankara e di Diyarbakir) Dogubeyazit Nei villaggi di Karabulak, Bardakli, Bozkurt, Dalbahce, Hallac e Sagdic la popolazione, dietro minaccia dell'esercito, è stata costretta a votare pubblicamente. (Fonte: comunicazione telefonica dell'Hadep di Dogubeyazit) Istanbul La sera del 17 aprile il convoglio elettorale del Partito Socialista dei Lavoratori (SIP) ha raggiunto i quartieri di Bakirkoy e di Uskudar. Il convoglio è stato attaccato con pietre e randelli da membri del DYP e del BBP (Partito della grande unità). I membri del SIP sono stati costretti a scendere dal convoglio e a disperdersi. In seguito dell'attacco della polizia è stato ucciso Huseyn Duman (28 anni). Dalla autopsia è risultato che la pallottola è stata esplosa da una pistola di ordinanza della polizia. Mardin Una delegazione della PDS(Partito del socialismo democratico) di Brema guidata dal Vicepresidente del Parlamento regionale della Turingia, Dr Roland Hohnemann, ha potuto osservare lo svolgimento delle elezioni nei locali di Sarcoglu ed Ensar. Nella circoscrizione elettorale di Ersan un rappresentante dell'Hadep ha detto loro di aver visto in una stanza una urna con dei voti già predisposti. (Fonte: Delegazione della PDS di Brema). Siirt Nel paese di Gokcebag il 17 aprile sono stati picchiati e arrestati degli esponenti dell'Hadep; sono stati minacciati e i loro documenti di identità sono stati stracciati. In seguito sono stati rilasciati loro nuovi documenti di identità e hanno chiesto di riottenere il loro lavoro. Sono stati, comunque, nuovamente arrestati. Nel paese di Cankaya il Rappresentante elettorale del governo di Ankara ha distrutto le schede che esprimevano una preferenza per l'Hadep. Nella circoscrizione di Baykan della città di Atabagi la popolazione è stata costretta dall'esercito ha esprimere pubblicamente il proprio voto. Tatvan Nei distretti di Resadive e Kiyiduzu i militari hanno obbligato la popolazione a votare in pubblico. Le proteste degli abitanti non hanno portato ad alcun risultato. Uludere e Beytussebap Nel corso di una riunione elettorale dell'Hadep del 17 aprile sono state arrestate 403 persone dei villaggi di Uludere e Beytussebap e portate alla stazione di polizia di Sirnak. (Bisogna ricordare che le urne chiudevano alle 15:00 del 18 aprile e che alle 14:00 queste persone erano ancora in prigione) Urfa Da quanto osservato da una delegazione tedesca, anche qui è stato impedito alla popolazione di votare privatamente. Dato che non si sono avute delle elezioni democratiche, in 2 paesi di Urfa, rispettivamente 286 e 277 persone sono state fatte votare con delle modalità che hanno falsificato il risultato del voto. A Viransehir la polizia, dopo che Urfa Tv aveva annunciato la vittoria elettorale dell'Hadep, ha sequestrato delle urne ancora da scrutinare. Van Il 18 aprile una delegazione tedesca ha informato che è stato loro impedito l'ingresso nei sobborghi della città. I membri sono stati fermati e con la scusa che dalle 6 alle 23 è impedita la osservazione elettorale sono stati rispediti indietro. Questi hanno comunicato che in tutti i seggi di Van ci sono stati problemi. Hanno potuto osservare come la polizia ha picchiato la gente che si recava ai seggi. Sono stati anche arrestati 6 osservatori dell'Hadep, tra i quali un membro della direzione del partito. La sera del 18 aprile la delegazione tedesca ha affermato di aver avuto notizia di numerosi brogli in corso. In un caso specifico, il vicepresidente della sezione locale dell'Hadep ha visto una persona allontanarsi da una sezione elettorale con 2 sacchi pieni di schede elettorale che sono poi scomparse. In un secondo caso è stato visto un uomo entrare in una abitazione privata con altri 2 sacchi pieni di schede elettorali. I testimoni hanno subito comunicato la vicenda alla polizia che però non ha fatto nulla. In 3 circoscrizioni elettorali la popolazione è stata costretta a votare il Mhp. Impedimento delle candidature: nelle città di Sirnak, Cizre, Beytussebap, Uludere, Midyat e Hasankeyf i candidati dell'Hadep non si sono potuti presentare alle elezioni. Obbligo di esprimere il proprio voto pubblicamente: secondo le informazioni delle delegazioni europee e degli uffici locali dell'Hadep, l'obbligo di dare il proprio voto in pubblico è prassi comune. È stato anche denunciato il sequestro di numerose urne elettorali in tutto il Kurdistan e numerosi altri brogli. Uccisioni collegate alle elezioni: almeno 10 persone sono state uccise in seguti alla campagna elettorale per le elezioni comunali e nazionali a Istanbul, Bingol, Urfa, Kastamonu e Kars. 3. Bilancio delle violazione commesse nei confronti dell'Hadep nel corso della campagna elettorale: Persone imprigionate Dell'Assemblea generale 5 Presidenti provinciali e amministratori 30 Presidenti di città e circoscrizioni 35 Membri del partito 4031 Candidati sindaci 12 Candidati al Parlamento 22 Candidati alla Provincia 10 Candidati al Comune 20 Membri di commissioni oltre 100 Feriti da spari della polizia 16 Gravemente feriti 3 Feriti da percosse della polizia 37 Feriti dai blindati della polizia 33 Comitati elettorali chiusi 10 Veicoli sequestrati 7 HADEP Partito della democrazia del popolo Hohenstaufenring, 13 / 50668 - Kšln Tel :+49 221 801 77 84 Fax:+49 221 801 77 85 E-mail: <mailto:hadep at t-online.de>hadep at t-online.de Colonia, 6 settembre 2002 In attesa della democratizzazione del paese; come segno dell'unione con l'Europa; nella speranza dell'implementazione dei "Criteri di Copenaghen", dello stato di diritto, dei diritti dell'uomo, dell'illimitato riconoscimento dei diritti delle minoranze; nella speranza di giustizia e pace, durature, per tutti. Abbiamo presentato la nostra candidatura alle elezioni politiche che si terranno il 3 novembre 2002 in Turchia. Con questi obbiettivi. I™n tutto il paese. Il "Partito della democrazia del popolo" ha presentato le proprie candidate e i propri candidati per il nuovo Parlamento turco. Pronti ad una collaborazione attiva. Con progetti e prospettive per una Repubblica turca del dialogo. Per una nuova Repubblica turca del rispetto reciproco, del riconoscimento e della tolleranza, nel quadro di una realtà di civilizzazione sociale. Queste decisive elezioni sono già, di per sé, un test cruciale per il consolidamento di intenzioni democratiche affinché venga definita la strada migliore verso il futuro. Questo processo ha bisogno, nel suo realizzarsi, di trasparenza democratica, di elezioni giuste ed eque e, sia nel suo sviluppo che nei suoi risultati, di sperimentare l'adesione di tutte le elettrici, di tutti gli elettori e dell'opinione pubblica europea. Sin dalla sua fondazione nel 1994 l'Hadep partecipa alle elezioni nazionali e comunali. I™l senso democratico della sua presenza è sottolineato dall'esistenza di 37 sindaci eletti, di un forte potere amministrativo, che dimostrano il progetto sociale dell'Hadep: pace, democrazia, diritti umani e libertà. Nelle ultime elezioni, nonostante la repressione, è risultato il primo partito in 11 province ottenendo 1,5 milioni di voti validi (che avrebbero consentito l'ingresso di 34 rappresentanti nell'Assemblea Nazionale se non ci fosse stato lo sbarramento del 10%). Se non ci fossero state, come durante ogni campagna elettorale, le repressioni di massa, le intimidazioni in tutti i seggi elettorali, l'Hadep avrebbe potuto contare, senza ombra di dubbio, su dei risultati assai migliori. Oggi la candidatura dell'Hadep è minacciata da un possibile divieto. In una Turchia che vuole entrare in Europa. Invece di riconoscere il diritto ad elezioni libere da ostacoli, la Corte di giustizia turca minaccia l'Hadep con una sentenza negativa che potrebbe essere emanata poco prima delle elezioni. Questa minaccia è già riuscita ad intimidire altri partiti che erano pronti a formare una coalizione con noi. Per affrontare il rischio di scioglimento forzato, già progettato dallo Stato, che dopo la pubblicazione della lista dei candidati potrebbe essere portato davanti alla Alta commissione elettorale, il nostro partito ha deciso di presentarsi alle elezioni di novembre sulla base di una piattaforma per la democrazia, la libertà e il lavoro assieme al Partito socialista democratico (SDP, Presidente Akin Birdal, già presidente dell'Associazione turca per i diritti umani -IHD-), il Partito del lavoro (Emep, Presidente Levent Tuezel), nelle liste del Partito popolare democratico (Dehap, Presidente Mehmet Abbasoglu). Non si tratta di un cartello elettorale ma di un cartello democratico. Un cartello che ha lo scopo di unire tutte le forze per poter cos“ percorrere assieme la necessaria, quanto difficile, strada della democratizzazione, della pace e della prosperità. Avendo davanti agli occhi la limitazione delle nostre libertà e la limitazione dei nostri diritti elettorali del passato, diamo un profondo significato a questa tornata elettorale. Abbiamo la consapevolezza che senza le nostri elettrici e i nostri elettori la democrazia in Turchia non sarà mai completa. Quale elemento integrante di una società civile chiediamo delle elezioni libere ed aperte. Per il bene della Turchia. Nell'interesse dell'Europa. Chiediamo con forza alle istituzioni europee di inviare degli osservatori in Turchia. Queste elezioni devono essere vinte dalla democrazia. Con noi! Aiutateci ed aiutate il nostro tentativo! Rappresentante in Europa del Partito HADEP Sig. Fayik Yagizay
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