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(Fwd) appello per un professore palestinese
- Subject: (Fwd) appello per un professore palestinese
- From: "francesco iannuzzelli" <francesco at href.org>
- Date: Tue, 1 Oct 2002 00:32:08 +0100
- Organization: peacelink
- Priority: normal
------- Forwarded message follows ------- Date sent: Mon, 30 Sep 2002 12:45:12 +0200 (CEST) From: Ilaria Damiani <damiani at mat.uniroma2.it> To: <damiani at axp.mat.uniroma2.it> Subject: appello per un professore palestinese Con preghiera di diffusione. http://www.scienzaepace.it/attivita/appello-haq/ Per aderire scrivere un messaggio all'indirizzo: appello- haq at libero.it Promosso dal comitato "scienziate e scienziati contro la guerra" ("Italian scientists against war"). APPELLO PER LA LIBERAZIONE DI UN PROFESSORE UNIVERSITARIO PALESTINESE. Yousef Abdul Haq e' nato a Salfit (Palestina) nel 1944. Ha studiato Economia all'Univesita' Ein Shams (Egitto), e nel 1980 e' stato tra i fondatori del Dipartimento di Economia presso la Facolta' di Economia e Scienze Amministrative dell'Universita' Nazionale An-Najah (Nablus, Palestina). An-Najah (http://www.najah.edu/), con quasi 10.000 studenti, e' l'universita' piu' grande della Cisgiordania. Nel 1982 e' stato deportato in Giordania; rientrato in Palestina nel 1995, ha ripreso il suo posto di docente di Economia all'Universita' di Nablus, dove ha tenuto numerosi corsi (Sviluppo economico, Economia della Palestina, Economia di Israele). Nel 1999 e' stato ospite dell'Universita' Pierre Mendes di Grenoble (Francia). Durante gli ultimi mesi, che hanno visto la rioccupazione della Cisgiordania da parte dell'esercito israeliano, la distruzione delle infrastrutture civili palestinesi, i rastrellamenti massicci nelle citta' e nei campi profughi rasi al suolo dai carri armati, la negazione dei diritti fondamentali agli oltre 3 milioni di Palestinesi che vivono nei Territori Occupati, Yousef Abdul Haq ha condiviso il destino della sua gente. Il 16 aprile 2002, durante l'occupazione di Nablus, e' stato arrestato dalle forze di occupazione israeliane e portato nel campo militare di Howwara: con lui centinaia di altre persone, tra cui molti ragazzi giovanissimi e un uomo anziano su una sedia a rotelle. Tutti legati strettamente tra loro e tenuti bendati ininterrottamente per intere giornate; picchiati e trattati in modo disumano dai soldati israeliani, che di notte camminavano sui corpi dei prigionieri ammassati sul pavimento - secondo quanto raccontato da alcuni dei detenuti che sono stati nel frattempo rilasciati. Yousef Abdul Haq e' stato poi trasferito nel campo militare di Ofra per essere ulteriormente interrogato, e successivamente nel centro di investigazione di Askelon. Un primo processo, senza capi di imputazione, e' stato fissato per il 23 maggio, ma la detenzione e' stata prolungata di altri 18 giorni, e poi ancora ripetutamente fino ad oggi. Le indagini, durante le quali si e' tentato invano di estorcergli delle confessioni anche ricorrendo alla minaccia di deportazione a Gaza o in Giordania - come riferito dal suo avvocato -, sono terminate il 25 giugno, e in assenza di imputazioni nei suoi confronti il tribunale ne ha disposto il rilascio dietro cauzione (3000 nis, pari a 640 euro). Questa decisione e' stata pero' bloccata dai servizi segreti israeliani che nel giro di un giorno hanno presentato la loro accusa: Yousef Abdul Haq sarebbe membro del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e ricoprirebbe in esso un posto di responsabilita' (il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e' un'organizzazione politica che lavora per la costruzione di uno stato palestinese indipendente, ma e' considerato dal governo israeliano un gruppo terroristico). Non ci sono prove che avvalorino questa accusa. L'accusa - come e' emerso nella prima seduta del processo, il 13 agosto 2002 - poggia solo su alcune testimonianze; tuttavia durante l'udienza i testimoni hanno dichiarato che le loro confessioni sono state estorte sotto tortura. La seconda seduta del processo e' fissata per il 19 settembre 2002 e dopo mesi di detenzione illegale Yousef Abdul Haq, che soffre di disfunzioni renali, e' tuttora rinchiuso in una cella della prigione di Askelon. I firmatari del seguente appello ritengono che la detenzione del prof. Yousef Abdul Haq costituisca una grave violazione dei diritti umani; CHIEDONO pertanto al governo israeliano L'IMMEDIATA LIBERAZIONE DI YOUSEF ABDUL HAQ, e di tutti quelli che come lui sono detenuti senza validi motivi. Preoccupati dai frequenti attacchi nei confronti di intellettuali e universitari per le loro opinioni, chiedono il RISPETTO DELLE ISTITUZIONI ACCADEMICHE SCIENTIFICHE E CULTURALI PALESTINESI, e DEL DIRITTO ALLO STUDIO, ALL'INSEGNAMENTO E ALLA RICERCA per migliaia di Palestinesi. With request to circulate it. http://www.scienzaepace.it/attivita/appello-haq/ You can subscribe writing an e-mail to: appello-haq at libero.it "Italian scientists against war" APPEAL FOR THE LIBERATION OF A PALESTINIAN UNIVERSITY PROFESSOR. Yousef Abdul Haq was born in Salfit (Palestine) in 1944. He went to Ein Shams University (Egypt) to study Economics and in 1980 was among the founders of the Department of Economics of the recently established Faculty of Economics and Administrative Sciences at An- Najah National University (Nablus, Palestine). An-Najah University (http://www.najah.edu/), with close to 10.000 students, is the largest university in the West Bank. In 1982, Yousef Abdul Haq was deported to Jordan. He went back to Palestine in 1995 and returned to his teaching position at An-Najah University, offering courses on Economic Development, Palestinian Economy, Israeli Economy. In 1999, he spent a few months as visiting scholar at the Universite' Pierre Mendes (Grenoble, France). Over the last few months, during the occupation of West Bank by the Israeli Army, Yousef Abdul Haq has shared the destiny of his people: the destruction of the Palestinian civil infrastructure, round-ups in the towns and in the refugee-camps razed by the tanks, the annihilation of basic human rights for the millions of Palestinians living in the Occupied Territories. On the 16th of April, 2002, during the occupation of Nablus, he was arrested by the Israeli occupation forces and taken to Howwara military camp: with him were hundreds of people, many of whom were very young, and an old man in a wheel-chair. All of them were tied up to each other and held blindfolded without interruption for several days; they were beaten and treated inhumanly by the Israeli soldiers, who, during the night, walked on the prisoners lying on the floor - as reported by some of the arrested who have since been released. Yousef Abdul Haq was later transferred to Ofra military camp for further investigation, and then to Askelon investigation centre. A first trial, with no charge, was fixed for the 23rd of May, but the detention was prolonged for 18 more days, and then again until today. The investigations, during which they tried in vain to extract a confession from him, including by threats of deportation to Gaza or in Jordan - as reported by his lawyer -, ended on the 25th of June and, in the absence of any charge against him, the Court decided to release him on bail (3000 nis, equivalent to 640 euro). But this decision was stopped by Israeli intelligence which in one day presented its accusation: Yousef Abdul Haq is supposed to be a member of the Popular Front for Liberation of Palestine and supposedly occupies in it a position of responsibility (the Popular Front for Liberation of Palestine is a political organization working for an independent Palestinian state, but it is considered by the Israeli government as a terrorist group). There is no evidence to support this accusation. The accusation - it became clear in the first trial session, on the 13th of August, 2002 - is based only on some testimonies; but during the session the witnesses insisted that their confessions were extracted under torture. The second trial session is fixed for the 19th of September, 2002, and after months of illegal detention Yousef Abdul Haq, who suffers from a kidney disorder, is still locked in a cell of Askelon prison. We undersigned consider the detention of Prof. YOUSEF ABDUL HAQ as a serious violation of human rights; we ASK the Israeli government for THE IMMEDIATE RELEASE OF YOUSEF ABDUL HAQ and of all those who, like him, are detained without valid reasons. Worried by the frequent attacks against intellectuals and academics for their opinion, we request RESPECT FOR THE ACADEMIC, SCIENTIFIC AND CULTURAL INSTITUTIONS OF THE PALESTINIANS, and demand the RIGHT TO STUDY, TEACH, AND CONDUCT RESEARCH for thousands of Palestinians. ------- End of forwarded message ------- francesco iannuzzelli francesco at href.org associazione peacelink - sez. disarmo http://www.peacelink.it/tematiche/disarmo ---------------------------------- Si nasce e si muore soli. Certo nel mezzo c'e' un bel traffico (Paolo Conte)
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