[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
USA/Iraq: Non in nome dei Diritti Umani
- Subject: USA/Iraq: Non in nome dei Diritti Umani
- From: "F A B I O C C H I::" <fabiocchi at inwind.it>
- Date: Fri, 13 Sep 2002 11:28:54 +0200
| USA/Iraq: Non in nome dei Diritti Umani Ancora una volta, secondo Amnesty International, le 
violazioni dei diritti umani sono usate selettivamente per legittimare un'azione 
militare che, come dimostra il passato, aggraverebbe la crisi 
umanitaria  Fonte: Amnesty International Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI at inwind.it *************** Se volete ricevere queste news, mandate una email vuota a mailto:econotizie-subscribe at yahoogroups.com e replicate al messaggio di conferma che vi viene inviato *************** 12 Settembre 2002 - Nel suo discorso all'assemblea generale 
delle Nazioni Unite, il Presidente George Bush ha fatto dei riferimenti alle 
gravi violazioni di diritti umani perpetuati dal governo Irakeno sui suoi 
cittadini. Nel documento distribuito ai media, erano presenti diversi 
riferimenti ai rapporti di Amnesty International pubblicati negli anni sulla 
situazione dei diritti umani in Iraq. Secondo Amnesty, ancora una volta le violazioni di diritti 
umani vengono usati SELETTIVAMENTE per legittimare le azioni 
militari. Gli USA e gli altri paesi occidentali guardano con un occhio 
cieco i rapporti di Amnesty International sulle diffuse violazioni compiute in 
Iraq durante la guerra con L'iran [guerra nella quale l'occidente era alleato 
all'Iraq, ndt], e hanno ignorato la campagna di Amnesty per le migliaia di 
civili Curdi disarmati uccisi durante gli attacchi del 1988 ad Halabja [quando 
Saddam Hussein era ancora "amico" degli USA, ndt]. Mentre il dibattito sull'uso della forza militare aumenta, i 
diritti umani del popolo Irakeno, come diretta conseguenza di ogni potenziale 
azione militare, vengono ignorati. La vita e la sicurezza dei civili deve avere 
la massima considerazione in qualsiasi azione presa per risolvere l'attuale 
crisi umanitaria. L'esperienza del precedente intervento armato nel Golfo ha 
dimostrato che, troppo spesso, i civili diventano l'accettabile casualita' della 
guerra. Nell'evento dell'azione militare c'e' un seria possibilita' 
di grandi migrazioni di rifugiati e lo spostamento di migliaia di 
persone. Potrebbe emergere una grave crisi umanitaria causata dalla 
difficile o impossibile distribuzione di rifornimenti alimentari e medicinali e 
dalla distruzione di infrastrutture e istituzioni. | 
- Prev by Date: Re: APPELLO: FRANCESCO RUTELLI E L'IMMIGRAZIONE
- Next by Date: Lettera aperta ai/alle partecipanti alla manifestazione sulla giustizia
- Previous by thread: Re: APPELLO: FRANCESCO RUTELLI E L'IMMIGRAZIONE
- Next by thread: Lettera aperta ai/alle partecipanti alla manifestazione sulla giustizia
- Indice: