Johannesburg: Diritti Umani e Ambiente sono interdipendenti - discorso di Mary Robinson (UNHCHR)



La tutela dei Diritti Umani e le questioni ambientali sono interdipendenti
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Discorso di Mary Robinson, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, al Summit Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile di Johannesburg

Fonte: United Nations
Traduzione di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI at inwind.it    
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29 Agosto 2002
L'Earth Summit di Rio de Janeiro e' uno dei punti di riferimento per questo Summit Mondiale di Johannesburg. Rio produsse un progresso concettuale: esso infatti ha legato il mondo naturale alle dimensioni sociali ed economiche dello sviluppo per darci come risultato il concetto dello sviluppo sostenibile.

Vorrei richiamare alla memoria un altro punto di riferimento importante per le deliberazioni del Summit di Johannesburg, cioe' la Conferenza Mondiale sui Diritti Umani tenuta a Vienna un anno dopo Rio, nel 1993. La Conferenza aggiunse nuove dimensioni al concetto di sviluppo, cioe' i diritti umani e la democrazia. La Conferenza cosi' riaffermava le idee centrali della Dichiarazione sul Diritto allo Sviluppo del 1986. Vienna confermo' anche un consenso internazionale alla teoria secondo cui i diritti economici, sociali e culturali sono diritti umani individuali a cui dare la stessa importanza dei diritti civili e politici. Tutti questi diritti sono universali, interdipendenti e indivisibili. Vienna dichiaro' che la democrazia, lo sviluppo e la tutela dei Diritti Umani sono interdipendenti e che essi si consolidano reciprocamente. Infine Vienna riconobbe nuovamente che la promozione e la tutela dei Diritti Umani in tutti i paesi e' il compito principale di tutta la Comunita' Internazionale.

Queste teorie hanno avuto una influenza singolare sulle politiche e i programmi di sviluppo, cosi' come lo hanno avuto gli impegni di Rio. L'approccio di tutela dei Diritti Umani per lo sviluppo e' sempre piu' adottato dalle agenzie e dai donatori internazionali. Questo e' stato affermato anche nello Human Development Report 2000 dell'UNDP, che sosteneva:
"Eliminare la poverta' e' la maggiore sfida per i Diritti Umani del XXI secolo. Uno standard di vita decente, un'adeguata alimentazione, l'assistenza sanitaria, l'educazione e la protezione dalle calamita' non sono solo obiettivi per lo sviluppo, ma anche diritti umani."

Il rapporto dell'UNDP e' altrettanto chiaro sull'importanza dei diritti civili e politici (liberta' di espressione, associazione e partecipazione) per lo sviluppo, al fine di dare maggiori poteri ai cittadini per chiedere diritti sociali, economici e culturali.
Il riconoscimento dei legami tra democrazia e sviluppo ha concentrato l'attenzione sulla costruzione di istituzioni democratiche, sul rispetto delle leggi e su sistemi legali efficaci con la funzione di tutelare i diritti umani di tutti senza discriminazioni.

Permettetemi di cercare di rispondere alla seguente domanda: come puo' l'approccio a tutela dei diritti umani aiutare a raggiungere lo sviluppo sostenibile?

Innanzitutto l'approccio a tutela dei diritti umani aggiunge valore perche' fornisce una serie di obblighi normativi che hanno il potere legale di rendere i governi responsabili. Tale implicazione e' ben spiegata in un altra parte del Rapporto sullo Sviluppo Umano 2000 dell'UNDP:
<<...affermare che l'accesso ad una "educazione libera e di base" e' un diritto umano e' molto piu' impegnativo che affermare che sarebbe bene per tutti avere una "educazione di base", o anche che ognuno dovrebbe avere una "educazione". Nell'affermare tale diritto noi chiediamo che tutti abbiano il diritto ad una "educazione libera e di base" e se qualche persona evitabilmente non ne ha accesso, deve esserci una qualche colpevolezza nel sistema sociale>> (pag 21)

Allo stesso tempo l'approccio a tutela dei diritti umani e' incentrato sull'individuo. In questo modo la poverta' e' vista in termini dei diritti individuali al cibo e all'acqua pulita, all'abitazione, alla salute e al lavoro. Dare voce e poteri ai poveri vuol dire riconoscere che essi subiscono la non realizzazione dei loro diritti. Il punto delle strategie per ridurre la poverta' non e' solo che i poveri hanno delle necessita' ma si basa sui loro diritti, in quanto i diritti sollevano una serie di obblighi legislativi che gli garantiscono la liberta' di perseguire la realizzazione dei loro diritti.

Un ulteriore contributo allo sviluppo sostenibile proviene dai sistemi internazionali e nazionali a tutela dei diritti umani. Il sistema internazionale a cui mi riferisco comprende i trattati per la tutela dei diritti umani, non molto ratificati, insieme alle istituzioni di implementazione. Esso comprende le istituzioni della Carta [dell'ONU] e i loro meccanismi, cioe' la Commissione sui Diritti Umani e la Sub Commissione. Al di la' della retorica che spesso accompagna le discussioni sui diritti umani a livello internazionale, e' bene sottolineare che questa macchina internazionale sta silenziosamente lavorando con la cooperazione degli Stati e della societa' civile per far avanzare i diritti umani e lo sviluppo sostenibile.

A livello nazionale il sistema di tutela abbraccia non solo le Corti ma anche una serie di altri organismi impegnati nell'implementazione degli obblighi internazionali e nazionali a tutela dei diritti umani.

Tali sistemi hanno raggiunto una maturita' considerevole sia nell'analizzare le componenti di tutti i diritti sia nell'identificare cosa costituisce la loro violazione e quali provvedimenti sono necessari per rimediare a tali violazioni. Un documento del mio Ufficio illustra questi punti in riferimento al problema del cibo, dell'acqua e della salute.
L'approccio a tutela dei diritti umani si concentra non solo sulla violazione ma anche sulla prevenzione. [...]

Nel perseguire lo sviluppo sostenibile il prossimo passo dovrebbe essere l'integrazione dei diritti umani nei Millennium Development Goals. Cio' si puo' realizzare, secondo me, attraverso l'adozione di guide linea per l'implementazione di ognuno degli obiettivi. Il mio Ufficio sta sviluppando tali guide linea per le strategie di riduzione della poverta'. Queste guide linea aiuterebbero a rafforzare l'approccio basato sui diritti umani, e a mettere l'individuo al centro degli sforzi per lo sviluppo sostenibile.

Adesso vorrei ritornare al rapporto tra i diritti umani e l'ambiente.
La Dichiarazione di Rio e l'Agenda 21 non contenevano molti riferimenti espliciti ai diritti umani. Ne' la Conferenza di Vienna aveva molti riferimenti all'ambiente. Il Summit di Rio puo' aver dato troppa enfasi alla sostenibilita' ambientale senza considerare la dimensione umana, mentre la Conferenza di Vienna puo' essere accusata di aver avuto pochi riferimenti all'ambiente. Ma e' positivo notare che in un decennio c'e' stato un continuo progresso nel mettere insieme la dimensione umana con quella ambientale entro il concetto di sviluppo sostenibile.

Un esempio di tale progresso e' stato il Seminario riunito  a Ginevra dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (UNHCHR) e il Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP), il Gennaio di quest'anno. Il suo scopo era valutare il progresso raggiunto da Rio e dall'Agenda 21 nel promuovere e tutelare i diritti umani in relazione alle questioni ambientali. Un opuscolo sulle conclusioni degli esperti e' stato pubblicato congiuntamente dall'UNEP e dallo UNHCHR per questo Summit Mondiale.

Leggendo le conclusioni e' bene notare come ad ogni livello - internazionale, regionale e nazionale - ci sia sempre maggior consenso sul nesso tra diritti umani e i temi ambientali, soprattutto nel contesto dello sviluppo sostenibile.

A livello internazionale, una serie di importanti trattati sui diritti umani prendono in considerazione le dimensioni ambientali dei diritti umani.

A livello regionale, una serie di strumenti hanno affrontato i legami, con enfasi sull'informazione e sulla partecipazione. Cito ad esempio la Convenzione di Aarhus del 1998 sull'Acesso all'Informazione, alla Partecipazione Pubblica e all'Accesso alla Giustizia nelle Questioni Ambientali. Essa illustra come i diritti procedurali all'informazione e alla partecipazione aiutano a proteggere i diritti umani e l'ambiente allo stesso tempo. Potrei menzionare anche l'esperienza dei sistemi a tutela dei diritti umani Europei ed Inter-Americani che interpretano il degrado ambientale in termini di diritti umani.

E' a livello nazionale, comunque, che sono stati fatti i progressi piu' importanti. Il diritto ad un ambiente sano e' stato formalmente riconosciuto in oltre 90 costituzioni nazionali sin dal 1992. In altri paesi, soprattutto dell'Asia meridionale e dell'America Latina, i diritti costituzionali alla vita, alla salute e alla vita familiare sono stati interpretati abbracciando i fattori ambientali.

Propongo di identificare come primo obiettivo per l'immediato futuro quello di raggiungere una maggiore comprensione dei legami tra diritti umani e la protezione ambientale. Cio' coinvolgera' sforzi significativi sia da parte dei professionisti dei diritti umani sia di quelli dell'ambiente per venire alle prese con i valori, le metodologie e i vantaggi comparativi di ognuno. Serviranno sforzi continuati da parte dei protagonisti istituzionali - come lo UNHCHR e l'UNEP - per incoraggiare tale comprensione. La bozza del Programma di Azione del WSSD contiene alcuni paragrafi che promuovono la cooperazione tra l'UNEP e il mio Ufficio. Chiedo l'adozione definitiva di quei paragrafi.

Permettetemi di concludere con le parole del mio amico e collega, il direttore esecutivo dell'UNEP, Klaus Töpfer:
"Il contributo della protezione ambientale per la realizzazione dei diritti umani fondamentali, e il ruolo dei diritti umani nella protezione dell'ambientale sono innegabili. Diritti come quello al cibo, alla salute, e lo stesso diritto alla vita non si materializzeranno per tutti i cittadini del mondo a meno che non manterremo un ambiente pulito e sano con una base sostenibile di risorse ambientali e naturali. Certamente, il pieno potenziale dei diritti umani non puo' essere realizzato quando una crescente porzione della popolazione mondiale si trova in estrema poverta' e vede ostacolarsi il proprio sviluppo da un ambiente degradato ed inquinato.