IO SONO LA LEGGE



Abbiamo aperta, dopo l'infamante attacco di Panorama a diversi siti
antagonisti, compreso il nostro, una nuova pagina sul sito, intitolata Io
sono la legge. La trovate in home page.
Nel frattempo inviamo il comunicato de L'Avamposto degli Incompatibili sulla
bravata dei due giornalisti.
IO SONO LA LEGGE
(OVVERO: I GIORNALISTI INTIGNANO A FARE I P.M)
Questa volta ce l'hanno anche con noi e con i siti che con noi sono
collegati!
Adesso quella che sembrava una campagna orchestrata dal Fede in carta
stampata, ovverossia Libero acquista connotati strategici e fa scendere in
campo il periodico diretto da uno dei massimi (in tutti i sensi) consigliori
dell'antenna d'Italia. Ci riferiamo ovviamente a Panorama.
Con l'articolo firmato da tali Giacomo Amadori e Gianluca Ferraris (dal
titolo C'è posta per le BR, con occhiello: Allarmi Attacco Virtuale al cuore
dello stato) con l'obiettivo non tanto nascosto di portare un attacco
preventivo a quello che si preannuncia essere uno degli autunni più caldi
d'Italia, i nostri (si fa per dire) con una nemmeno tanto sapiente
operazione di collage tentano di inserire nel calderone dei terroristi tutti
coloro che si oppongono alle politiche economiche e politiche del presente,
ma anche di quelli precedenti, governo.
E così in questo calderone vengono inseriti anarchici, Black Bloc, siti di
derivazione disobbediente, qualcuno anche semi-rifondarolo, e naturalmente
anche controappunto e alcuni siti linkati, come vis-a-vis e operai-contro.
Qualcuno naturalmente si aspettava fatti (anche adesso si fa per dire),
visto che i personaggi in questione fanno tutti parte dei pasdaran del
processo giusto, quello che dovrebbe restituire verginità a personaggi come
Previti o il cavaliere antennato, ma come è normale in questo caso le prove
sono una lettura approssimativa e ammiccante dei siti in questione.
Per cui si addebbita a Operai-contro un documento di lotta sindacale
(nemmeno tanto radicale) giocando sul fatto che loro lo chiamino col numero,
e cioè documento n° 17, facendo credere che si tratti di una fantomatica
risoluzione strategica n° 17; con vis-a-vis il gioco lo fanno ancora più
sporco, virgolettando una frase costruita ad arte dai "giornalisti" in
questione e così via.
E naturalmente si passa a controappunto, dove secondo i due" convocazioni e
inviti all'azione transitano" e dove campeggia (forse è per questo, che se
la sono presa) una bandiera statunitense in fiamme.
Ora se i due intendono il fatto che come L'Avamposto degli Incompatibili
invitiamo i compagni a resistere all'attacco indiscriminato che l'Impero
Amerikano porta a tutti quei Paesi e a quelle organizzazioni, che si
oppongono al loro prepotere, e all'attacco fascista, che si sta portando ai
diritti democratici, ed anche Costituzionali, hanno ragione, lo
rivendichiamo ed intendiamo continuare a farlo.
Rispetto alla bandiera yankee che brucia non pensavamo avrebbe colpito
tanto: se invece di scartabellare su internet i nostri eroi fossero andati
in giro per il mondo (Palestina, Colombia, Kurdistan e tanti altri paesi del
cosiddetto terzo mondo) non sarebbero poi stati tanto colpiti da una
bandiera amerikana che brucia, oltretutto nel mondo virtuale.
Se per convocazioni intendono le adesioni alle asseemblee, manifestazioni,
scioperi e proteste contro i suddetti attacchi, non c'era bisogno della loro
puntualizzazione: questo lo sanno tutti, ed è anche per questo se i
frequentatori del sito continuano a visitarci.
continueremo a farlo, e, magari, con maggiore puntualità.
Se invece vogliono insinuare presunti rapporti o contiguità con chi pretende
di ergersi a portabandiera armato delle lotte sociali, non ci siamo.
Non abbiamo bisogno di smentire queste illazioni; tutti coloro, che sanno
leggere, anche senza grande preparazione politica sanno cos'è L'Avamposto
degli Incompatibili.
E siccome pensiamo che anche i due sanno leggere non possiamo pensare che il
loro sia un errore fatto in buona fede, al massimo noi pensiamo che il loro
sia un articolo che approfittando della buona fede dei lettori, stiano
tentando di criminalizzare qualsiasi voce di vera opposizione.
Pertanto siamo risoluti a difendere la nostra immagine per vie legali.
Nel frattempo pretendiamo una ritrattazione a mezzo stampa, con lo stesso
risalto avuto dall'articolo infamante in oggetto. Le leggi sulla stampa non
le abbiamo fatte noi, ma visto che ci sono, i giornalisti "professionisti"
dovrebbero rispettarle.
NOI COMUNQUE CONTINUEREMO A LAVORARE
L'Avamposto degli Incompatibili