Kúmá - Lettere Migranti



Kúmá
Lettere Migranti

Collana diretta da Armando Gnisci
per le Edizioni  Interculturali di Roma


Kúmá è un termine della lingua bámbara, una popolazione dell'Africa
occidentale, che vuol dire "Parola". I libri di questa collana intendono
dare le parole a scrittori di tutti i mondi che hanno deciso di migrare
verso la scrittura in italiano e a scrittori di tutti i mondi ovunque
stranieri e a casa. Le parole sono anche quelle di vari generi delle
Lettere (le Humane Litterae dei nostri antenati latini, che stabilirono il
concerto mentale della Humanitas): dal romanzo alla poesia, dalla critica
letteraria all'inchiesta, dalle storie di vita (o di destino) di giovani
rifugiati provenienti dal male estremo della tortura al libro del Festival
europeo degli scrittori migranti e ancora.

I primi volumi, la cui uscita è prevista per la fine del 2002 e per gli
inizi del 2003, sono, appunto:

Lettere migranti & Diaspore europee, a cura di Armando Gnisci, Nora Moll e
Ulrike Tietze (materiali e testi del primo Festival europeo degli scrittori
migranti, organizzato dal Goethe Institut, dall'Istituto Svizzero, dal
Forum Austriaco della Cultura, dal Comune di Roma e dall'Università La
Sapienza nel giugno del 2002)

Il latte è buono, romanzo dello scrittore somalo Garane Garane, che insegna
lingua e letteratura italiana nell'Università del  South Carolina, negli USA

Questa notte solo i pesci sono felici. (Storie di vita di rifugiati vittime
di tortura),  a cura di Tania Costa: le storie di vita e di destino di
alcuni giovani rifugiati africani in Italia, usciti dall'esperienza della
tortura

Isole della creolizzazione, di Marie-José Hoyet (Università de L'Aquila);
saggi critici sugli scrittori caraibici francofoni

Da qui verso casa, di Davide Bregola; i maggiori narratori della migrazione
in Italia sono stati intervistati "in profondità" da un giovane letterato
italiano


 luglio 2002