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No Usa alla Corte penale internazionale
- Subject: No Usa alla Corte penale internazionale
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Tue, 02 Jul 2002 01:01:59 +0200
No Usa alla Corte penale internazionale FONTE: UnimondoInizia i lavori, lunedì 1 luglio all'Aja, quattro anni dopo la sua istituzione a Roma, la Corte penale internazionale permanente (Cpi). Il suo obiettivo sarà quello di perseguire eventuali crimini di guerra, crimini contro l'umanità, gravi violazioni dei diritti umani e genocidio. Gli Stati Uniti non aderiscono al trattato costitutivo della Corte penale internazionale, ciò implica che nessun cittadino americano potrà essere soggetto alla giurisdizione del Tribunale. Washington inoltre ha posto il veto di fronte al Consiglio di sicurezza sul rinnovo della missione Onu in Bosnia con la richiesta di assicurare ai membri americani della missione l'immunità da eventuali azioni della Corte penale internazionale. In attesa di trovare un accordo definitivo, il mandato della missione è stato prorogato di 72 ore. Finora sono 73 i paesi che hanno ratificato il Trattato, ma altri 135 hanno firmato lo statuto e nel tempo lo inseriranno all’interno del proprio ordinamento. All'appello mancano ancora molte nazioni: oltre agli Stati Uniti, la Russia, la Cina, l'India, il Pakistan, la Turchia. Israele, che pure aveva firmato (ma non ratificato), ha fatto sapere che non darà la sua adesione alla Corte poichè teme che il tribunale possa intentare un processo politico all'occupazione israeliana dei territori palestinesi. [01.07.2002]
» Fonte: © Amnesty International, Onuonline , Rainews24, Vita, Un News Centre; » Campagne: © Studi per Pace , Corte Penale Internazionale ; ---------------------------- FONTE: Vita Tpi, Amnesty accusa gli Usa di Piergiorgio Greco (info at vita.it) 01/07/2002Marco Bertotto: "La decisione di non ratificare il Trattato di Roma pone Usa, Israele, Cina e Russia al di fuori dei confini della civiltà giuridica" Amnesty International ha diffuso oggi un comunicato per esprimere la propria soddisfazione per l'entrata in vigore del Trattato di Roma, costitutivo del Tribunale penale internazionale (Tpi). Nel testo, peraltro, ci si appella anche a tutti i governi affinché lo ratifichino e offrano la propria collaborazione alla nuova istituzione. "Attualmente - ha dichiarato Marco Bertotto, presidente della sezione italiana di Amnesty - 73 paesi hanno ratificato il Trattato di Roma ad una velocità che ha sorpreso molti e sembra continuare. Si tratta di un ulteriore passo verso un più solido sistema di giustizia internazionale, nel quale il Tribunale integrerà la giurisdizione nazionale nella lotta all'impunità". Ma non sono tutte rose e fiori. "Mancano all'appello Paesi come gli Stati Uniti, Israele, la Cina, la Federazione Russa", ha ricordato infatti Bertotto. "La decisione di non ratificare il Trattato di Roma – ha osservato - pone questi Stati al di fuori dei confini di civiltà giuridica che la comunità internazionale ha tracciato attraverso la costituzione del Tribunale penale internazionale permanente. Non è tollerabile che alcuni governi stabiliscano autonomamente le regole del gioco e si propongano come unici arbitri della loro condotta: il rifiuto della giurisdizione della corte potrebbe facilmente essere considerato come un'implicita ammissione di gravi responsabilità per violazioni e abusi di diritti umani".
---------------------------- FONTE: Amnesty International Tribunale Penale Internazionale: il Trattato di Roma entra in vigoreAmnesty International saluta con favore la storica entrata in vigore del Trattato di Roma sul Tribunale Penale Internazionale e si appella a tutti i governi affinché diventino parti del Trattato e supportino attivamente il Tribunale. “Il Trattato di Roma entra oggi ufficialmente in vigore e sancisce la nascita di un sistema di giustizia senza confini, in grado di perseguire i piu’ gravi crimini internazionali e combattere l’impunita’ dei responsabili” ha dichiarato oggi Marco Bertotto, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International. Con l’entrata in vigore il Tribunale Penale Internazionale avra’ la facolta’ di investigare e perseguire gli individui accusati di genocidi, crimini contro l’umanita’ e crimini di guerra commessi d’ora in avanti ed iniziera’ ad investigare sui casi dall’inizio del 2003. “Attualmente 73 paesi hanno ratificato il Trattato di Roma ad una velocita’ che ha sorpreso molti e sembra continuare” ha aggiunto Amnesty International. “Si tratta di un ulteriore passo verso un piu’ solido sistema di giustizia internazionale, nel quale il Tribunale integrera’ la giurisdizione nazionale nella lotta all’impunita’”. “Mancano all’appello paesi come gli Stati Uniti, Israele, la Cina, la Federazione Russa. La decisione di non ratificare il Trattato di Roma pone questi stati al di fuori dei confini di civilta’ giuridica che la comunita’ internazionale ha tracciato attraverso la costituzione del Tribunale Penale Internazionale Permanente” ha aggiunto Bertotto. “Non e’ tollerabile che alcuni governi stabiliscano autonomamente le regole del gioco e si propongano come unici arbitri della loro condotta: il rifiuto della giurisdizione della corte potrebbe facilmente essere considerato come un’implicita ammissione di gravi responsabilita’ per violazioni e abusi di diritti umani”. Grazie all’entrata in vigore del Trattato di Roma, nuovi standard per il diritto criminale internazionale diventano operativi. Con l’aumento degli stati parti del Trattato ed il concreto funzionamento della Corte stessa, aumentano le occasioni per consegnare alla giustizia i responsabili dei piu’ efferati crimini contemplati dal diritto internazionale.
FINE DEL COMUNICATO Roma, 1 luglio 2002 Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa Tel. 06 44.90.224 E-mail: press at amnesty.it
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