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LEGGE BOSSI-FINI-"TACERE E' UN PECCATO DI OMISSIONE"
- Subject: LEGGE BOSSI-FINI-"TACERE E' UN PECCATO DI OMISSIONE"
- From: "DOMENICO MANARESI" <bon4084 at iperbole.bologna.it>
- Date: Fri, 14 Jun 2002 16:21:59 +0200
Bologna, 13 giugno 2002 Da "ADISTA" n. 45 del 10 giugno 2002. Per conoscenza a tutti gli amici, in particolare agli amici della Caritas diocesana di Bologna. Senza ulteriori commenti. Shalom a tutti, ma proprio a tuttiŠ Domenico Manaresi Mitt. Domenico Manaresi - via Gubellini, 6 - 40141 Bologna - tel&fax 051-6233923 - e-mail: bon4084 at iperbole.bologna.it UN PECCATO DI OMISSIONE TACERE SULLA BOSSI-FINI. INTERVISTA A GIOVANNI NERVO 31400. ROMA-ADISTA. Sulla legge Bossi-Fini in discussione alla Camera abbiamo chiesto un parere a mons. Giovanni Nervo, presidente onorario della Fondazioni Zancan, già direttore della Caritas Italiana. Di seguito l'intervista. Qual è il suo giudizio complessivo sulla legge Bossi-Fini? Bisogna ricordare com'è nata la proposta di legge Bossi-Fini: è nata come proposta di legge di iniziativa popolare quando ancora l'on. Bossi non era al governo. Era stata presentata sotto i nomi di Berlusconi e Bossi. Non è un giudizio malevolo ritenere che fosse la cambiale per ottenere i voti della Lega. E la Lega si attivò per raccogliere le firme. Nella presentazione della proposta di legge si diceva rappresentasse il "modello cristiano di società", in contrapposizione a un modello di società multietnica, multiculturale, multireligiosa che veniva definito "giacobino". La proposta aveva un evidente carattere repressivo: su una quarantina di norme, non ce n'era neppure una che garantisse i diritti degli immigrati. Quando divenne proposta governativa, il presidente del Consiglio, per evidente 'prudenza' politica, passò la mano al suo vice e la legge divenne Bossi-Fini. Mi si chiede un giudizio complessivo sulla legge Quando ero responsabile della Caritas Italiana, Fo dall'inizio degli anni '80, insieme con gli organismi del mondo cattolico, abbiamo fortemente stimolato il governo a regolare queste fenomeno che già allora si prospettava come incandescente. Non ci si può accusare di buonismo. Una normativa ci vuole, ma saggia, equa, lungimirante. Il giudizio su questa legge non può non essere negativo: perché ispirata nel fondo dalla cultura della Lega che è di rifiuto de diverso; perché non tiene conto della complessità del fenomeno; perché nega diritti umani fondamentali come quelli del ricongiungimento familiare, dell'inserimento sociale, di condizioni idonee a formarsi una famiglia e a mantenerla; perché non sarà attuabile se si tien conte del nostro bisogno di manodopera e dell'invecchiamento della nostra popolazione. Il governo ha costretto Tabacci a ritirare il suo emendamento. Quali saranno le conseguenze della mancata sanatoria? Le conseguenze saranno la mancanza di manodopera per le aziende e di assistenza agli anziani per le famiglie: questo governo, o un altro, presto o tardi dovrà riprendere in mano la proposta Tabacci e attuarla: il fiume va verso il mare, non si può costringerlo ad andare verse la montagna. Come valuta, in particolare, la norma sul rilevamento delle impronte digitali? Il problema, a mio avviso, non sono le impronte digitali: si fanno fare a tutti italiani e stranieri e lo scoglio è superato. Il problema è alla radice: la cultura di rifiuto e di discriminazioni da cui è nata la legge. L'Ulivo è sembrato spesso in difficoltà in materia di immigrazione, dande l'impressione di inseguire la destra sul suo stesso terreno (cfr. le dichiarazioni di Rutelli a proposito di "tolleranza zero"). Si sarebbe aspettato un'opposizione più decisa? La questione, a mio avviso, è che l'Ulivo non è ancora una realtà politica sufficientemente omogenea: basta leggere le dichiarazioni di Marini di oggi (3/ó, ndr) sul "Corriere della Sera" C'è soltanto da sperare che l'autorevolezza e la saggezza di Prodi riescano a dare compattezza all'Ulivo, o ad altra pianta se va meglio. Quanto all'espressione di Rutelli, mi viene in mente i detto: "datemi una frase di un galantuomo e ve lo faccio impiccare". Penso che ognuno, d sinistra, di destra o di centro, se è onesto non possa non avere tolleranza zero per i ladri, gli assassini, i mercanti di droga e di carne umana. Il fatto è che, grazie a Dio, l'immigrazione non è soltanto questo, come spesso taluni mass media, compiacenti a talune fasce politiche vogliono farci credere. Anche dal mondo cattolico non sono giunte finora reazioni di grande forza: qualche dichiarazione sparsa, ma nulla di più. L'importanza del tema in questione non richiederebbe una risposta molto più decisa? Pienamente d'accordo. Tacere e lasciar fare in questo campo, in cui sono coinvolti i diritti fondamentali delle persone e si gioca il futuro del nostro Paese, è per lo meno un peccato di omissione. ========================================================= Mi scuso con coloro che già conoscono questo testo, e con tutti per l'arbitrio che mi prendo nel mandarvi questo tipo di documenti. Domenico Manaresi ========================================================== ################################################################ Con la solita nota: chi desidera essere depennato da questa mailing list me ne dia un cenno, possibilmente con gentilezza E IN MODO CIVILE CIOE' FIRMANDOSI PER ESTESO. Grazie! Domenico Manaresi ################################################################ --------------------- Mittente: Domenico Manaresi Via Pietro Gubellini, 6 I-40141 Bologna Tel&Fax: (39) 051-6233923 cellulare: 333-9082141 oppure 360-588695 e-mail: <mailto:bon4084 at iperbole.bologna.it>bon4084 at iperbole.bologna.it
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