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LEGGE BOSSI-FINI-GENTILONI E CURIA SESSUOFOBICA DI BOLOGNA
- Subject: LEGGE BOSSI-FINI-GENTILONI E CURIA SESSUOFOBICA DI BOLOGNA
- From: "DOMENICO MANARESI" <bon4084 at iperbole.bologna.it>
- Date: Wed, 12 Jun 2002 09:36:28 +0200
Bologna, mercoledì 12 giugno 2002 Immigrazione: legge Bossi-Fini. Sul quotidiano "il manifesto" di sabato 8 giugno 2002 l'amico Filippo Gentiloni scrive (vedi qui di seguitoe anche in allegato) queste parole, pacate ma durissime, che personalmente condivido in toto e che mi fanno riflettere. Mi permetto sottoporle anche alla riflessione di tutti gli amici. "Š meraviglia - forse scandalizza - il silenzio quasi totale (scrive Gentiloni) delle massime autorità ecclesiastiche cattoliche, che, invece, in altri casi si mostrano tutt'altro che silenziose. Pensate alla pubblicità per l'otto per mille o a quello che accade, ad esempio, nei confronti delle manifestazioni pubbliche dei gayŠ" . Ha ragione l'amico Gentiloni: sapete quale è l'argomento che massimamente suscita scandalo per la Curia di Bologna? Presto detto: leggete "Bologna-sette" le pagine cioè della curia bolognese che ogni domenica, nella edizione di "Avvenire" in vendita qui a Bologna, ci raccontano tutto di Biffi, anche i più lievi starnuti che hanno afflitto il cardinale e gli altri dignitari di corte. In giornate come queste [in cui viene emanata una legge sulla immigrazione che il vescovo di Caserta definisce "oppressiva e brutale" e circa la quale il "Štacere (dice mons. Giovanni Nervo, già direttore della Caritas Italiana - vedi Adista n. 45 del 10-6-02) è per lo meno un peccato di omissioneŠ"] su "Bologna-sette" di domenica scorsa 9 giugno 2002, neppure una parola su questa famigerata legge xenofoba e razzista: due colonne (non firmate quindi attribuibili direttamente alla curia bolognese) di commento col seguente titolo: "GAM (ndr: Galleria d'Arte Moderna) A LUCI ROSSE" il cui incipit recita testualmente: "La Galleria d'arte moderna di Bologna è diventata un sexy-shop?" Il tutto (udite udite) dovuto al fatto che in questa Galleria vengono esposte (agli ignari e pii bolognesi inducendoli al peccato) immagini di poppe e deretani femminiliŠ ah, brutti sporcaccioniŠeppoi il tutto con denaro pubblicoŠ Questi sono i sessufobici interessi della curia bolognese. Che tristezzaŠ Forse bisognerebbe invece ridereŠMa più che un sorriso sarebbe doverosa una lacrima.... e una preghiera al buon Dio, perché accolga il nostro "shalom-salaam" eppoi ci perdoni tutti, abbia misericordia di tutti, ma proprio di tutti. A cominciare naturalmente dal sottoscritto. Domenico Manaresi Mitt. Domenico Manaresi - via Gubellini, 6 - 40141 Bologna - tel&fax 051-6233923 - e-mail: bon4084 at iperbole.bologna.it L'impronta non è cristiana di FILIPPO GENTILONI Sulla legge Bossi-Fini il mondo cattolico ufficiale si è chiuso in un imbarazzato silenzio. Eppure si tratta di un provvedimento che più lontano non potrebbe essere dallo spirito cristiano. Eppure, proprio in questo stesso periodo, le autorità cattoliche si stanno dando da fare perché i documenti europei esplicitino la famosa "anima cristiana" dell'Europa. Una contraddizione che la dice lunga sulla inutilità e vacuità di certe rivendicazioni. E anche sul valore di quella presunta "anima cristiana". E' vero che critiche di fonte cattolica alla nuova legge sulla immigrazione non sono mancate. Notevoli le prese di posizione di qualche isolato ed eroico vescovo del sud, come anche di molte associazioni di volontariato: "Chiedono asilo e noi dobbiamo darglielo", grida, fra gli altri, il Centro Internazionale dei Gesuiti per i rifugiati. L'editoriale dell'ultimo numero di Famiglia cristiana: "Per un problema grande una legge piccola piccola". Nel testo, si dice, infatti: "In parole povere, ogni ingresso è permesso solamente se lo straniero è portatore di valore aggiunto all'economia nazionale". Il capitalismo più sfrenato, dunque, detta legge. Una legge non soltanto "piccola", ma anche profondamente immorale. E radicalmente anticristiana. L'ospitalità nei confronti dello straniero, infatti, fa parte essenziale della tradizione cristiana e della sua cultura. Proprio di quella tradizione e cultura che si vorrebbe rivendicare per l'Europa. Non è un di più, non è una aggiunta. Tutta la Bibbia ne è attraversata. "Anche voi siete stati stranieri in terra d'Egitto". Diversi, ospiti, stranieri, poveri: "ultimi" che dovrebbero diventare primi. Tutti termini che qualificano il cristiano, molto più di altri che oggi, invece, sembrano dominare, come quelli riguardanti l'etica sessuale. Tutti termini e concetti radicalmente contrari a ogni forma di razzismo; niente di più anticristiano della richiesta di impronte digitali. Le autorità cattoliche, invece, in questo contesto drammatico, si limitano a ripetere le solite mediazioni: carità, solidarietà, ma guardarsi dallo straniero, tenerlo lontano, assicurare la sicurezza. Amore e polizia. Una sorta di quadratura del cerchio che fa comodo a Berlusconi e non offende né Bossi né Fini. E' chiaro che nessuno può chiedere che l'abbraccio cristiano allo straniero diventi legge dello stato. Ci mancherebbe altro. Ma meraviglia - forse scandalizza - il silenzio quasi totale delle massime autorità ecclesiastiche cattoliche, che, invece, in altri casi si mostrano tutt'altro che silenziose. Pensate alla pubblicità per l'otto per mille o a quello che accade, ad esempio, nei confronti delle manifestazioni pubbliche dei gay. D'altronde si può pensare che le autorità ecclesiastiche stiano attente a non contraddire né contestare un governo che sta concedendo loro - scuole private, insegnanti di religione, ecc. - molti attesi benefici. Pazienza se gli extracomunitari devono aspettare fuori della porta e se alla parola - umana e cristiana - che dice accoglienza si deve sostituire quella razzista ed egoista che dice espulsione. ========================================================= Mi scuso con coloro che già conoscono questo testo, e con tutti per l'arbitrio che mi prendo nel mandarvi questo tipo di documenti. Domenico Manaresi ========================================================== ################################################################ Con la solita nota: chi desidera essere depennato da questa mailing list me ne dia un cenno, possibilmente con gentilezza E IN MODO CIVILE CIOE' FIRMANDOSI PER ESTESO. Grazie! Domenico Manaresi ################################################################ --------------------- Mittente: Domenico Manaresi Via Pietro Gubellini, 6 I-40141 Bologna Tel&Fax: (39) 051-6233923 cellulare: 333-9082141 oppure 360-588695 e-mail: <mailto:bon4084 at iperbole.bologna.it>bon4084 at iperbole.bologna.it
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