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"Lettera aperta al sindaco di Casirate"
- Subject: "Lettera aperta al sindaco di Casirate"
- From: Daniele Barbieri - Carta <pkdick at fastmail.it>
- Date: Tue, 4 Jun 2002 08:33:57 +0200
LETTERA APERTA DI PROTESTA AL SINDACO DI CASIRATE D'ADDA. Caro Sig. Sindaco di Casirate d'Adda Le porgo i miei distinti Saluti. Con questa mia lettera aperta intendo rivolgermi a Lei per esprimere la mia protesta e indignazione per quei cartelli stradali esposti alle entrate del suo paese, nei quali si intende proibire il passaggio e la sosta ai nomadi. Chi Le sta scrivendo è il Presidente di una Associazione Rom di Pisa: A.C.E.R e con questa mia lettera aperta intendo rivolgermi a tutti: alle Istituzioni Italiane, ai gruppi politici, alle Associazioni di Volontariato ed ai semplici cittadini. Sig. Sindaco permetta che le racconti brevemente la nostra storia di Rom. E' importante conoscere chi sono i Rom: da dove vengono e sopra tutto sappia che anche noi abbiamo una cultura, una tradizione con folklore. Solo dopo avere conosciuto forse è possibile esprimere un giudizio su un popolo! L'origine del popolo zingaro resta un mistero, ma sono numerose le ipotesi formulate dagli storici: discendenti di Atlantide, pellegrini Egiziani, discendenti di Cam, Gifti. Abbandonate le regioni di origine, il Penjab nell'India gli zingari arrivano in Europa intorno al secolo 14°. In seguito alle deportazioni e alla diaspora nei secoli successivi arrivarono anche in Australia, nelle Americhe e in Sud Africa. In Italia si possono distinguere tre fasi di immigrazione di Rom. Il più antico insediamento risale forse ancora prima del 14° sec., infatti esistono documenti di presentazione nel Trentino Alto Adige, nella allora Repubblica di Venezia, a Bologna, nel Mezzogiorno, a Prato. La maggior parte delle loro attività è con i metalli, ma allevano anche i cavalli, lavorano nell'edilizia mentre le donne predicono il futuro leggendo le mani, molti anche allora erano cantanti, danzatori e circensi. Dopo la prima Guerra Mondiale molti Rom arrivano in Italia, gran parte di costoro, chiamati calderai lavorano il rame, le pentole e metalli, altri invece, fanno i commercianti. Questa è la seconda fase. L'ultima, la più recente è quella provocata dalle guerre Balcaniche. Molti di costoro vivevano nella Ex-Jugoslavia e gran parte era sedentaria, mentre qui in Italia sono forzati ad essere nomadi. E' chiaro che frustati e disillusi i Rom provenienti dalla Ex-Jugoslavia si sentono costretti a vivere in veri ghetti, che voi chiamate "campi nomadi", mentre prima nelle loro città vivevano in case, alcuni anche in confortevoli ville e molti di costoro esercitavano vari mestieri. Qui in Italia spesso siamo visti come persone pericolose perché siamo quelli che rubano, che chiedono l'elemosina, che fregano. Quando si parla, ad esempio della cultura italiana non la si spiega cominciando a raccontare il fenomeno mafioso, camorristico, il terrorismo o la pedofilia per poi arrivare a parlare di Leopardi o di Verdi.perché invece con noi Rom parlate sempre delle cose negative? Lo sa, Sig. sindaco che nei paesi dell'ex-Jugoslavia ci sono dei Rom parlamentari, altri impegnati nei partiti politici, proprio come lei!! Suoi colleghi! Da vari anni anche qui in Italia sono nate delle Associazioni Rom con lo scopo di far valere i nostri diritti e conoscere i nostri doveri. Cerchiamo di far valere il diritto all'alloggio, al Permesso di Soggiorno, al lavoro, allo studio, alla salute, alla famiglia, allo scambio culturale, all'accesso ai mass-media, all'informazione. E' per questo che il mondo Rom ha bisogno della solidarietà di tutti in Italia. E' importante informare le Associazioni di Rom quando studiate dei progetti per noi. Quando parlate di noi informateci per favore, per non fare dei progetti sicuramente sbagliati, per poi mettere i vostri sbagli sulle spalle dei Rom. Vogliamo essere presenti quando si parla per i Rom, per i nostri figli, per la scuola e per tutti gli altri settori che ci riguardano. Ci piace ricordare le parole del Papa, Giovanni Paolo II: " l'uomo diventa uomo con il lavoro". La scuola ed il lavoro rappresentano l'ossatura dell'inserimento sociale, gli strumenti con cui si arriverà ad una autonomia reale rispetto alle condizioni della vita. Noi Rom ci auguriamo che i nostri figli possano essere dei Rom fierissimi della propria cultura ed identità e nello stesso tempo essere un soggetto attivo per partecipare alla vita sociale in cui ci troviamo, contribuendo al suo sviluppo, senza per questo svilire la nostra cultura di origine. Noi Rom vogliamo un mondo dove sia possibile fare uno scambio culturale e di stili di vita. E' anche per questo motivo che quel cartello stradale che vieta il passaggio o la sosta ai nomadi posto a Casirate d'Adda offende non solo noi Rom ma pensiamo anche i cittadini Italiani che credono all'incontro con popoli diversi. Sig. Sindaco, per molti secoli il popolo Rom ha subito ed affrontato varie politiche di rifiuto operate in vari paesi d'Europa: politiche di espulsioni, di sterminio, di deportazione, di assimilazione. Noi, come popolo Rom non possiamo dimenticare ciò che è avvenuto durante la seconda Guerra Mondiale, cioè l'olocausto che hanno subito milioni di Rom, deportati insieme al popolo Ebreo nei campi di concentramento. Pochi sanno, oppure non si vuole ricordare che almeno 700.000 Rom e Sinti sono morti nelle camere a gas, di malattia e soprattutto per gli esperimenti scientifici su esseri umani, portati avanti dal Dott. Mengele, chiamato: " Angelo della morte". Anche allora sono apparsi dei cartelli di divieto per Ebrei e per i Rom e Sinti. Più recentemente durante la guerra Balcanica sono stati bruciati molti villaggi Rom. Sappiamo anche, che molti Rom sono stati forzatamente portati in prima linea al fronte ed ad oggi non si sa il numero preciso di morti e scomparsi. Noi Rom, a causa della guerra siamo stati costretti a fuggire e a rifugiarci in Europa. Noi non chiediamo vendetta contro quelli che ci hanno fatto del male, solo desideriamo un'integrazione totale con i popoli d'Europa. La cultura Rom ereditata da quella più antica Indiana, espressione di una società semplice, basata sul concetto di dare, avere e scambiare non prevede ad esempio, l'omicidio ( mardipe) o la guerra ( meribe ), in quanto ci consideriamo assolutamente nonviolenti, pacifici. E' per questi motivi che il cartello non lo capiamo e tanto meno riusciamo a comprenderlo. Infine Le voglio descrivere il simbolo della nostra Associazione: A.C.E.R. (Associazione Comunità Europea Rom). Raffigura il mondo per ricordarci che siamo presenti in tutte le Nazioni, c'è la colomba che vola con il ramoscello di olivo, simboleggia la Pace che anche noi desideriamo portare nel mondo. Noi pensiamo e speriamo che questa nostra lettera di protesta possa ottenere qualcosa di utile e positivo per tutti, innanzitutto Le chiedo di far togliere quei cartelli posti alle entrate del paese di Casirate d'Adda. GlieLo chiedo come Rom e come cittadini liberi, anche in nome di quella libertà donata da Dio a tutti i suoi figli. Libertà che è tutelata anche dal Governo Italiano attraverso la sua Costituzione che garantisce a tutti i cittadini la libertà di movimento e di pensiero indipendentemente della loro appartenenza culturale, sociale e religiosa. Sig. Sindaco la informo che diffonderò questa mia lettera anche in altre sedi, comprese quelle Istituzionali a livello Nazionale. Qualora Lei non intenda rimuovere i cartelli in questione io continuerò la protesta anche con altre forme pacifiche di manifestazione, coinvolgendo altre Associazioni, movimenti e singoli cittadini che amano e difendono questa libertà. La ringrazio per la sua cortese attenzione e Le porgo i miei Saluti, uniti agli Auguri di buon lavoro. Presidente A.C.E.R. di Pisa: Dzevat Etem ................. Coltano - campo nomadi - 30.05.2002 56010 (PI)
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