Associazione 'Donne così' - Donne COntro il SIlenzio: trasmissione televisiva sabato 1 giugno



Associazione 'Donne così' - Donne COntro il SIlenzio
http://www.donne-cosi.org
Torino 01/06/02

Comunicato

Dovremmo scrivere a tanti: abbiate la pazienza di ricevere una sola missiva
per tutti.

Ci rivolgiamo:

Ai mass-media tramite l'ANSA, a cui rivolgiamo la richiesta di divulgare la
presente in tutte le testate che generosamente l'accoglieranno

Alla rai, in particolare al regista e ai giornalisti conduttori della rubrica

Al Mare Magnum della stampa cattolica in grado di ascoltare chi,
certamente, vorrebbe far tacere

Alla stampa laica, da La Stampa al Manifesto al Foglio a Rinascita, alle
robuste riviste, tipo Micromega, e chi può si faccia avanti·.

Alla stampa condotta dai cristiani critici, in primis ADISTA, comprese le
riviste come Rocca, Confronti, eccetera

Ai conduttori di siti che si interessano di tematiche religiose (nelle
quali sono compresi casi di carattere squisitamente umano)

···..

Vogliamo sinteticamente informare tutti su come l'informazione deformi ogni
comunicazione, anche se i soggetti sono intervistati direttamente.

Ecco un esempio tipico: noi Donne contro il silenzio
(http://www.donne-cosi.org) siamo state invitate a fare una presentazione
del nostro gruppo, essendo il primo in Italia formato da donne le quali non
vogliono che la loro parola sia mediata da parte maschil(ista) (come sempre
avviene quando si parla dentro la Chiesa Cattolica guidata da una Gerarchia
maschile celibataria). Ci ha convinto la giornalista, teologa
preparatissima, interessata alla nostra tematica SACRO-DONNA, che abbraccia
- anche - il celibato presbiterale: argomento che tocca sul vivo molte
donne, provate da un travagliato rapporto con un prete. La giornalista mi
promette: nessuna interferenza; parleranno solo i soggetti in causa. Così
cadiamo in rete. Nella trasmissione parliamo davvero noi, sottolineando che
nostro proposito non è metterci contro la chiesa e volere l'abolizione del
celibato, ma trovare un aiuto sororale tra di noi, alcune delle quali sono
fuori dal problema ma solidali al massimo, ed avere il coraggio, quando ne
è data l'opportunità, di dire la verità su fatti che hanno conseguenze
tristi, a cui si potrebbe rimediare se si mettessero al primo posto le
persone.

Quand'ecco appare un francescano, che fa discorsi propri di una teologia e
di una ecclesiologia passatiste, con la grossa confusione tra principi
assoluti, canoni e prassi della chiesa (solo quella occidentale e senza che
la tradizione sia stata ininterrotta).

Volendo essere brevi, denunciamo che le donne sono state catapultate, di
fatto, a donnette che difendono i loro sentimenti, incapaci di aiutare il
prete. Infatti a chiusura viene lanciato il raccontino esemplare: una
trentaduenne risponde al prete innamorato: Tu non sei ammalato di cuore, è
nella tua testa ciò che non va. E' triste che il prete, spesso tra i più
onesti e maturi, il quale sfida le pene canoniche per essere fedele alla
verità-di-se-stesso (tanto da sottostare alle pene canoniche per non
cercare compromessi), sia ridotto ad uomo che non ha la testa a posto! E la
donna? Niente da fare. Se non sa essere sorella, madre o guida spirituale
è· non detto, ma capito.

La nostra denuncia è severa: le istituzioni (in questo caso la rai e la
chiesa) vanno a braccetto·

Mai più cascheremo in simili trappole. Siamo state già benservite.

Per le Donne contro il silenzio, Ausilia Riggi Pignata