Immigrazione: Camera respinge emendamento contro discriminazione degli omosessuali



Immigrazione: la Camera respinge un emendamento contro la discriminazione
degli omosessuali www.arcigay.it

Arcigay: crudele e illiberale ignorare le persecuzioni cui le persone
omosessuali sono sottoposte in molti paesi del mondo. Preoccupante segnale
di insensibilità da parte della maggioranza.

La Camera dei Deputati, nella seduta di questo pomeriggio, nel corso delle
votazioni in materia di immigrazione, ha respinto una proposta di
emendamento contro le discriminazioni basate sul sesso e sull'orientamento
sessuale.
La proposta di emendamento, presentata dalle on. Titti De Simone, ex
presidente nazionale Arcilesbica, e Graziella Mascia, era stata firmata in
Aula anche dall'on. Franco Grillini, presidente onorario Arcigay.

"Si tratta di un grave atto di chiusura e insensibilità da parte della
maggioranza - commenta il presidente nazionale Arcigay, Sergio Lo Giudice -.
Ignorare con sufficienza le persecuzioni, cui le persone omosessuali sono
ancora sottoposte in molti paesi del mondo, è un atto crudele e illiberale".

Contro la proposta di emendamento ha votato compatta la maggioranza di
centro-destra; a favore invece tutta l'opposizione parlamentare.

Questo il testo della proposta di emendamento, respinta dalla Camera:
"all'art. 43 del testo unico di cui al decreto legislativo n. 286 -1998, al
comma 1, dopo le parole 'le convinzioni e le pratiche religiose' sono
aggiunte le seguenti parole 'il sesso e l'orientamento sessuale'".
Si trattava quindi di estendere anche al genere e all'orientamento sessuale
una norma antidiscriminatoria altrimenti prevista solo per ragioni razziali,
etniche e religiose.

"anche se la legge in questione riguarda le discriminazione che le persone
immigrate possono subire in Italia - osserva l'on. Titti De Simone - tale
legge viene presa come riferimento anche per l'azione contro le
discriminazioni subìte nei paesi d'origine, soprattutto ai fini del
riconoscimento del diritto d'asilo. La non discriminabilità sarebbe stata
inoltre automaticamente estesa anche a tutti i cittadini italiani".

L'on. Franco Grillini aveva chiesto che su questa proposta di emendamento,
toccando una materia inerente la libertà delle persone, si procedesse con
voto segreto, incassando il secco rifiuto del Presidente Casini. La proposta
è stata quindi respinta, con tanto di "battutacce" di corredo da parte dei
parlamentari leghisti all'indirizzo dell'on. Grillini.