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ESTENSIONE DELL'ARTICOLO 18
- Subject: ESTENSIONE DELL'ARTICOLO 18
- From: Franco Marenco <franco.marenco at casaccia.enea.it>
- Date: Thu, 23 May 2002 13:21:44 +0200
COMUNICATO STAMPA Milano, 16 maggio 2002 ---------------------------------------------------------------------- LA GIUSTA CAUSA: MAI PIU" AL LAVORO SENZA DIRITTI Parte il giorno 18 maggio, a Milano, la raccolta di firme per la campagna referendaria "STESSO LAVORO STESSI DIRITTI", per l"estensione dell"articolo 18 e dei diritti previsti nello Statuto dei Lavoratori. Si e' costituito giovedi' 9 maggio il Comitato promotore nazionale per i referendum costituzionali abrogativi di parti rilevanti dell"articolo 18 relativo a "reintegrazione nel posto di lavoro", nonche' di tutto l"articolo 35, relativo a "Campo di applicazione", Legge n.300/70 Statuto dei Lavoratori. L"iniziativa referendaria vuole rafforzare, anche con lo strumento della democrazia diretta, l"eccezionale movimento di lotta di questi mesi, offrendo un supporto alla battaglia generale intrapresa dalle forze sindacali, politiche e dal mondo del lavoro, contro gli attacchi di Governo e Confindustria, alla democrazia e ai diritti individuali e collettivi. Siamo di fronte a una questione di diritto, di giustizia, di eguaglianza e di civilta'; una questione che e' divenuta centrale non solo rispetto al futuro dei lavoratori ma anche dell"intera societa'. Per questo il diritto a non essere licenziati senza giusta causa deve diventare universale e le tutele e le norme che rendono effettiva la nostra Costituzione e la Carta Europea dei diritti fondamentali, devono avere carattere generale ed essere di tutti. Il Comitato nazionale, che e' composto dai 14 depositari dei quesiti referendari (deposito avvenuto il 28 febbraio 2002 presso la Corte di Cassazione) e da personalita' della societa' civile che si riconoscono nei principi e nelle finalita' presenti nell"appello costitutivo, ha lanciato un appello per promuovere un Comitato di sostegno nazionale e Comitati locali aperti alle forze politiche e sociali e a personalita' del mondo della cultura e dell'associazionismo, che hanno gia' risposto con numerose adesioni individuali e collettive. Anche nella citta' di Milano si e' costituito il Comitato di sostegno ai due referendum per l"estensione di diritti e tutele previsti dallo Statuto dei Lavoratori. Sabato 18 maggio dalle ore 10 partira' a Milano la raccolta di firme dei due referendum " STESSO LAVORO STESSI DIRITTI". Per i tre mesi della campagna referendaria una tenda posta in P.zza Cordusio sara' punto di raccolta firme e di riferimento per tutti i cittadini. ---------------------------------------------------------------------- Il Comitato promotore nazionale: Pietro Alo', Carlo Almirante, Riccardo Bellofiore, Marco Bersani, Giacinto Botti, Emiliano Brancaccio, Paolo Cagna Ninchi, Franco Calamida, Bruno Cartosio, Federica Cattaneo, Nicola Cipolla, Pasquale Colella, Jose' Luis Del Roio, Maria Pia Esposti, Luigi Ferrajoli, Mario Fezzi, Raffaele Fiengo, Dario Fo, Andrea Fumagalli, Giorgio Gardiol, Giulio Girardi, Augusto Graziani, Pierluciano Guardagli, Carlo Guglielmi, Leo Gullotta, Domenico Iervolino, Citto Maselli, Lidia Menapace, Maria Grazia Meriggi, Emilio Molinari, Isidoro Mortellaro, Gilberto Pagani, Andrea Panaccione, Piero Panici, Emilio Panici, Emilio R. Papa, Mery Paradisi, Fulvio Perini, Giuseppe Pristipino, Franca Rame, Alfio Riboni, Vittorio Rieser, Ugo Riscino, Rossano Rossi, Angela Ruggieri, Amerigo Sallusti, Luigi Saraceni, Guglielmo Simioneschi, Giancarlo Toppi, Roberto Veneziani, Ugo Verzelletti ---------------------------------------------------------------------- Presidente Paolo Cagna Ninchi - Tel. 02 58101910- fax 02.8942364 Sede legale avv. Piero Panici- via Otranto 18, 00192 Roma - tel. 063722785 fax 06.37514608 www.comitatodirittisoc.freeweb.supereva.it - comitatodirittisoc.freeweb at supereva.it ---------------------------------------------------------------------- Qui sotto, articoli tratti da liberazione e siti PRC: «La difesa dell'articolo 18 la si ottiene solo se lo si estende». Paolo Cagna, presidente del comitato di Milano per le libertà e i diritti sociali, sintetizza così le ragioni di una battaglia cominciata lo scorso 28 febbraio, con la consegna dei quesiti per abrogare quelle parti dell'articolo 18 e tutto l'articolo 35 della legge 300 del 70, vale a dire le norme che limitano i diritti e le tutele alle aziende sopra i 15 dipendenti. Il comitato promotore di cui fanno parte giuristi, docenti universitari delegati di fabbrica, aprirà oggi la propria campagna, chiedendo l'adesione di tutte le forze politiche e sociali che condividono questa iniziativa. «Arriviamo a questo appuntamento - dice Cagna - avendo alle spalle un lavoro di confronto con le forze politiche e sociali, e con un comitato promotore ricco di personalità del mondo civile e della cultura che s'impegna a costiture un ampio arco di alleanze con tutte le forze politiche e sociali disponibili». Il comitato di Milano nasce nel '99 per contrastare i referendum radicali, tra cui quello per abrogare l'articolo 18. «Poi - racconta il presidente - abbiamo presentato la nostra memoria alla Corte Costituzionale, e quindi lavorato, insieme a avvocati democratici europei, alla Carta di Nizza sui diritti fondamentali del cittadino. Su quell'onda, alla fine dell'anno scorso, dopo la presentazione del Libro bianco e della legge delega da parte del governo ci siamo chiesti che fare». E la risposta è stata semplice: «Siamo partiti da un principio liberale - spiega Cagna -, e cioè che i diritti debbano avere una caratteristica universale e che, nel caso specifico, la difesa dell'articolo 18 la si ottiene solo se lo si estende». Perché, a tuo avviso, il problema dell'estensione delle tutele a tutti i lavoratori emerge con forza solo adesso? In trent'anni le cose sono radicalmente cambiate: oggi l'85% delle imprese è sotto i 15 dipendenti, soltanto il 36% dei lavoratori dipendenti ha la protezione dell'articolo 18, quindi è evidente che più che un diritto è diventato un privilegio. Noi invece diciamo che deve tornare ad essere un diritto. Come è stata accolta finora la vostra iniziativa? I segnali sono positivi. Ci sono forze politiche che si sono già espresse con molta chiarezza in modo favorevole, tra cui Rifondazione comunista. Per quel che riguarda il sindacato consideriamo, importantissimo l'impegno assunto dalla Fiom per l'estensione dei diritti e delle tutele. C'è soprattutto grazie alla grande mobilitazione di questi mesi un paese che sa cos'è l'art.18 e che valore ha per la tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori. Come si colloca il referendum rispetto agli scioperi e alle azioni di lotta intraprese dal sindacato? Il nostro obiettivo è fornire uno strumento per una battaglia di estensione dei diritti e di civiltà, alla quale pensiamo siano interessati tutti i cittadini e i lavoratori, al di là degli schieramenti politici. Un'arma di lotta per certi versi complementare alla mobilitazione di questi mesi ma che va oltre la battaglia "difensiva" contro le modifiche all'art. 18, in quanto si propone un'inversione di rotta rispetto a politiche che praticano le riduzione dei diritti e l'aumento della precarietà.
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