01/06 Roma: incontro sulla MARCIA MONDIALE DONNE



Inoltro da Lidia Cirillo, da inoltrare e diffondere a tutte le liste e in
tutti i siti. Grazie

                                  Valeria Savoca



SABATO 1 GIUGNO NEL MUSEO DI ROMA IN TRASTEVERE  IN PIAZZA S.EGIDIO DALLE
ORE 14.30, Nadia De Mond del coordinamento italiano, rappresentanti di
movimenti di donne in Francia, Spagna, Giordania e India, Diane Matte del
Consiglio internazionale del Forum sociale mondiale apriranno un primo
momento di riflessione  sul rapporto tra femminismi e il movimento contro
il liberismo e le guerre. Le relazioni saranno brevi perché vi sia posto
per domande o interventi non programmati.

L'incontro avviene all'interno della riunione del coordinamento europeo
della Marcia mondiale delle donne o, per essere più precise, del
coordinamento dei paesi aderenti all'Unione europea con  osservatrici da
alcune parti del mondo. Su richiesta del coordinamento italiano i lavori
saranno interrotti per un incontro tra donne dei forum sociali e femministe.

La Marcia si interroga in questo periodo soprattutto su se stessa, poi sul
rapporto con il cosiddetto movimento dei movimenti, di cui è divenuta
parte. Dopo un anno e mezzo di esperienza( la datazione comincia dal mese
di ottobre del 2000, cioè dall' ultima tappa delle manifestazioni di
quell'anno) il tentativo di costruire una rete internazionale capace di
portare le esperienze e i punti di vista del femminismo nella resistenza al
liberismo e alle guerre, ha ormai una storia.

Questa storia dice prima di tutto che la costruzione di una rete
internazionale è un processo e per giunta un processo non facile perché
alle differenze politiche  e di cultura si aggiungono le differenze tra
femminismi. Bisogna aver compreso fino in fondo l'importanza di mantenere
relazioni stabili in una fase come l'attuale per sobbarcarsi alla fatica di
non perdere contatti e per non lasciarsi  portare via dalle correnti di
questa fase della vicenda politica internazionale che obiettivamente
separano e frammentano.

La Marcia non si propone infatti di costruire un soggetto unico, ma
rapporti tra soggetti diversi

di fronte alle difficoltà e ai pericoli di regressione.

Questa storia, per quanto breve, dice già a sufficienza  che nemmeno
partecipare ed essere autonome è facile, perché non basta la sola forza
delle idee e serve anche l'amplificatore del numero, della visibilità
materiale dei corpi, della presenza dove è necessario essere presenti.

Ma il problema di fondo è la relazione con le nuove generazioni e con le
migliaia di donne

che nei forum sociali, nel movimento, nelle nuove forme della politica
cominciano a interrogarsi sul femminismo e ci chiedono memoria.

Il primo giugno nel Museo di Trastevere solo cominceremo la riflessione,
chiedendo ad altre donne di fornirci dati e pensieri, a cui potere nei
prossimi mesi agganciare i nostri.

                Lidia Cirillo - Marcia Mondiale delle donne