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La Rete NoGlobal nel carcere di Poggioreale
- Subject: La Rete NoGlobal nel carcere di Poggioreale
- From: Rete NoGlobal <alfdevito at libero.it>
- Date: Wed, 8 May 2002 01:02:54 +0200
COMUNICATO STAMPA: La Rete nel carcere di Poggioreale Una delegazione della rete no-global, accompagnata dai consiglieri regionali di rifondazione comunista Franco Maranta e Cucco Petrone, ha varcato i cancelli del carcere di Poggioreale, per un sopralluogo a sorpresa nel penitenziario più sovraffollato d'Italia. Nei giorni scorsi, infatti, ci hanno scritto numerosi detenuti per raccontarci le condizioni inumane in cui sono costretti a vivere, le indecenti condizioni igieniche e sanitarie, le continue angherie e i maltrattamenti fisici e psicologici. Già in passato abbiamo visitato il carcere di Poggioreale affiancando questi interventi alle mobilitazioni di piazza al fianco dei detenuti (ad es. dopo i pestaggi di Sassari). Oggi siamo tornati anche per parlare con i detenuti, alla luce delle proteste che sono avvenute in questi giorni, per rompere il muro di silenzio e di cemento in cui sono rinchiuse. La delegazione ha potuto verificare le allucinanti condizioni igienico-sanitarie e le umilianti condizioni di sovraffollamento. Moltissimi i malati di Cirrosi epatica, ischemici ed altro che sono costretti a restare nelle celle perché non c'è posto in infermeria e "non possono essere trasferiti in strutture esterne". "Molti malati lamentano di doversi mettere anche sull'attenti al momento della conta e un ragazzo ha avuto una crisi epilettica durante la nostra ispezione! E' stato portato via in barella…" ci riporta il consigliere Maranta. Particolarmente umiliante la situazione degli immigrati : accalcati tutti nelle stesse celle, spesso privi di rete familiare e sociale, privi di qualsivoglia forma di sussidio, sono ridotti in condizioni incredibili : senza avvocato, una saponetta ogni 60 giorni, un rotolo di carta igienica ogni 15 giorni... Lo denunciavano senza paura loro stessi anche davanti ai secondini, lamentando di sentirsi profondamente umiliati. Noi che abbiamo sempre contestato l'istituzione carceraria e non auguriamo il carcere a nessuno, vogliamo ricordare a tutti ed in particolare ai media che, oltre agli 8 agenti agli arresti domiciliari presso le loro case, ci sono migliaia di persone rinchiuse nelle celle di Poggioreale in numero triplicato o quadrupliato persino rispetto alla capienza prevista. Se alla caserma Raniero le violenze e i pestaggi sono avvenuti durante tutto il pomeriggio del 17 marzo, nel carcere di Poggioreale sono purtroppo il "pane quotidiano" per i detenuti e fanno attrito coi racconti da "libro cuore" che i media continuano a propinarci sulla polizia. All'esterno, attivisti no-global e familiari dei detenuti hanno presidiato l'ingresso principale del carcere in attesa dell'uscita della delegazione. LIBERIAMOCI DAL CARCERE!
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