Sardegna: uranio impoverito



Oggetto:uranio impoverito, vittime militari e civili.

Amareggia constatare come sia stato necessario che le malformazioni
genetiche colpissero anche i figli dei militari per dare un barlume di
rilievo nazionale ai drammi che devastano le comunità della Sardegna
costrette a convivere con i poligoni Nato.
Il coraggioso reportage di Sigfrido Ranucci ha reso eclatante lo stridente
contrasto tra la grande attenzione prestata dalle testate più prestigiose
alla "sindrome dei Balcani" che colpisce i militari e i loro figli e il
silenzio tombale, mantenuto per oltre un anno, su quella che la stampa
sarda, da tempo, definisce "la sindrome Balcani-Quirra-Escalaplano".
Ad oggi i dati documentati e ripetutamente denunciati dai media sardi sono
i seguenti: Poligono interforze Salto di Quirra, un generale e quattro
militari di leva uccisi dalla leucemia, due in lotta contro il male*;
Quirra - frazione di Villaputzu- 150 abitanti, 13 persone divorate da
tumori al sistema emolinfatico; Escalaplano, 2.600 abitanti, 11 bambini
nati con gravi malformazioni genetiche.
Inquieta il sospetto/certezza che l'abnorme percentuale di neoplasie e
alterazioni genetiche che devasta le due comunità a ridosso della base
militare  sia solo la punta dell'iceberg e basti indagare anche negli altri
paesi per vedere riemergere sinistri fenomeni, strani episodi, finora
attribuiti alla fatalità, che hanno il loro epicentro nei poligoni Nato

La "sindrome Quirra" si è delineata nel gennaio-febbraio dello scorso anno,
contemporaneamente all'emergere della "sindrome dei Balcani" e alle
"ammissioni" sul criminale uso di DU da parte della Nato, sia in Bosnia e
nelle altre zone teatro di guerra, sia nei "normali" addestramenti nei
poligoni di Francia, Gran Bretagna, Germania, Grecia, Spagna.*
Le denunce del sindaco di Villaputzu sull'inquietante percentuale di tumori
nella piccola frazione di Quirra, incuneata tra la zona interna e la zona a
mare dell'omonimo poligono, non hanno prodotto conseguenze per un intero
anno. Sono ancora inascoltate le denunce di un medico di La Maddalena sulle
anomale percentuali di focomelie e tumori ipofisari. Sono inascoltati gli
allarmi sull'uranio impoverito e le richieste di un monitoraggio ambientale
sui 7.200 ettari di terra e i 50.000 ettari di mare martoriati dalle
attività del poligono terrestre, aereo e navale di "Capo Teulada", il
poligono in cui ha prestato servizio brigadiere Giuseppe Pintus, morto di
leucemia.
L'accurato reportage televisivo di Carmìna Conte, la decisa campagna stampa
(avviata lo scorso febbraio dal quotidiano La Nuova Sardegna, frutto di un
coraggioso e minuzioso lavoro d'inchiesta), l'attenzione dei vari media
dell'isola, hanno costretto il ministero della Difesa ad intervenire.
Dapprima, si è appropriato del ritornello del suo predecessore ulivista:
"non è mai stato usato uranio". In un secondo tempo, incalzato dalla stampa
locale e dalle interrogazioni parlamentari, ha riproposto il copione della
farsa- Mandelli messa in scena dall'ex ministro Mattarella: risibili
indagini sedicenti scientifiche per tacitare l'indignazione popolare,
proclamare l'innocuità del DU e sviare qualsiasi sospetto dall'uranio e
dalle attività di guerra svolte nei poligoni e nei Balcani.
Un adagio popolare recita: "chi non vuol trovare non trova". Infatti, le
"approfondite" indagini svolte dai reparti NBC in Bosnia non hanno mai
trovato traccia dell'uranio sparso a tonnellate dagli Usa, la commissione
Mandelli ha individuato misteriose "cause oscure" di medioevale memoria.
Le indagini-truffa in corso nell'area di Quirra - promosse il 7 marzo con
gran clamore mediatico dal sottosegretario della Difesa Cicu e affidate ad
un unico "superesperto volontario", il prof.Roccobono dell'università di
Siena -  ne troveranno ancor meno, come d'altronde già ampiamente
anticipato dallo stesso Cicu. Il risultato ufficiale, scontato, avrebbe
dovuto essere reso noto ai primi di aprile ma stenta ad arrivare, forse,
perché in Sardegna l'attenzione della popolazione e dei media si mantiene
alta e ha già tolto qualsiasi credibilità alla "verità" preconfezionata
della "scienza di Stato", anticipata dall'ASL 8 di Cagliari. Dopo sei mesi
di "accurate" indagini - richieste nel settembre scorso dalla Procura
militare e rese note, con magistrale colpo di teatro, contemporaneamente
all'avvio dell'indagine ministeriale Cicu-Roccobono - l'azienda sanitaria
locale ha scovato l'agente killer: l'arsenico di una miniera d'arsenico,
spacciata come miniera d'argento nel penoso tentativo di evitare il
ridicolo totale e accuse di omissione di doveri d'ufficio. Peccato che
l'agente killer scoperto dall'Asl 8, secondo la letteratura medica, non
abbia rapporto alcuno con le patologie denunciate nell'area del "poligono
della morte".
Eppure, indagini "clandestine" registrano anomale impennate di rilevatori
geiger e inquietanti concentrazioni di cesio 134-137.
Eppure, i comandi militari spiegano chiaramente: "inalazioni di polvere
insolubile UI sono associate nel tempo con effetti negativi sulla salute
quali il tumore e disfunzioni nei neonati" ( K-FOR Multinational Brigade
West G3-Nbc 22/11/1999). Però, l'uranio impoverito mette in discussione
pesanti responsabilità dei vertici militari e politici, innesca cause
miliardarie di risarcimento danni e bonifica ambientale, colpisce gli
interessi dell'immenso impero economico costruito sull'uranio e il business
delle imprese produttrici di sistemi d'arma. L'utilizzo di uranio
nell'isola-paradiso-vacanziero, inoltre, mette in discussione i profitti
della non meno potente industria turistica e ha pesanti ripercussioni
negative sulla debole economia agroalimentare dell'isola che punta sulla
genuinità e qualità dei prodotti.
Considerata la portata degli interessi in gioco, non stupisce che sia
rimasta confinata nell'isola la lotta contro l'uranio impoverito e per il
diritto di sapere quale uso hanno fatto della terra e del mare della
Sardegna la Nato e le multinazionali produttrici/trafficanti di ordigni
bellici. Non è casuale il gelido e indifferente silenzio da parte di quasi
tutti i media a diffusione nazionale sui "morti di poligono" e sull'abnorme
percentuale di tumori e nascite di bambini deformi che devasta due paesi
adiacenti alla più grande base militare d'Europa, la più efficiente
fiera-mercato-permanente di sistemi missilistici, il teatro stabile delle
sperimentazioni di sistemi d'arma targati Fiat, Alenia, Melara,
Aerospatiale, Thomson e via elencando.
E' facile e "opportuno" rimuovere gli orrori che si perpetrano nella
colonia interna dell'Italia. La tragedia che attanaglia un remoto angolo di
Sardegna non fa notizia, così come non fa notizia lo sterminio per uranio
di irakeni, serbi, bosniaci, kosovari, afghani, palestinesi...o, forse, più
semplicemente, ha ragione un pastore di Quirra condannato a morte dalle
attività Nato. Con dolorosa rassegnazione chiede: "A chi interessa se uno
di noi si ammala e muore? I militari hanno le loro associazioni di tutela,
ma a noi chi ci difende? Meno siamo, più possibilità hanno di fare ciò che
vogliono."
Come insegnano le tragedie del Cermis, Casalecchio, Ustica, Okinawa,
Vieques, Escalaplano e Quirra, le attività della macchina bellica
finalizzate ad esportare guerra tra i popoli, producono "l'effetto
collaterale" di seminare morte e devastazione tra le popolazioni costrette
ad "ospitarle", spesso, con il ricatto di qualche posto di lavoro, spesso,
a loro insaputa come nel caso delle 12 città italiane i cui porti militari
sono classificati a rischio nucleare. Per quanto potenti siano la Nato e le
multinazionali del nucleare e delle armi, non si potrà depistare
all'infinito e occultare i crimini di guerra in tempo di pace contando sul
connivente silenzio stampa. Spunterà sempre qualcuno che non accetta il
bavaglio e non si pone sull'attenti.
.

Comitato sardo GETTIAMO le BASI
per il comitato Mariella Cao
tel 070 823498  - 338 6132753
http://www.gettiamolebasi.supereva.it.



 *  Militari morti: Lorenzo Michelini, Roberto Buonincontro, Antonio
Vargiu, Domenico di Francia, G. M. (ex comandante del poligono). Militari
sopravvissuti: Christian Cardia, in cura dal marzo 94 al 1995; Fabio
Capellano, in cura dal settembre 2000.
I casi di neoplasie tra la popolazione di Quirra , ufficialmente  rilevati
dall'Asl 8, ammontano a 11. Riteniamo che siano stati estrapolati i decessi.
** Altre basi dove Usa e Nato hanno usato Depleted Uranium.
ITALIA: Aviano, Dandolo, Gioia del colle, Cecina (interrogazione di Rizzi e
Ballaman ), Cecina,Nettuno, Monte Romano, Bibbona (interrogazioni di Russo
Spena marzo 2001).
EUROPA: Francia:Moronvilliers. Spagna: Bardenas Reales. Gran
Bretagna:Dundrennam, Kirkcudbright, Solway Firth (Scozia); Eskmeals,
Lulworth. Un poligono in Germania e uno in Grecia per ammissione dei
Ministri della Difesa.
Oltre le zone teatro di guerra - Irak, Somalia, Balcani, Palestina,
Afghanistan - il Du ha contaminato varie parti del MONDO: Giappone, base
Usa di Okinawa; Portorico, base Usa di Vieques; Canada,Halifax; USA,
Semipalatinsk, Albany-Colonie; Corea del Sud