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sciopero generale
- Subject: sciopero generale
- From: norma <norma.b at libero.it>
- Date: Mon, 15 Apr 2002 10:30:08 +0200
Documento di adesione della rete controg8 PER LA GLOBALIZZAZIONE DEI DIRITTI allo sciopero generale Compagne, compagni, amici, amiche, fratelli, sorelle Non siamo qui solo per difendere l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Siamo qui per dire che la dignità dei lavoratori di tutto il mondo non ha prezzo. E che quando la nostra lotta per la difesa dell'art. 18 sarà conclusa per noi in modo vittorioso - e lo sarà certamente- non torneremo a casa soddisfatti. Ci ricorderemo che nelle periferie del mondo ci sono persone, ci sono bambini, che vendono la propria forza lavoro per una paga irrisoria, senza diritti, senza tutele, senza prevenzione per infortuni e malattie; e grideremo con tutta la nostra forza a chiunque ci proporrà di "accontentarci" perchè c'è chi sta peggio, e che se non stiamo buoni i padroni trasferiranno le loro produzioni all'estero che non ci sarà pace sociale, in nessun posto, fino a che tutti i lavoratori, ovunque siano nati, ovunque vivano, non avranno gli stessi diritti. E a chi ci dirà che queste sono ormai le leggi del mercato, che c'è la globalizzazione, che c'è l'Europa, che ci sono i fascisti al governo, risponderemo che siamo consapevoli della forza dei lavoratori: che senza di loro e contro di loro non c'è globalizzazione e non c'è Europa, perchè è la loro fatica che fa marciare tutta la baracca. La guerra inutile, illegale e criminale che il nostro paese sta conducendo (sono quasi riusciti a farcela dimenticare, e questo è davvero atroce); i poveri e gli impoveriti in Italia e nel resto dell'Europa; le baraccopoli delle periferie dell'impero; le persone che perdono la vita sul confine tra il Messico e gli Stati Uniti o nel canale di Sicilia non sono quattro diversi problemi: sono un solo, immenso effetto di un pianeta che riserva al 20% più ricco dei suoi abitanti l'80% delle risorse disponibili. E dopo Genova lo sappiamo tutti, anche se abbiamo pagato ad un prezzo troppo alto questa "globalizzazione dell'informazione" Giorgio Gaber, quando era giovane, ha scritto ".....Qualcuno era comunista perchè non poteva sopportare di essere libero, sano e felice se non erano liberi, sani e felici anche tutti gli altri..." Certamente non siamo tutti comunisti: ma non sopportiamo più di essere liberi, sani e felici se non sono liberi, sani e felici anche tutti gli altri. E allora la nostra vittoria sull'articolo 18 non sarà solo il diritto, per quelli di noi che sono occupati a tempo indeterminato (ormai una minoranza, lo sappiamo) di non essere licenziati quando e se piace al padrone: sarà la dimostrazione che "si può fare" e l'occasione per estendere ad altri, lavoratori precari, africani, asiatici, latinoamericani e statunitensi, i nostri diritti e le nostre tutele. rete controg8 PER LA GLOBALIZZAZIONE DEI DIRITTI (aderente al forum sociale genovese)
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