Appello Non In Mio Nome



 
riconosco di avere un limite, di essere intollerante verso il razzismo.
identificare le violenze di una (piccola o grande) maggioranza di un popolo (il governo israeliano e la societa' che lo esprime) con l'identità storica, etnica, religiosa (gli ebrei), e' razzismo.
poi ognuno lo chiami come vuole. cambia poco se le motivazioni sono di destra o di sinistra.
anzi per me e' un'aggravante che il razzismo provenga da chi professa identita' di sinistra.
si sappia tuttavia che scimmiottare gli ultras nazistoidi non serve molto (alla causa palestinese e) a creare crepe nel mondo israeliano, gran parte del quale si rifugia proprio dietro le persecuzioni vissute nel passato per giustificare le *difese* (cosi' le definiscono loro, cioe' gli stermini) di oggi. ripescare termini ed atteggiamenti *nazional-socialisti-antimperialisti* giova alla fine alla loro sicurezza *morale*.
in ogni caso, prima di (s)parlare su presunte adesioni totalizzanti del mondo ebraico sulle posizioni di sharon e degli altri criminali contro l'umanita', farei qualche piccola ricerca nel web.
Infine vorrei citare l'*ebreo* (absit iniuria verbis) Primo Levi, il quale nei suoi scritti, pur analizzando spietatamente le responsabilita' del popolo tedesco, le sue colpe collettive, nell'ambito dell'esperienza hitleriana, non parla mai di un *essere tedeschi* da vivere con vergogna, ma distingue sistematicamente *la maggioranza dei tedeschi*, *la gran parte del popolo tedesco*, ricercando le ragioni del fatto che la vergogna nazista fosse passata *per la gran parte dei tedeschi* sotto silenzio o indifferenza (I sommersi e i salvati, Einaudi)
cio' sembra meno radicale, ma....
lo stesso sito di peacelink, se si guarda bene, contiene altri materiali del genere.
bye