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Diritti donne migranti
- Subject: Diritti donne migranti
- From: "Ufficio Nuovi Diritti - CGIL Nazionale" <nuovidiritti at mail.cgil.it>
- Date: Fri, 12 Apr 2002 19:18:01 +0200
Cari, care, vi invio in allegato una lettera aperta al Ministro Scajola sulla quale raccogliere firme. A presto Maria Gigliola Toniollo *************************** Dr. Maria Gigliola Toniollo CGIL Nazionale - Ufficio Nuovi Diritti C.so d'Italia, 25 - 00198 Roma tel. ++39 06 84 76 390 - 338 87 50 286 nuovidiritti at mail.cgil.it http//:www.cgil.it/org.diritti ******************************* Roma, 11 aprile 2002 Prot. 1889/2002 IV/368/4 A tutte le strutture Loro sedi oggetto: diritti donne migranti - invio lettera aperta Care compagne e cari compagni, Vi invio il testo della lettera aperta al Ministro dell'Interno Scajola con preghiera di farlo avere alle persone interessate. L'iniziativa della lettera aperta ha l'obiettivo di raccogliere alcune centinaia di firme di adesione che saranno successivamente recapitate al Ministro e al Presidente del Consiglio. La raccolta di firme, di donne prevalentemente e di uomini, va fatta nelle prossime 2-3 settimane, nelle settimane cioè nelle quali riprenderà in aula la discussione sul disegno di legge che modifica la legge Turco-Napolitano sull'immigrazione. Appena possibile vi farò avere notizie che potranno essere utili per la raccorda di firme della vicenda delle 20 colf di Trento. Cordiali saluti La Responsabile del Progetto "cittadinanza attiva delle donne migranti" (Lilli Chiaromonte) Allegato: 1 Corso d'Italia, 25 - 00198 Roma Affiliata alla Confederazione Telefono 06/84761 - Fax 06/8845683 Europea dei Sindacati (CES) www.cgil.it e alla Confederazione Internazionale e-mail: info at cgil.it dei Sindacati Liberi (ICFTU) ----------------------------------------------- LETTERA APERTA AL MINISTRO DELL'INTERNO SCAJOLA Roma, 9 aprile 2002 OGGETTO: RETATE DONNE STRANIERE Ci rivolgiamo a Lei per esprimere viva contrarietà e grave allarme per il ripetersi nel nostro paese di rastrellamenti ed espulsioni di donne straniere. La settimana scorsa a Trento, ai giardini del Fersina, dove ogni giorno si ritrovavano nell'ora di pausa, sono state fermate e successivamente portate in questura venti colf, donne ucraine sprovviste di permesso. Tutte e venti sono state colpite da provvedimento di espulsione e dovranno lasciare l'Italia entro 15 giorni, con la conseguente esclusione da ogni possibile sanatoria preannunciata dal governo. Le stesse famiglie, presso le quali erano occupate le venti ausiliare domiciliari, dovranno rispondere di responsabilità penali in quanto l'assunzione di un lavoratore straniero privo di permesso di soggiorno è un reato punibile. Alcune settimane fa, a seguito di un'operazione contro la prostituzione e l'immigrazione clandestina sull'intero territorio nazionale, sono state rastrellate e fermate circa sessanta donne nigeriane. Di queste 35 o 36, dopo essere state trattenute in un centro di permanenza temporanea, sono state trasferite a Malpensa e da lì rimpatriate in Nigeria. E' stato loro impedito di esercitare il diritto alla difesa, previsto dalla legge, sia di chiedere asilo sia di intraprendere un percorso di uscita dalla prostituzione. Questi episodi, pur di natura assai diversa, aggiungendosi alla negazione di asilo, permessi di protezione sociale e rinnovi, disegnano un quadro drammatico di violazione dei diritti umani, dei diritti delle donne e dei diritti dei migranti. A fronte della proclamazione dello stato di emergenza riteniamo necessario evitare ogni intervento che si configuri come una "espulsione ad alto rischio" verso paesi in cui la vita e le libertà delle donne rimpatriate sarebbero in grave pericolo, o come una "espulsione arbitraria" in assenza cioè della possibilità di presentare domande e ricorsi; e quindi di esercitare i diritti fondamentali compreso quello alla difesa. Riteniamo inoltre necessario evitare interventi che abbiano l'effetto di "criminalizzare" le situazioni irregolari. La maxi retata di Trento ha avuto l'effetto di criminalizzare sia le lavoratrici che le famiglie, in netto contrasto, peraltro, con le intenzioni del Governo di agevolare l'emersione del lavoro irregolare. Vale la pena di ricordare a questo proposito che la recente sentenza della Corte di Cassazione, in base alle norme attualmente in vigore, ha stabilito che assumere immigrati senza permesso di soggiorno non configura il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Le chiediamo perciò di adoperarsi per prevenire abusi, omissioni ed inefficienze burocratiche da parte di istituzioni, pubbliche amministrazioni e privati, e di garantire la piena attuazione delle tutele previste sia a livello nazionale che internazionale. Le chiediamo infine l'impegno al più rigoroso rispetto dei diritti umani, dei diritti delle donne e delle lavoratrici migranti. Carla Cantone, Segreteria Nazionale CGIL Lilli Chiaromonte, Progetto Donne Migranti CGIL Aitanga Giraldi, Politiche di Pari Opportunità CGIL Betty Leone, Segreteria Nazionale CGIL Raffaella Bolini, Presidenza ARCI Silvia Costa, Consigliere CNEL Costanza Fanelli, Cooperazione Sociale Lega Nazionale Cooperative e Mutue Maria Guidotti, Presidente AUSER Soana Tortora, Presidenza ACLI
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