CONGRESSO PROVINCIALE DI RC A VERONA



Circolo Pink
Centro di Cultura e Iniziativa Gay/lesbica/Bisessuale e Transgender
Verona

OGGETTO: IL CONGRESSO PROVINCIALE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA APPROVA UN
DOCUMENTO CONTRO LA DISCRIMINAZIONE ALLE PERSONE
GAY/LESBICHE/TRANSGENDER

Al congresso provinciale di RC (Verona 23/03/02), i due delegati del
Circolo Pink, Gianni Zardini e Roberto Aere, hanno presentano un ordine del
giorno per l1affermazione dei diritti di cittadinanza delle persone
omosessuali, l1ordine del giorno è stato approvato a larghissima
maggioranza. Il documento è stato redatto insieme con altri gruppi
omosessuali italiani che a loro volta lo hanno presentato nei vari
congressi che RC sta facendo in tutta Italia. Il documento verrà portato al
prossimo congresso Nazionale di Rifondazione Comunista che si terrà a
Rimini dal 4 a 7 Aprile 2002. Siamo Molto soddisfatti/e di questo
risultato, che arriva dopo un lungo e positivo rapporto che il Circolo Pink
ha intrapreso da anni con RC, unica forza politica veronese ad aver
appoggiato senza veti e paure le battaglie che il Pink ha fatto in questi
ultimi anni a Verona. Di seguito l1ordine del giorno approvato.


per il Circolo Pink Gianni Zardini



Ordine del giorno. Il contributo di lesbiche, gay, bisessuali e
trans/gender al Congresso del Partito della Rifondazione Comunista.

1. Il Partito della Rifondazione Comunista ritiene le rivendicazioni del
movimento lesbico, gay, bisessuale e trans/gender istanze fondamentali per
la liberazione degli uomini e delle donne, e per la realizzazione di una
società più giusta. Tali rivendicazioni non riguardano soltanto i diritti
di una minoranza, e non costituiscono soltanto una richiesta di piena
realizzazione del principio dell1uguaglianza giuridica di tutti i cittadini
e  di tutte le cittadine: esse contengono potenzialità di rinnovamento
delle relazioni umane, di messa in discussione dei ruoli sessuali e
dell1identità di genere, di liberazione da un condizionamento dei
comportamenti che in una società maschilista coinvolge tutti ? uomini e
donne, omosessuali, bisessuali, trans/gender ed eterosessuali ? addestrando
le sessualità, limitando le affettività, impoverendo le capacità
relazionali. In Italia, in anni di assenza di altri movimenti sociali e
politici, le richieste del movimento lesbico, gay, bisessuale e
trans/gender hanno assunto il ruolo di una battaglia ideale che, con la
manifestazione del 2000 nella Roma del giubileo, ha riaffermato con forza
il principio della laicità dello Stato e il pieno diritto dei cittadini a
manifestare liberamente nelle strade e nelle piazze del Paese. Oggi tali
lotte si uniscono a quelle contro le politiche neoliberiste della
globalizzazione capitalistica, e le arricchiscono, ponendo in primo piano
la questione della felicità e della realizzazione personale come scopo di
ogni battaglia per i diritti umani e di cittadinanza. È compito dei
comunisti e delle comuniste che fanno parte del movimento lesbico, gay,
bisessuale e trans/gender, promuoverne la collaborazione con altri
movimenti e con il Partito della Rifondazione Comunista, in vista di una
trasformazione complessiva della società, e opporsi a chi vuole fare delle
rivendicazioni dei diritti civili una battaglia di lobby. È compito
dell1intero Partito della Rifondazione Comunista, contro l1attacco del
governo Berlusconi ai diritti delle donne, degli immigrati, dei lavoratori,
assumere pienamente nel proprio programma anche le richieste delle
lesbiche, dei gay, dei bisessuali e dei trans/gender ? soggetti ancora
discriminati ed emarginati nella società italiana, e  particolarmente
deboli nel mondo del lavoro ? e promuovere una politica di opposizione al
governo che sia al tempo stesso un rilancio dell1iniziativa politica
nell1ambito dei diritti e delle libertà vere.

2. Il trattato di Amsterdam, approvato il 17 giugno 1997, chiede agli stati
dell1Unione Europea di attuare gli interventi legislativi necessari per
combattere ogni tipo di discriminazione. La Carta dei diritti, approvata a
Nizza il 7 dicembre 2000, ribadisce il principio dell1uguaglianza giuridica
di tutti i cittadini e di tutte le cittadine, e il diritto di tutti a non
essere discriminati in base a scelte personali e a non essere licenziati
senza giusta causa. Le risoluzioni del parlamento europeo datate 8 febbraio
1994 e 17 settembre 1998 danno disposizioni per l'equiparazione di
trattamento giuridico di tutte le cittadine e di tutti i cittadini europei,
indipendentemente dal loro orientamento sessuale e dall'identità di genere.
Il 13 ottobre 1999 il parlamento francese ha dato seguito a queste
direttive europee approvando una legge sui PACS (Patti Civili di
Solidarietà), mentre in Italia i DS e le altre forze democratiche di
centro-sinistra, durante gli anni del governo ulivista, hanno completamente
disatteso gli impegni presi in più occasioni con il movimento lesbico, gay,
bisessuale e trans/gender, rinunciando anche a questa fondamentale
battaglia di civiltà in nome dell1alleanza con i partiti cattolici. Oggi il
Partito della Rifondazione Comunista deve farsi promotore di un1opposizione
al governo Berlusconi che passi anche attraverso la ripresa di questa
battaglia politica e culturale. Occorre contribuire e partecipare alla
iniziative e alle manifestazioni del movimento lesbico gay e trans/gender,
e promuovere l1incontro e il confronto tra i comunisti e le comuniste
attivi in tale movimento. Occorre rilanciare le proposte di legge che
giacciono in Parlamento in materia di Unioni Affettive (dette anche Unioni
di Fatto/Unioni Civili/Patti di Convivenza), di lotta alla discriminazione
motivata dall1orientamento sessuale e dall1identità di genere (atto Senato
S303 del 25 giugno 2001, primo firmatario Luigi Malabarba;  atto Camera
C715 del 12 giugno 2001, prima firmataria Titti de Simone), d1introduzione
dell1educazione alla sessualità nelle scuole (atto Camera C1023 del 17
maggio 1996, primo firmatario Nichi Vendola); occorre contrastare ogni
messa in discussione del diritto di autodeterminazione delle donne in
ambito riproduttivo, e promuovere discussioni e iniziative volte
all1approvazione di una legge più equa in materia di riproduzione
assistita, che riconosca pienamente il diritto alla gravidanza anche per le
donne lesbiche e per le donne singole.

3. Il Consiglio dell1Unione Europea nel 2000 ha approvato la Direttiva
2000/78/CE che prevede strumenti per la tutela dei diritti di lavoratori e
lavoratrici, fra cui il rovesciamento dell1onere della prova nel processo
giudiziario e l1introduzione, negli ordinamenti nazionali, di disposizioni
atte a proteggere i lavoratori e le lavoratrici dal licenziamento e da
altri atti discriminatori a causa di condizioni e convinzioni personali,
età, disabilità, orientamento sessuale, ecc. Il governo Berlusconi, invece,
con l1attacco sistematico delle garanzie a tutela dei lavoratori ed in
particolare dell1art. 18 dello Statuto dei lavoratori, si muove nella
direzione opposta. In difesa di tutti i lavoratori e le lavoratrici, e
tenendo conto in particolare che la discriminazione verso le persone
omosessuali e trans/gender agisce anche e soprattutto sui luoghi di lavoro,
il partito deve impegnarsi non solo per la difesa dell1art. 18 (che tutela
il lavoratore solo nel caso di licenziamento), ma anche per la difesa di
tutte le garanzie contenute nello Statuto dei lavoratori, nonché per
l1allargamento di questi diritti alle categorie dei lavoratori atipici
(collaboratori, interinali, a tempo determinato, soci lavoratori di
cooperative), che le leggi volute dai governi di centro sinistra hanno
creato con diritti inferiori a quelli degli altri lavoratori contribuendo
in a minare l1unità e il potere contrattuale della classe lavoratrice.