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(Fwd) Ieri attivisti, oggi terroristi
- Subject: (Fwd) Ieri attivisti, oggi terroristi
- From: "francesco iannuzzelli" <francesco at href.org>
- Date: Sat, 9 Feb 2002 00:05:28 -0000
- Organization: peacelink
- Priority: normal
Da Guerre & Pace N. 86 - Febbraio 2002 http://www.mercatiesplosivi.com/guerrepace/gepso.htm IN NOME DELLA SICUREZZA Ieri attivisti, oggi terroristi di Nancy Chang Ampia sospensione delle liberà civili, enorme aumento di potere all'esecutivo: sono i provvedimenti messi in campo negli Stati Uniti con l'Usa Patriot Act, in nome della sicurezza.Immigrati, esponenti politici che dissentono,organizzazioni che si battono per il mantenimento della democrazia vengono tutti assimilati al "terrorismo" Sei settimane dopo l'attacco terroristico dell'11 settembre un nervoso Congresso, esiliato dai suoi uffici contaminati dall'antrace, è capitolato di fronte alle richieste dell'amministrazione Bush di un nuovo arsenale di armi antiterrorismo. Nonostante le vigorose proteste delle organizzazioni per le libertà civili, il Congresso ha approvato a schiacciante maggioranza l'Usa Patriot Act (Uniting and Strengthening America by Providing Appropriate Tools Required to Intercept and Obstruct Terrorism Act). Il voto alla Camera è stato di 356 a 66, al Senato di 98 a 1. Questo progetto di legge redatto frettolosamente, complesso e di grande portata, lungo 342 pagine, è tuttavia passato praticamente senza un dibattito o pubbliche udienze. [...] POTERI AMPI E INCONTROLLATI ALL'ESECUTIVO L'Usa Patriot Act ha un disegno di portata radicale: esso sacrifica a un livello senza precedenti le nostre libertà in nome della sicurezza nazionale, consolidando nuovi ampi poteri nell'esecutivo. In base al Patriot Act viene infatti accresciuta la possibilità di controllo e raccolta di informazioni, il pubblico ministero ha a disposizione una serie di nuovi strumenti, inclusi l'imputazione di nuovi reati, pene accresciute e più ampie limitazioni. L'Ufficio per l'immigrazione e la naturalizzazione (Ins) ha acquisito l'autorità di detenere gli immigrati sospettati di terrorismo per lunghi, o anche indefiniti, periodi. E mentre il Patriot Act aumenta i poteri dell'esecutivo, contemporaneamente separa l'esercizio di questi poteri da qualsiasi significativo controllo da parte del Congresso.[...] ADDIO "GIUSTO PROCESSO" Il dipartimento di Giustizia (Doj) ha già ammesso la detenzione di 1.100 immigrati, nessuno dei quali è stato accusato di atti terroristici. Molti di questi sembra siano stati trattenuti per periodi prolungati in base a un regolamento straordinario annunciato il 17 settembre dal ministro della Giustizia Ashcroft. Questo regolamento smantella l'impianto del giusto processo consentendo all'Ins di detenere gli stranieri senza accusa per 48 ore o un non definito "ragionevole periodo di tempo addizionale" nel caso di una "emergenza o di altre circostanze straordinarie". Inoltre, molti in questo gruppo sono detenuti con accuse non collegate al terrorismo o violazioni minori della legge sull'immigrazione, in una moderna forma di detenzione preventiva. In maniera agghiacciante, il ministro della Giustizia ha replicato all'approvazione della legge non impegnandosi a usare i suoi nuovi poteri responsabilmente e garantendo contro il loro abuso ma, al contrario, promettendo di aumentare i suoi sforzi a favore della detenzione. Confondendo lo status di immigrato con quello di terrorista, ha dichiarato: "Che i terroristi fra di noi siano avvisati, se il visto sarà scaduto anche da un solo giorno, vi arresteremo". [...] SOSPENSIONE SU VASTA SCALA DELLE LIBERTÀ CIVILI La vistosa affermazione di potere dell'Amministrazione, unita all'ampia gamma di strumenti contro il terrorismo che l'Usa Patriot Act mette a sua disposizione, fa presagire una sospensione su vasta scala delle libertà civili che riguarderà molti più soggetti di coloro che sono coinvolti in attività terroristiche. Prima di tutto, il Patriot Act mette in pericolo il Primo emendamento [della Costituzione, N.d.T.] relativo alla libertà di pensiero e di associazione politica, creando un nuovo generico reato di "terrorismo interno" e negando l'ingresso agli stranieri su basi ideologiche. In secondo luogo, la legge ridurrà i nostri diritti alla privacy difesi dal Quarto emendamento, garantendo al governo maggiori poteri di controllo. In terzo luogo, gli stranieri vedranno un'ulteriore erosione del loro diritto al giusto processo in quanto in base al Patriot Act saranno posti in stato di detenzione obbligatoria ed espulsi dagli Stati Uniti. Gli attivisti politici critici del nostro governo o che hanno legami con movimenti politici internazionali sono fra quelli maggiormente esposti a subire le conseguenze di questi attacchi alle libertà civili. SIAMO TUTTI TERRORISTI L'articolo 802 dell'Usa Patriot Act crea il reato federale di "terrorismo interno" che si estende ad "atti che mettono in pericolo la vita umana in violazione del diritto penale" se essi "appaiono tesi ... a influenzare la politica di un governo con l'intimidazione o con la coercizione", e se essi "avvengono in primo luogo in territorio sotto la giurisdizione degli Usa". Poiché questo reato è enunciato in termini così vaghi e ampi, corre il rischio di essere letto dalle polizie federali come una autorizzazione alla raccolta di informazioni e al controllo di attivisti politici e organizzazioni sulla base della loro opposizione alle politiche governative, e di essere letto dall'accusa come un via libera alla criminalizzazione del legittimo dissenso politico. Attività di protesta vigorose, per loro stessa natura, potrebbero essere interpretate come atti che "appaiono tesi ... a influenzare la politica di un governo con l'intimidazione o la coercizione". Inoltre, scontri fra dimostranti e forze dell'ordine e atti di disobbedienza civile (anche quelli che non provocano feriti e sono interamente nonviolenti) potrebbero essere interpretati come "pericolosi per la vita umana" e in "violazione del diritto penale". Ambientalisti, no- global, e attivisti che praticano azioni dirette, sono particolarmente vulnerabili all'accusa di "terrorismo interno". Inoltre l'articolo 803 definisce un reato "accogliere o nascondere qualsiasi persona si sappia, o si abbiano ragionevoli motivi per credere abbia commesso, o stia per commettere" determinate attività terroristiche. Per effetto degli articoli del Patriot Act relativi al "terrorismo interno" e al dare ospitalità, gli attivisti politici possono inopinatamente trovarsi a essere oggetto di controllo e accusa da parte del governo. DIVIETO D'INGRESSO Un attento controllo dell'uso che il governo farà di questa legge sarà necessario per accertare che individui o organizzazioni non siano scelti selettivamente come bersaglio sulla base della loro opposizione alle politiche governative. Il Primo emendamento non tollera limitazioni alla libertà di parola basate sulle opinioni. Inoltre l'articolo 411 introduce un test d'ingresso negli Stati Uniti su base ideologica, che prende in esame i discorsi politici chiave, normalmente protetti dal Primo emendamento. Rappresentanti di un gruppo politico o sociale, "la cui approvazione pubblica di attività terroristiche che il Segretario di stato ha stabilito mettere in pericolo gli sforzi di ridurre o eliminare le attività terroristiche", non possono più entrare negli Stati Uniti. L'ingresso negli Usa è anche vietato agli stranieri che abbiano usato la propria "posizione di rilievo all'interno di un qualsiasi paese per approvare pubblicamente o abbracciare l'attività terroristica", se il Segretario di stato decide che quel pronunciamento "mina gli sforzi di ridurre o eliminare le attività terroristiche". [...] ARTICOLO 411. LIBERTÀ DI ESPULSIONE L'Usa Patriot Act priva gli immigrati dei loro diritti derivanti dall'istituto del giusto processo e dal Primo emendamento attraverso due meccanismi che funzionano in tandem. In primo luogo, l'articolo 411 amplia in maniera consistente la categoria di immigrati che possono essere espulsi per terrorismo. Nonostante il termine "attività terroristica" comunemente definisca solo la violenza premeditata e motivata politicamente, diretta contro la popolazione civile, l'articolo 411 ne amplia il significato fino a comprendere qualsiasi reato che prevede l'uso di "un'arma o dispositivo pericoloso (a meno che non sia per il semplice guadagno personale)". In base a questa ampia definizione, un immigrato che afferra un coltello o un'arma improvvisata durante una lite o nel commettere un delitto passionale, può essere soggetto a espulsione come "terrorista". Il termine "prendere parte ad attività terroristiche" è inoltre stato ampliato fino a includere la raccolta di fondi per sollecitare adesioni di soci e fornire aiuto materiale a una "organizzazione terroristica", anche quando quell'organizzazione ha fini umanitari e politici legittimi e lo straniero cerca solo di sostenere questi fini legali. QUANDO UN'ORGANIZZAZIONE È "TERRORISTICA"? Per complicare ulteriormente le cose, il termine "organizzazione terroristica" non è più limitato a organizzazioni che sono già state ufficialmente designate come terroristiche e che per questo sono state iscritte nel Registro federale. L'articolo 411 include infatti nelle "organizzazioni terroristiche" gruppi che non sono mai stati definiti tali, se rientrano nel vago criterio di "due o più individui, organizzati o meno", che prendono parte a tre specifiche attività terroristiche: raccogliere fondi, sollecitare adesioni di soci, fornire aiuto materiale a una "organizzazione terroristica" non iscritta nel Registro federale. In questo caso, l'articolo 411 impone allo straniero il difficile, se non impossibile, compito di "dimostrare che non sapeva, e che non avrebbe potuto ragionevolmente sapere, che l'azione avrebbe favorito l'attività terroristica dell'organizzazione". Inoltre, se l'"organizzazione terroristica" è iscritta nel Registro federale, lo straniero non può essere espulso se ha commesso questi "reati" quando l'organizzazione non era ancora riconosciuta come "terroristica", ma è permessa l'espulsione di uno straniero che abbia fatto le stesse cose prima dell'entrata in vigore del Patriot Act, a favore di una "organizzazione terroristica" non iscritta nel Registro Federale. ARTICOLO 412. LIBERTÀ DI DETENZIONE Nello stesso tempo in cui l'articolo 411 amplia enormemente la categoria di immigrati che possono essere espulsi per terrorismo, l'articolo 412 aumenta a dismisura la facoltà del ministro della Giustizia di detenere gli immigrati sospettati di rientrare in quella categoria. In base alla sola discrezionalità del ministro, che abbia "basi ragionevoli per credere" che uno straniero sia coinvolto in attività terroristiche o altre attività che mettono in pericolo la sicurezza nazionale, uno straniero può essere detenuto anche sette giorni senza essere accusato di violazioni penali o relative alla legge sull'immigrazione. [...] Se uno straniero è accusato di una violazione della normativa migratoria, è sottoposto a detenzione obbligatoria e non può essere scarcerato fino a che non è espulso, o fino a che il ministro della Giustizia non decide che non deve più essere considerato terrorista. Fino a che il procedimento legale relativo alla normativa migratoria non è completato, al ministro della Giustizia è richiesto di rivedere il suo giudizio ogni sei mesi. E tuttavia, il Patriot Act non impone al ministro né di informare lo straniero delle prove su cui si basa il suo giudizio, né di dargli la possibilità di contestare quella prova in un procedimento amministrativo. [...] Anche quando per uno straniero in attesa di espulsione viene verificata l'applicabilità dell'asilo o altri istituti che escludano l'espulsione, l'articolo 412 non consente il suo rilascio. Inoltre, nel caso dovesse essere espulso, ma l'espulsione fosse "improbabile in un futuro ragionevolmente prevedibile" (con tutta probabilità perché nessun altro paese l'accetterebbe) potrebbe essere detenuto per un periodo aggiuntivo di sei mesi "se la scarcerazione dello straniero dovesse mettere in pericolo la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, o quella della comunità, o di singoli". L'istituto del giusto processo "si applica a tutte le 'persone' negli Usa, compresi gli stranieri, sia che la loro presenza sia legale, illegale, temporanea o permanente". Tuttavia il Patriot Act espone gli immigrati a una detenzione prolungata e, in alcuni casi, indefiniti, basata sulla esclusiva discrezionalità del ministro della Giustizia. Occorrerà vedere fino a che punto le corti federali chiederanno che il ministro basi il suo giudizio su evidenze oggettive. E tuttavia è difficile non concludere che le nuove normative previste dal Patriot Act priveranno gli immigrati delle loro libertà in assenza del giusto processo. Da: "Covert Action Quarterly", winter 2001. Trad. e adatt. di Anna Desimio.
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