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TS 1 marzo Assemblea Palestina - verso il 9 marzo a Roma
- Subject: TS 1 marzo Assemblea Palestina - verso il 9 marzo a Roma
- From: "glr" <glr.y at iol.it>
- Date: Wed, 27 Feb 2002 06:27:25 +0100
- Priority: normal
Trieste - venerdì 1 marzo 2002 ore 20.00 Assemblea per la Palestina al Multicultural Center di via Valdirivo 30 per preparare la manifestazione nazionale del 9 marzo a Roma con la presenza di organizzazioni e compagni che hanno partecipato alla costruzione della manifestazione del 9 marzo assieme alla Comunità palestinese e al Forum Palestina Stiamo allestendo un pullman da Trieste e dal Friuli-V.G. per Roma INFO: tel. 338-9116688 e-mail posta at tuttinlotta.org Forum Palestina 06-4393512 forumpalestina at libero.it ----------------------------- Roma, Sabato 9 Marzo Ore 15 - piazza della Repubblica pace, terra e libertà per il popolo palestinese - Per il ritiro immediato dei militari e degli insediamenti coloniali israeliani da tutti i territori palestinesi occupati - Per il diritto all’autodeterminazione e la fondazione di uno Stato Palestinese Indipendente con Gerusalemme capitale - Per il diritto al ritorno dei profughi - Per l’invio di osservatori internazionali come richiesto dai palestinesi ----------------------------- Quanto ci riguarda la Palestina? A leggere i nostri giornali la Palestina è lontana, sporadicamente presente con le sue tragedie, più spesso oscurate o travisate dai nostri media, oppure scientificamente soffocate da altre opportune "nostre" emergenze e dalla cronaca spicciola. Lo stesso accade per altri conflitti vicini e lontani: Jugoslavia, Iraq, Afghanistan, Colombia. Eppure, queste e altre tragedie sono a tutt'oggi quotidiane: bombardamenti su Iraq, Afghanistan, Palestina, Colombia si susseguono ora, mentre leggete queste righe. E molti di noi sentono il dovere, il bisogno di occuparsene, per proporre costantemente di fermare il conflitto quotidiano. Perché soffermiamo il nostro pensiero e il nostro impegno su cose "lontane" ed a noi relativamente estranee? Semplice pacifismo solidale? Vogliamo suggerire una risposta diversa. Vogliamo dire che questi conflitti non ci sono estranei, ma sono i nostri, sono nostri. Affermiamo che ciò che alimenta questi conflitti ostacolandone la soluzione sono le stesse forze che opprimono e condizionano la nostra vita qui e ora, rendendone noi stessi attori attivi e passivi, usando metodi coercitivi, violenti, reazionari spesso simili. Dietro a questi conflitti c'è lo stesso disegno politico, più libero da ogni vincolo critico civile e morale dopo l'11 settembre, che soffoca qui e ora il dissenso e il conflitto sociale nel nome della guerra di civiltà. Vogliamo affermare che lo stesso potere che guida le bombe e mantiene l'embargo sull'Iraq e in ogni dove per proteggere il prezzo del "nostro" petrolio, lo stesso sistema economico che pretende di controllare il mercato delle materie prime dal Medio Oriente all'Afghanistan nel quale il conflitto arabo-israeliano si inscrive, così come il mercato delle braccia dai Balcani e dall'Oriente, è lo stesso che pretende di controllare il consenso sociale nel nostro Paese per continuare a riprodursi e a riaffermarsi, presentandoci nel contempo il suo prezzo: il controllo del dissenso mediante la repressione del conflitto nelle nostre fabbriche, scuole, piazze. Vogliamo affermare che siamo noi stessi protagonisti e vittime dello stesso conflitto, della stessa contraddizione capitalistica che promuove questa guerra infinita, che fa strame del diritto internazionale così come incide sulle nostre stesse libertà democratiche. Che è la stessa contraddizione che nei Paesi "avanzati" sottrae risorse allo stato sociale e al mondo del lavoro e della scuola per destinarli alla "difesa", per mandare "nostri soldati" a combattere la guerra permanente in Kosovo, in Afghanistan, o in Adriatico a fermare i "clandestini" che attentano al nostro modello "di sviluppo" e alla nostra "sicurezza". La sicurezza del padrone: del padrone del mondo, dello Stato, della fabbrica, del lavoro precario, della nostra vita. La Palestina occupata è oggi il nodo principale, simbolico politico e pratico, del conflitto tra potere e popoli per il controllo delle risorse e per il controllo geopolitico del Medio Oriente. Per questo motivo Israele da sola non è in grado di risolverlo, né militarmente né diplomaticamente. Per questo diciamo che la Palestina ci riguarda, più di quanto il potere, mediante il sistema mediatico, ci voglia far percepire. Liberare la Palestina dal conflitto è liberare dal conflitto noi stessi. Dare pace ai palestinesi è dare pace a noi stessi. Vincere la pace in Palestina è vincere la pace in casa nostra. Il problema Palestinese è un problema anche nostro. Con questa consapevolezza potremo incidere sulla questione palestinese, aiutare Palestinesi e Israeliani a convivere in pace assieme agli altri popoli del Medio Oriente, dalla Turchia all'Afghanistan. Vi invitiamo a discutere di queste cose e di venire con noi a Roma il 9 marzo alla manifestazione nazionale per la pace in Palestina. (gruppo Zastava Trieste) -------------------------- Assemblea per la Palestina 1 marzo 2002 ore 20.00 al Multicultural Center di via Valdirivo 30 - Trieste Con la presenza di organizzazioni e compagni del Friuli-VG, Triveneto, Lombardia che hanno contribuito alla costruzione della manifestazione del 9 marzo assieme alla Comunità palestinese e al Forum Palestina. Organizzano: Salaam-Ragazzi dell'Olivo TS e gruppo Zastava Trieste TERRA, VITA E LIBERTA' PER IL POPOLO PALESTINESE MANIFESTAZIONE NAZIONALE Roma, Sabato 9 Marzo - Ore 15.0 - P.zza della Repubblica Info - adesioni - comunicazioni - prenotazioni pullman per il Friuli- V.G.: Salaam-Ragazzi dell'Olivo TS - 040-54688 chsbrc at libero.it gruppo Zastava Trieste - 338-9116688 zastavatrieste at libero.it ----------------------------- end
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