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Gennaro Migliore (PRC) sul 9 marzo
- Subject: Gennaro Migliore (PRC) sul 9 marzo
- From: "glr" <glr.y at iol.it>
- Date: Mon, 25 Feb 2002 20:27:01 +0100
- Priority: normal
Palestina, una precisazione sul corteo del 9 marzo Una piattaforma più avanzata Gennaro Migliore Responsabile Dipartimento esteri Prc Cara "Liberazione", ieri ho appreso dalla vostra controcopertina che il nostro giornale, nella sua ovvia autonomia, ha deciso di indicare il "Forum Palestina" come unico riferimento per l'organizzazione della manifestazione che si terrà a Roma il 9 marzo. Vorrei argomentare brevemente le ragioni di un netto dissenso con questa vostra scelta. Innanzitutto va ricostruito il contesto nel quale questa manifestazione nasce e il ruolo che il nostro partito ha avuto affinché questo appuntamento risultasse efficace per la lotta del popolo palestinese per la pace e l'indipendenza. Il contesto è quello, drammatico, dell'escalation militare voluta dal governo Sharon contro la popolazione civile e dell'impotenza, colpevole, della comunità internazionale. Il terrorismo di stato voluto da Sharon non ha finora incontrato una reale censura da nessuna autorità istituzionale, anzi è stato apertamente avallato dagli Stati Uniti nel nome della "comune" lotta contro il terrorismo, ovvero contro ogni forma di fuoriuscita dalla sottomissione al nuovo ordine mondiale voluto dagli Stati Uniti e dai loro alleati. Sharon ha promosso una campagna sistematica che ha come obiettivo l'eliminazione della questione palestinese, intesa come eliminazione fisica e politica del gruppo dirigente dell'autorità palestinese e come repressione sistematica delle popolazioni occupate. In questo quadro si è avviata una campagna di diplomazia dal basso, denominata Action For Peace, che non a caso ha visto la partecipazione degli stessi soggetti che hanno dato vita al Gsf (Arci, Rifondazione comunista, Assopace, Fiom, Ics, Disobbedienti, Donne in Nero, Ya Basta, Giovani comunisti ecc.) e che ha saputo allargarsi alla Cgil a singole esperienze interne ai Ds e ad altri. Questa campagna, inaugurata da una missione di alcune centinaia di osservatori di pace nei territori occupati all'inizio di quest'anno, è proseguita con centinaia (senza esagerazioni!) di iniziative nelle città italiane (molte delle quali promosse direttamente dai Social forum) con l'indizione di una manifestazione europea a Bruxelles per il 27 febbraio e che proseguirà con l'invio di osservatori di pace direttamente nei territori occupati in stretto contatto con le popolazioni palestinesi, ma anche con i movimenti pacifisti (vecchi e nuovi) in Israele. Questa coalizione di forze stava preparando inoltre una manifestazione nazionale legata alla manifestazione europea su una piattaforma che ricalcasse, in accordo innanzitutto con le comunità palestinesi gli obiettivi storici delle rivendicazioni palestinesi nel processo di pace (ritiro dell'occupazione militare e civile israeliana dei territori occupati nel '67; riconoscendo di Gerusalemme come capitale dei due stati sovrani di Israele e di Palestina; applicazione delle risoluzioni Onu e rientro dei profughi) aggiungendovi la richiesta di osservatori internazionali e di forze di interposizione per impedire le violenze sulle popolazioni civili e l'immediata cessazione delle operazioni belliche. Fuori da questo percorso, e per certi versi contro, un "Forum Palestina" ha inteso convocare direttamente una manifetsazione nazionale raccogliendo firme su un appello parziale nei contenuti e assolutamente deficitario per l'ampiezza e l'unitarietà dei promotori. Ciononostante i soggetti che stanno lavorando da tempo al fianco delle popolazioni palestinesi si sono assunti la responsabilità di tentare di recuperare un terreno unitario su una piattaforma più avanzata. Per questo motivo la direzione nazionale del 21 febbraio si è conclusa con l'impegno ad aderire a tutte le manifestazioni per la Palestina, compresa quella del 9 marzo, presentando una piattaforma caratterizzante i contenuti che riteniamo debbano essere sottolineati. La formalizzazione della piattaforma sarà avanzata nella riunione della segreteria nazionale del 25 febbraio. E' sorprendente che tali conclusioni siano state ignorate (ma ovviamente il nostro giornale ha una sostanziale autonomia), ma è ancora più sorprendente che un giornale sempre attento ai percorsi unitari e all'efficacia delle nostre iniziative politiche decida di indicare un "Forum Palestina" come promotore unico della manifestazione. Siamo tutti convinti che oggi la mobilitazione sia sempre più indispensabile, ma proprio per questo il nostro lavoro di partito sarà sempre orientato ad ottenere i migliori risultati, magari rinunciando a un po' di visibilità a favore delle cause comuni. Spero che queste considerazioni possano costituire motivo comune di riflessione e occasione per rilanciare i percorsi di mobilitazione per la pace e per il popolo palestinese. (da Liberazione, sabato 23 febbraio 2002)
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