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Leyla Zana: aggiornamento campagna per la scarcerazione in prossimità del 7 dicembre
- Subject: Leyla Zana: aggiornamento campagna per la scarcerazione in prossimità del 7 dicembre
- From: "Associazione Culturale Punto Rosso" <puntorosso at puntorosso.it>
- Date: Sun, 2 Dec 2001 23:06:31 +0100
LIBERTA' PER LEYLA ZANA, LIBERTA' PER IL POPOLO CURDO La campagna per la scarcerazione di Leyla Zana promossa dall'Associazione Culturale Punto Rosso, in particolare da un gruppo di donne dell'Associazione coordinato da Silvana Barbieri, è in corso. Vi inviamo dei materiali per rendere conto dello stato di cose. Le guerre sono scempio per i corpi e per le menti. Anche perché servono molto ai dominanti per cancellare i tanti problemi del mondo, distogliere l'attenzione anche degli uomini e delle donne di buona volontà e costringerci a occuparci dell'emergenza. Quella che segue è la lettera di Silvana Barbieri di ritorno da un viaggio in Turchia. Siamo in prossimità del 7 dicembre e ricorre il settimo anniversario della carcerazione di Leyla Zana e degli altri tre deputati curdi. Gli allegati sono importanti e li poniamo alla vostra attenzione. E' importante che le persone di buona volontà, compagne e compagni, amiche e amici, presenti nelle varie istituzioni, comunali, provinciali, regionali ecc., si adoperino, ognuna/o nella propria istituzione, affinché venga approvato l'ordine del giorno di cui trovate il testo negli allegati. Anche alla luce della sentenza della Corte di Strasburgo (vedi allegati nel commento e nella presa di posizione del Comitato turco Cildek). Abbiamo noi solo le armi e le bombe spirituali delle nostre grandi ragioni. Abbiamo grandi ingiustizie a cui riparare. Sono tante e tutte gridano vendetta. Ma di contro alle terribili divinità degli eserciti, dei fondamentalismi religiosi, tra i quali in primo luogo il fondamentalismo occidentalocentrico e statunitense, le nostre vendette sono il lavoro paziente per la giustizia, la libertà, la solidarietà. In breve per l'eguaglianza. Non dimentichiamo Leyla Zana e il popolo curdo. Grazie per l'attenzione. Care amiche, cari amici, come certamente ricorderete un anno fa la nostra Associazione promosse un appello per la liberazione di Leyla Zana, e con esso, inoltre, iniziava una campagna di iniziative. Abbiamo a Vostra disposizione, su richiesta, gli atti della manifestazione pubblica da noi promossa lo scorso gennaio a Milano, appunto come sviluppo della campagna. Ora nuovamente torniamo a Voi per rendervi edotti di nuove iniziative, essenzialmente di pressione sul Governo turco, e anche per chiedervi un contributo ad esse. A luglio la Corte di Giustizia di Strasburgo ha condannato la Turchia proprio in ordine al processo a Leyla Zana, e ad altri tre parlamentari di origine curda, ravvisandone l'illegittimità sotto ogni profilo, a partire dalla composizione del Tribunale per finire alle condizioni nelle quali ha potuto esercitarsi la difesa. Mi sono perciò recata questo novembre ad Ankara per capire meglio, attraverso discussioni con il rappresentante legale di Leyla Zana Avvocato Yusuf Alatas e con i due organismi per i diritti umani più impegnati sul terreno della tutela dei diritti culturali dei curdi, la Federazione per i Diritti Umani (TIHV) e l'Associazione per i Diritti Umani (IHD), il nuovo quadro che la sentenza ha creato e in quale modo fosse più opportuno agire in questo quadro. Il colloquio con l'Avvocato Alatas è stato lungo. Egli ha intanto molto insistito sul cambiamento in meglio di condizioni giuridiche nelle quali collocare la richiesta di una sollecita liberazione di Leyla Zana, e degli altri parlamentari in carcere. La sentenza della Corte di Giustizia di Strasburgo non solo condanna la Turchia al pagamento dei danni ma la impegna ad una sollecita revisione del processo, e questo sulla scia di un'interpretazione dello Statuto del Consiglio d'Europa alla quale la Corte annette obbligatorietà per gli stati membri, ed esattamente di quella norma che impegna gli stati membri a collocare, nella misura del possibile, quanti siano stati danneggiati da sentenze ingiuste nelle condizioni precedenti al danno. Allo stato la Turchia si è ad oggi solo impegnata a pagare i danni: non si è invece espressa sulla questione, ben più sostanziale, di una revisione, in un modo qualsiasi, del caso Leyla Zana e dei suoi colleghi, ovviamente per le implicazioni politiche che ciò avrebbe. (Vi mando dunque in allegato a questa lettera anche una sintesi della sentenza di condanna della Turchia da parte della Corte di Giustizia di Strasburgo e alcuni materiali che la interpretano e inoltre indicano i poteri dei quali questa Corte dispone e le obbligazioni alle quali i Paesi appartenenti al Consiglio d'Europa sono tenuti. Purtroppo una parte di questi materiali è in francese, non sono riuscita ad averli in italiano.) L'Avvocato Alatas pertanto ritiene che chiunque oggi intenda sollecitare la liberazione di Leyla Zana è da tutto ciò che dovrebbe partire: per l'efficacia di un'argomentazione quale quella dell'obbligo da parte della Turchia di conformarsi alle norme e alle sentenze di organismi dei quali la Turchia è partecipe. Occorrerebbe anche evitare atteggiamenti che potrebbero fornire agli interlocutori turchi pretesti per fargli rinviare alle calende greche la revisione del caso Leyla Zana ecc. Inoltre l'Avvocato Alatas chiede che le iniziative di pressione sulle Autorità turche per la liberazione di Leyla Zana abbiano un carattere il più possibile trasversale agli schieramenti politici: sempre perché la pressione riesca ad essere efficace. A loro volta gli organismi per i diritti umani TIHV e IHD hanno confermato, in buona sostanza, il ragionamento dell'Avvocato Alatas. Dunque è soprattutto per questo che Vi scriviamo: per chiedervi di aiutarci nella costruzione di iniziative nei consigli regionali, provinciali e comunali, sostanzialmente sulla linea di questo ragionamento. A questo proposito Vi mando in allegato anche una bozza di possibili ordini del giorno, appunto da proporre nelle sedi consiliari, e inoltre gli indirizzi dei luoghi istituzionali della Turchia ai quali gli ordini del giorno potrebbero opportunamente essere inviati. Vi informo infine di come il 15 gennaio prossimo, con ogni probabilità, ci sarà in Parlamento Europeo un'iniziativa per la liberazione di Leyla Zana gestita da deputati di vario orientamento politico, alla quale saranno presenti il Dr. Alatas, rappresentanti di TIHV e IHD, funzionari e giudici della Corte di Giustizia di Strasburgo, e forse anche il rapporteurall'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa sull'applicazione delle sentenze di questa Corte. In conclusione penso che non sia impossibile, anche se sarà faticoso e tormentato, ottenere il risultato. Non sarà facile per la Turchia eludere una sentenza che ha dietro di sé la firma della Turchia ai trattati che a questa sentenza hanno condotto. Bisogna però proseguire nella nostra azione con la stessa intelligente duttilità e con la stessa tenacia che ad Ankara ho visto animare la battaglia difficilissima dei democratici turchi e curdi. Silvana Barbieri Milano, 28 novembre 2001 P.S. Da lunedì 3 dicembre sarà inattivo il vecchio indirizzo puntorosso@tiscalinet.itPertanto ogni vostro messaggio inviato a quella e-mail risulterà vano. Per favore aggiornate come da indirizzi in calce. Grazie. -------------------------------------------------------------------------------- Per favore prendete nota dei nuovi indirizzi di posta elettronica e cancellate gli altri (puntorosso at tiscalinet.it, ecc.) ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO puntorosso at puntorosso.it LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE lup at puntorosso.it FORUM MONDIALE DELLE ALTERNATIVE fma at puntorosso.it EDIZIONI PUNTO ROSSO edizioni at puntorosso.it VIA MORIGI 8 - 20123 MILANO - ITALIA TEL. 02-874324/72006264/76016642 FAX 02-875045 http://www.puntorosso.it
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