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Abbiamo Occupato, Network - Odissea PER lo spazio
- Subject: Abbiamo Occupato, Network - Odissea PER lo spazio
- From: Network - Odissea PER lo spazio <docom at inventati.org>
- Date: Mon, 26 Nov 2001 16:55:50 +0100
Abbiamo occupato.. ...al cuore della metroNECROPOLI chi siamo siamo studenti e studentesse, giovani lavoratori e lavoratrici; in generale PRECARI: per la nostra condizione attuale o nella percezione del nostro futuro. siamo un Network [una rete di lavoro] di diverse esperienze nate dall'ambizione di rimetterci al centro della nostra esistenza. di progetti che sperimentano alternative ai meccanismi del libero mercato, imposti come modello per tutte le energie vive della societa'. di proposte che tendono alla liberazione dalla logica del profitto delle creativita', del lavoro e delle relazioni Non abbiamo identita' preconfezionate: affidiamo alla partecipazione diretta, alla narrazione dei percorsi di ognuno, alla contaminazione di orizzonti la POSSIBILITA' di coinvolgere e di essere coinvolti. Non abbiamo soluzioni finali: siamo come un BIT magnetizzato che viaggia sopra i binari della comunicazione, siamo fra lo 0 e l'1, la nostra carica determinera' la vostra reazione. da dove veniamo 2001 odissea PER lo spazio e' il nostro nome provvisorio: un anno di movimenti fra le pieghe della metronecropoli e non solo... un'occupazione [via maragliano - zona occupata "il Bandone"] e uno sgombero.. Piu' di 10 progetti autogestiti di sperimentazione culturale, di riappropriazione degli spazi, di rivendicazione del diritto alla casa, all'espressione non mercificata, alla libera circolazione dei saperi, per l'accesso alla citta'. Eravamo a Praga, a Nizza (o quasi), a Davos, a Napoli e a Genova contro chi ci vorrebbe docili sudditi dell'unico mondo possibile. dove andiamo a riprenderci la vita.. a partire da uno spazio, da questo spazio - DRITTO AL CUORE DELLA METRONECROPOLI - da dove dar voce ai mille e piu' progetti che nasceranno da un tessuto rinnovato di relazioni rinnovate, di bi-sogni fino a ieri chiusi in un cassetto, di conflitti fino ad oggi soffocati nella plastica. Siamo la morte della politica a numero chiuso, la nascita di un movimento capace di determinare la QUALITA' delle nostre vite, di ridare concretezza all'idea di SVILUPPO. via Bufalini 15 - Firenze Network - odissea PER lo spazio http://docom.inventati.org docom at inventati.org ----> COMUNICATO STAMPA RIoccupazione a Firenze Oggi pomeriggio alle ore 15:30 il Network Odissea per lo spazio ha occupato un fondo dismesso nel pieno centro della città, in via Bufalini 15-19 r. Dopo l'occupazione dell'area dimessa in via Maragliano 59 del 3 Marzo 2001 e lo sgombero del 17 Maggio 2001, dopo le perquisizioni del 24 settembre, mentre continuano le indagini che ci accusano di reati mai commessi ma gravissimi per stroncare il nostro fermento in città, oggi da grido torniamo ad essere parola. La nostra scelta è duplice, poiché tanto ricca era l'esperienza del Bandone di via Maragliano, da non potersi risolvere in una sola direzione. Da una parte, l'occupazione: in centro, per portare nel cuore della metronecropoli la nostra voce, i nostri progetti, per comunicare ed essere comunicabili, per essere punto di riferimento e di aggregazione per tutte le realtà, le individualità critiche, le esperienze alternativa di questa città. Dall'altra, l'appello per la costruzione di un'area di sperimentazione creativa autogestita: per realizzare i tanti laboratori artistici che stavano nascendo in via Maragliano, per affermare il diritto ad una creatività libera dalla logica del profitto, per abbattere il falso mito di una politica giovanile fatta di tutor ed iniziative preconfezionate calate dall'alto come quella dei centri giovani e delle grandi kermesse. Il confine tra legale ed illegale diventa molto labile: come si può definire l'occupazione atto illegale, come si può appellare come criminali giovani studenti/esse, lavoratori precari che si riappropriano di uno spazio, che strappano un pezzo di città per riprendersi la loro vita, quando ormai da anni le politiche dell'amministrazione cittadina ignorano le esigenze materiali ed immateriali di questi soggetti per inseguire i proventi del turismo assecondando le pressioni dei potentati economici, mentre anche l'Università, e in particolar modo l'Ateneo fiorentino, diviene attore di questa trasformazione della città, partecipando alla svendita del patrimonio immobiliare pubblico, alla ridefinizione delle sue aree-ghetto, alla concezione dei soggetti in formazione solo come risorse umane funzionali all'aumento dei profitti delle imprese. ----> MINISTORIA NETWORK MINISTORIA network: perchè si tratta di una serie di esperienze, i cosiddetti nodi, che lavorano a rete, sperimentando collaborazioni, tentano di sconfiggere il senso di impotenza di cui questo mondo ci nutre quotidianamente. Interroghiamo l'usuale, mettendo in discussione la sua necessità, la sua normalità, criticandolo a partire dai nostri bi- sogni di studenti e studentesse, lavoratori e lavoratrici precari che si muovono nell'area metropolitana fiorentina: vogliamo svincolare la nostra creatività dalla logica del profitto, vogliamo affermare una socialità diversa basata sulla partecipazione diretta nella realizzazione della nostra intraprendenza, che prova a liberarsi dalla mercificazione di menti e corpi, tempi e spazi. 2001 odissea PER lo spazio: perchè praticando la socializzazione degli strumenti e la condivisione delle conoscenze abbiamo individuato nella conquista di uno spazio fisico in città il primo passo per far vivere le nostre idee. Dopo aver manifestato la nostra esigenza all'amministrazione cittadina, senza ricevere risposta, abbiamo deciso di occupare - Marzo 2001 - l'area di via maragliano, dismessa da decenni. Li abbiamo creato uno spazio di socialità libero, dato vita a laboratori artistici, ampliato le nostre riflessioni e la capacità di autogestirci e autorganizzare. Soprattutto abbiamo scoperto che la nostra esperienza è riproducibile: in tre mesi di occupazione decine di giovani hanno partecipato direttamente alla ricostruzione di quell'area e alla sua vita, moltiplicando nodi e progetti della rete, evidenziando il bisogno non ascoltato di spazio e azione autogestita e non mercificata. Poi lo sgombero - maggio 2001 -, le indagini, la riduzione a PROBLEMA DI ORDINE PUBBLICO dell'unico fermento vitale nei meandri della METRONECROPOLI. Ma non ci avranno mai come vogliono loro: l'odissea è una catena autoALIMENTATA di sogni, bisogni e conflitti qualche settimana fa (il 24 settembre) alcuni di noi sono stati svegliati di prima mattina con un avviso di garanzia e un mandato di perquisizione per associazione sovversiva e tentatE lesioni... in pratica ci attribuiscono tutti gli attentati dell' ultim'anno incluso il pacco bomba al Prefetto. Il miglior modo di rispondere a questo tentativo intimidatorio è continuare a fare quello che ci siamo preposti senza farci tarpare le ali, né ghettizzare da chi ci vorrebbe brutti e cattivi agli occhi della città. Da questa occupazione attaccheremo i simboli di chi ci vuole precari, omologati, ignoranti e terrorizzati... ma non ci basta gridare contro: il nostro metodo si basa sul continuo allargamento e sulla contaminazione delle progettualità e delle intraprendenze individuali e collettive. Per questo giocheremo su due piani: da una parte questa occupazione, uno spazio informativo e aggregativo (un bar e un INFOshop), di dimensioni limitate e nel pieno centro della città, dove costruire, amplificare e comunicare i nostri progetti: dal cuore della metronecropoli, un megafono per i nostri bi-sogni: poter studiare e avere una casa, ascoltare musica senza pagare un ciddì 40.000£ (approssimativamente 20 euro!), l'uso consapevole delle sostanze, il libero accesso alle informazioni e ai saperi, l'autoproduzione e l'autogestione delle proprie esperienze creative... Questi progetti si rivolgono e si affidano a tutti coloro che tentano di capitanare la propia vita. Dall'altra abbiamo lanciato un appello per la costruzione di un area di sperimentazione creativa autogestita dove dar vita ai tanti laboratori che si stavano costruendo in Via Maragliano [un'area concerti - camera oscura - galleria espositiva - e tanto altro]: non ci stancheremo mai di porre pubblicamente i problemi di vivibilità di questa città, di rinfacciare al governo cittadino la politica ANTIsociale e omologante che sta portando avanti. Da grido siamo diventati parola a voi la responsabilità di ascoltarci
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