[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
(Fwd) il business si fa e poi si distrugge
- Subject: (Fwd) il business si fa e poi si distrugge
- From: "glr" <glr.y at iol.it>
- Date: Wed, 21 Nov 2001 16:33:12 +0100
- Priority: normal
------- Forwarded message follows ------- From: "Gian Che Dice?" Subject: il business si fa e poi si distrugge Date sent: Wed, 21 Nov 2001 00:59:16 +0100 Notizia molto curiosa: l'Arabia Saudita, il paese che ha fornito l'80% dei Kamikaze dell'11 settembre (oltre che essere la patria di Bin Laden) non soltanto è una solida alleata degli Stati Uniti e questo si sapeva, non soltanto costringe molte donne al Burka e anche questo si sapeva, ma si fa pure aiutare da esperti americani a censurare internet da "contenuti immorali" ovvero sia politicamente scorretti. Una gara d'appalto miliardaria per una censura fascista. Tra qualche anno, (magari in coincidenza col prossimo governo saudita) verremo chiamati a scandalizzarci per questo nuovo medioevo e manderemo una missione militare a ripristinare la laicità e riaprire le pompe di benzina. Per il momento il business è un altro, per il momento le nostre aziende forgiano spade per il medioevo in cambio di petrolio e i nostri governi sostengono califfi medioevali per mantenere il più grande deposito di carburante del mondo all'oscuro di esserlo. Gian. http://kwnews.kataweb.it/kwnews/default.jsp?idContent=145926&idC ategory=707 Internet: aziende in gara per aiutare censura in Arabia New York, 20:00 19 novembre 2001 Numerose aziende Usa che producono software sono in gara per aggiudicarsi una commessa dell'Arabia Saudita sui filtri in rete. Lo scrive oggi il New York Times, ricordando che il governo saudita attua una selezione sul web, eliminando quei siti che giudica non appropriati per il mezzo milione di utenti Internet nazionali. I siti pornografici e di gioco d'azzardo, ad esempio, sono assolutamente off limits in Arabia Saudita. Per l'azienda che vincerà la gara ci sono in ballo contratti per milioni di dollari e un'importante occasione di mettersi in mostra per strappare contratti simili dagli altri paesi che vedono la necessità di operare censure su Internet. Ma per aziende nate in una società che ha fatto della libertà di parola la sua pietra cardinale, il contratto potrebbe creare un problema di ordine morale. "Non c'è alcun problema, questa è semplicemente una transazione commerciale con un paese estero - ha detto Matthew Holt, responsabile delle vendite per Secure Computing, già ora detentore di un contratto con l'Arabia - e quando vendiamo un prodotto, non possiamo certo imporre al cliente l'uso che ne deve fare". In lizza per il rinnovo del contratto, ci sono altre dieci compagnie degli Usa, della Gran Bretagna e dell'Olanda. "Sarebbe un contratto fantastico da ottenere - ha detto Geoff Haggart, vicedirettore di Websense, una delle società in gara -. Si tratta ovviamente di un appalto che fa gola a molti". (Red) ------- End of forwarded message ------- ----- Giorgio Ellero <glr.y at iol.it> - <glry at libero.it> http://digilander.iol.it/glry http://digilander.iol.it/zastavatrieste -----
- Prev by Date: Saluzzo, 24 XI: per la pace e la solidarietà tra i popoli
- Next by Date: INIZIATIVA - Firmiamo per abrogare la legge sulle rogatorie
- Previous by thread: Saluzzo, 24 XI: per la pace e la solidarietà tra i popoli
- Next by thread: INIZIATIVA - Firmiamo per abrogare la legge sulle rogatorie
- Indice: