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CRISTIANO-SOCIALI, BIFFI E GLI IMMIGRATI
- Subject: CRISTIANO-SOCIALI, BIFFI E GLI IMMIGRATI
- From: "DOMENICO MANARESI" <bon4084 at iperbole.bologna.it>
- Date: Wed, 3 Oct 2001 01:23:57 +0200
Bologna, 2 ottobre 2001 Il movimento dei Cristiano Socialiha come strumento di informazione il settimanale Cristiano Sociali News, da cui è tratto l'articolo che riporto qui di seguito (VEDI ANCHE ALLEGATO), il cui autore - Vittorino Ferla - fa parte della redazione. Concordo in toto con quanto scritto. Un plauso all'autore. Shalom a tutti, ma proprio a tutti, anche a chi, in modo alquanto infelice, usa la parola "selezione" e evoca in questo modo tristi tempi passati... Domenico Manaresi Mitt. Domenico Manaresi- via Gubellini, 6 - 40141 Bologna - tel&fax 051-6233923 - e-mail: bon4084 at iperbole.bologna.it ******************************************************************************** Gli immigrati? Siano etnocompatibili di Vittorino Ferla (da Cristiano Sociali Newsn.38 del 3 ottobre 2001) Ha scelto di intervenire pochi giorni dopo il disastro delle Torri gemelle di New York. Per ricordare a tutti i rischi che corre l'Italia nell'accogliere gli immigrati islamici. Il cardinale di Bologna Giacomo Biffi ha riproposto un criterio di selezione all'ingresso. Spazio solo per gli immigrati "etnocompatibili". (Magari con certificato di battesimo?). Biffi dice queste cose proprio mentre in Italia riemergono paure e banalizzazioni ingiustificate come quella che fa coincidere i clandestini con i terroristi, subito cavalcate dalla Lega. Ma quello della sicurezza è un argomento culturalmente debole. Parte dal presupposto infondato che l'Islam coincida con il fondamentalismo e, di conseguenza, con il terrorismo. Non è così. Il mondo musulmano non è il mondo della barbarie contrapposta alla civiltà, bensì l'espressione di una cultura raffinata che sta anche nelle fondamenta della civiltà europea. Stupisce che sia proprio un pastore della chiesa a fomentare quello "scontro di civiltà" con l'Islam(si leggano le tesi dell'ormai famigerato Samuel Huntington) che gli stessi governanti dei paesi occidentali (Bush compreso) oggi si affrettano a respingere, almeno a parole. Infine, non si garantisce certo la sicurezza dei cittadini italiani impedendo agli immigrati residenti la pratica del proprio culto o suscitando sentimenti d'inimicizia. L'argomento di Biffi che appare - almeno in prima battuta - più raffinato è quello della difesa dell'identità culturale italiana.Il cardinale sostiene che il cattolicesimo è la "religione storica" del nostro paese (cosa ovvia). E formula una proposta "laica": se lo stato vuol difendere l'identità culturale italiana deve selezionare gli immigratiattraverso la predisposizione di quote d'ingresso variabili e collegate alle culture d'origine dei richiedenti. Ai fini della corretta integrazione nel nostro paese vanno bene soltanto quelli compatibili con la fede religiosa storicamente dominante. Sì a sudamericani, filippini, eritrei. No ai musulmani: i loro costumi (dalla condizione della donna alle abitudini alimentari) avrebbero rilevanza pubblica negativa. Ora - detto che l'identità culturale non è un dato immutabilee che certe posizioni rischiano di riprodurre un integralismo eguale e contrario a quello temuto - l'argomento è, insieme, grave e bislacco, pericoloso oltre che risibile. Perché viola - "laicamente" - i principi costituzionali d'uguaglianza (art.3) e di libertà di professione di fede (art.19). Perché pretende quote in un paese che fa parte dell'Unione Europea. Nella quale vige la libertà di circolazione e di residenza dei cittadini: come disciplinare l'ingresso in Italia d'immigrati islamici che sono già stati accettati dalla Francia o dalla Germania? In realtà, nelle nostre democrazie, l'unico "principio di compatibilità" ammissibile è quello del rispetto dei diritti umani universali e dei diritti di cittadinanza. Il che vale per l'accoglienza e l'integrazione degli immigrati senza selezioni. E vale, invece, come "criterio di selezione" dei comportamenti di tutti: perché ci permette di pretendere il rispetto delle leggi e dei diritti umani e, contemporaneamente, di riconoscere come legittimi costumi diversi (come il riposo del venerdì o il rifiuto della carne di maiale).Né qui può opporsi, come troppi fanno, l'argomento della reciprocità. Il mancato rispetto dei diritti umani e civili e il divieto di praticare culti diversi da quello musulmano nei paesi islamici sono senz'altro scelte esecrabili. Ma nelle nostre società liberaldemocratiche i diritti si tutelano e basta, senza attendere l'equivalente. ******************************************************************************** Da Internet: www.cristianosociali.it Il movimento dei Cristiano Sociali, nato nell'ottobre del 1993 per offrire una presenza organizzata del cattolicesimo democratico e sociale nell'allora schieramento dei progressisti, s'ispira - come riporta nel proprio statuto - "ai principi etico-politici di democrazia, solidarieta', liberta'ed uguaglianza sanciti dalla Costituzione. Si propone di dare voce e peso politico al patrimonio di idee, sensibilità ed esperienze di cristiani impegnati nel sociale e di quanti ne condividono gli ideali di giustizia, pace, liberta' e democrazia". Nel febbraio del 1998, in occasione degli Stati generali della sinistra a Firenze, hanno dato vita (insieme al Pds, Comunisti unitari, sinistra repubblicana e laburisti) ai Democratici di sinistra. Attualmente il Coordinatore del Movimento e' Giorgio Tonini, che ha preso il posto di Pierre Carniti, ex segretario generale della Cisl, cofondatore del Movimento con Ermanno Gorrieri, partigiano bianco, leader del sindacalismo cattolico e dirigente della Democrazia cristiana negli anni '50-'60. Presidente è il deputato, e vicecapogruppo dei Ds alla Camera, Mimmo Lucà. "Come Cristiano Sociali - ha detto Carniti all'assemblea nazionale nel maggio del '98 - abbiamo deciso di contribuire alla costituzione dei Ds soprattutto perché i nostri valori, la nostra storia, la nostra sensibilità personale, ci colloca 'naturalmente' a sinistra, ma anche perché riteniamo che le ragioni per le quali si sta nel centro sinistra in Italia sono le stesse che richiedono di stare nel centro-sinistra in Europa", dove tra i maggiori leader vi sono cristiani come Delors, Blair, Guterres.
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