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Appello di UIKI sull'attacco alle torri di New York
- Subject: Appello di UIKI sull'attacco alle torri di New York
- From: KurdishMailingList <kurds at ranchdeiviandanti.it>
- Date: Mon, 24 Sep 2001 18:18:10 +0200
U.I.K.I.- Onlus Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia Roma, 19 settembre 2001 Alla stampa e all’opinione pubblica L’attacco dell’11 Settembre a New York ha suscitato nell’opinione pubblica mondiale, grand’emozione e forti sentimenti popolari contro il terrorismo. Va tuttavia denunciato che, in alcune aree del mondo dove è forte l’opposizione a governi e stati ingiusti ed oppressivi, i fatti tragici d’America possono diventare l’alibi per colpire indiscriminatamente e con durezza l’opposizione e la protesta popolare. Molti governi e stati oppressivi, con l’alibi di colpire il Terrorismo, intendono far accettare attacchi più duri alle democrazie e all’opposizione politica e popolare. Questo scenario è particolarmente attuale in Turchia. La stampa e i circoli politici di potere ritengono che la Turchia potrebbe trarre vantaggio da una guerra che investe la regione mediorientale e da una polarizzazione in blocchi tra i paesi ricchi dell’occidente e i paesi non sviluppati. La collocazione della Turchia nel blocco dei paesi sviluppati, secondo l’opinione diffusa nei centri di potere Turchi, avvantaggerebbe questo paese sia economicamente che politicamente. In questo quadro si levano alte le voci di chi, in Turchia, ritiene il momento favorevole per eseguire la condanna a morte del presidente Ocalan, sequestrato in Kenya nel febbraio del 1999, e per eliminare definitivamente il PKK, fingendo più che mai di ignorare che il PKK, fin dal settembre 1999, ha proposto un piano di pace per la soluzione pacifica e democratica della questione Kurda e per la pacifica convivenza di tutti popoli del medio oriente. Se la Turchia dovesse attuare questa drammatica scelta, nessuno è in grado di prevedere quale sarà la reazione del popolo Kurdo, sia sul piano civile e politico sia sul terreno militare. Le conseguenze di quanto può accadere in Turchia renderanno molto più complessa e difficile la situazione dell’intero Medio Oriente e porteranno ad un allargamento e moltiplicazione dei conflitti. La guerra tra Israeliani e Palestinesi dura ormai da decenni, senza che vi sia stato un vinto e un vincitore; migliaia d’uomini e donne sono morti, e la prima vittima è stata l’umanità intera. Se dovesse riaccendersi, il conflitto tra Turchi e Kurdi, raggiungerà questo tragico livello. Non s’illuda la Turchia di ottenere benefici dalla guerra, sappia che ancora una volta la guerra avrà come vittime la Turchia, tutto il Medio Oriente e l’umanità intera. Ciò dovrebbe spingere la Turchia a mostrare una sensibilità diversa e ad accettare una prospettiva diversa. L’attentato contro di Stati Uniti, qualunque sia la motivazione, non può essere accettato. È possibile che il mondo intero conoscerà molti cambiamenti nella politica internazionale e nelle politiche di difese. Tuttavia i diritti umani, la democrazia e la sovranità del diritto, conquistati nel secolo scorso ed ereditati da questo secolo, non potranno essere sacrificati alle politiche di difesa. Nessuno può dimenticare che la costruzione di un mondo sicuro non può prescindere dei diritti umani, della democrazia e della giustizia. Cosi come da essi non può prescindere lo sviluppo e la cooperazione economica e politica. Gli sviluppi futuri richiedono a tutte le forze in campo grande responsabilità. È chiaro che il tentativo di egemonizzare il mondo, sia da parte dei paesi sviluppati, sia di quelli non sviluppati, comporterà grandi scontri. Chi s’illude di trarre vantaggi da questi scontri, si attiverà in modo particolare, come sta facendo la Turchia oggi. In questa situazione è necessaria l’attenzione di tutti per contrastare scelte che hanno carattere di provocazione. Condanniamo tutti quelli che intendono trarre vantaggi delle guerre, dagli scontri tra popoli, dai conflitti religiosi, ed invitiamo tutti i democratici a vigilare e a mobilitarsi contro queste politiche. _______________________________________________________________________________________ U.I.K.I.- Onlus Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia Via Quintino Sella 41, 00187 Roma - Tel. 0642013576 Fax. 0642013799 e-mail: uiki.onlus at tin.it www.kurdistan.it
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