[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Forze dell'ordine e manifestanti
- Subject: Forze dell'ordine e manifestanti
- From: "Laboratorio Eudemonia" <528390 at hyperlinker.com>
- Date: Wed, 13 Jun 2001 17:04:49 +0200
"COME SI FA AD EVITARE CHE LE FORZE DELL'ORDINE SI DEDICHINO ALLA CACCIA AL MANIFESTANTE?" Questa è la domanda che, ad ogni manifestazione di protesta, nasce giustificatamente nel cuore dei dimostranti. Ebbene, riflettiamo insieme un momento, cercando di trovare una risposta che possa risultar definitiva, non limitata ad una qualche specifica situazione, chè altrimenti non risolveremmo realmente il problema. In una società come la nostra, in cui i ruoli più importanti, più strategici da un punto di vista organizzativo, amministrativo, fiscale, decisionale, educativo, culturale, mass-mediatico, sanitario, d'ordine pubblico, etc. sono assegnati a vita a determinate persone, viene a crearsi di fatto uno Stato ben disgiunto dai Cittadini, un nocciolo duro assolutamente impenetrabile ed immodificabile da tutti coloro che ne son stati esclusi. Queste due entità, Stato e Cittadini, che per patto sociale avrebbero dovuto coincidere, avrebbero dovuto esser tutt'uno, di fatto rimangono assolutamente separate e spesso contrapposte. E' sì scritto sulla Costituzione che l'Italia è una repubblica democratica, in cui "la sovranità appartiene al popolo" (intendendo a tutto il popolo!), ma la realtà è ben diversa: l'Italia è una Res di Parte, è cosa che appartiene a quelle 3.000.000 circa di persone assunte a vita nei posti chiave dello Stato (che siano esse dirigenti o semplici dipendenti) una autentica oligarchia, di basso livello ma diffusa ovunque, che tuttora tiranneggia, anche se in maniera sottile, subdola, la restante parte della popolazione. Specificatamente, in una società del genere, in cui le forze dell'ordine sono anch'esse dunque composte da persone assunte a vita, da persone che sono parte fondamentale di questo insano nucleo statale, non vi potrà mai essere una reale e sufficiente coesione sociale, una coscienza ben sviluppata di appartenenza ad un unico popolo. I manifestanti vedranno sempre i guardiani di questo irregolare, illegittimo nucleo accanirsi contro di loro. Non potrà mai essere altrimenti. MAI! Ebbene, se effettivamente desideriamo, non solo scongiurare per sempre il pericolo che le forze dell'ordine si accaniscano contro i manifestanti, ma che addirittura non vi sia mai più motivo per cui le persone debbano scendere in piazza a manifestare il loro dissenso, dobbiamo prendere decisa posizione in favore dell'abolizione del pubblico impiego a vita e nel contempo della sua attribuzione a rotazione tra tutti i cittadini che desiderino svolgerlo ed abbiano i requisiti necessari. Solo in questo modo, con un impiego pubblico assegnato a rotazione, il nostro Paese, e chissà forse pian piano anche tutti gli altri nel mondo, (poichè il buon esempio rimane sempre lo strumento più efficace), potrà divenire luogo privilegiato di partecipazione e di condivisione generale, e cessar di essere inesauribile fonte di ogni estraniamento ed esclusione. La prossima volta che in televisione vedremo immagini di violenza, ad opera dell'una come dell'altra parte, non potremo non ricordare quale sia l'origine profonda di quel male e come disfarcene una volta per tutte. --##-- Tratto dal DIPARTIMENTO PER UNA ARMONICA ROTAZIONE SOCIALE del LABORATORIO EUDEMONIA http://www.hyperlinker.com/ars/
- Prev by Date: a Torino, “Insieme per i PROFUGHI del KURDISTAN”
- Next by Date: Leggendo qua e la
- Previous by thread: a Torino, “Insieme per i PROFUGHI del KURDISTAN”
- Next by thread: Leggendo qua e la
- Indice: