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[LNK] sito BASILI&Kuma
- Subject: [LNK] sito BASILI&Kuma
- From: Armando Gnisci <Armando.Gnisci at uniroma1.it>
- Date: Tue, 27 Mar 2001 15:55:30 +0200
Invio l'editoriale del nuovo sito BASILI&Kuma armando gnisci Armando Gnisci http://portale.let.uniroma1.it/basili Per inaugurare BASILI&kúmá Un robusto finanziamento del Dipartimento di Italianistica e Spettacolo della Facoltà di Lettere e Filosofia de "La Sapienza" ha rilanciato la corsa di BASILI, la banca di dati sugli scrittori immigrati in Italia che scrivono e pubblicano in italiano, da me ideata e messa in linea nel 1997, con un magro e irripetuto finanziamento del CNR. BASILI ora è diventata un sito più ricco e complesso: da una parte, la Banca dei dati si è ampliata in maniera cospicua; essa ora permette di fare ricerche su cinque piste: scrittori e loro opere, critici e loro opere, tesi universitarie; dall'altra parte, alla banca si è affiancata una rivista, kúmá, che contiene e presenta testi letterari inediti, saggi critici, bibliografie, notizie sulle arti e le culture della migrazione ecc. Kúmá, nella lingua bámbara dell'Africa occidentale subsahariana, vuol dire Parola (in italiano rimanda a una famosa Sibilla, in giapponese vuol dire orso, in wolof e in altre lingue altro ancora). La nuova forma di BASILI&kúmá si manifesta in un momento in cui la coscienza che qualcuno ha avuto ed ha di partecipare ad un movimento epocale di creolizzazione della cultura europea comincia a diventare finalmente critica e attiva. La nostra società va cambiando. E' già cambiata. BASILI&kúmá è ben attrezzata per aver tenuto (per gli anni 90) e tenere in conto ciò che è accaduto e per partecipare all'avventura alla quale andiamo incontro. Gli stranieri che prendono in mano la nostra lingua per scrivere racconti e versi, teatro e sceneggiature, informazione e docenza, critica e politica, ci sfidano da una posizione che nessuno è in grado di vedere a questo modo: e cioè, come una presa di potere e di padronanza nei nostri confronti, più ricche e degne della nostra monotona e sterile senescenza, piena di affari e vuota di sogni. Un poeta albanese migrante ha vinto nel 1997 il premio Montale scrivendo versi in italiano, quando (mai) un poeta italiano scriverà in albanese? Questa è la scandalosa padronanza asimmetrica che ci viene proposta. Nessuno se ne accorge: noi sì. A permettercelo è la nostra vocazione che è diventata mestiere, che vuol dire passione e servizio: niente di più e niente di meno. Secondo noi i migranti vanno producendo l'oltranza di un mondo nuovo dentro quello vecchio in cui sono approdati, e vogliono viverla e crearla insieme: con noi. Noi, però, non sappiamo nemmeno come rispondere, ancor prima di poter sapere come si fa. Possiamo imparare almeno a rispondere solo se costruiamo delle avanguardie, nella cultura e nella scuola, che tentino di agganciare la nostra marcia artritica alla loro corsa ardita. BASILI&kúmá serve a questa poetica.
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