Gay Pride 2000 - piattaforma Arcigay



" ----- Il Gaypride a Roma dal 1 al 9 luglio è un'occasione per
ribadire la centralità della difesa della biodiversità, in questo
caso dei comportamenti umani, non lesivi della libertà altrui e
dell'ambiente. Molti partiti politici associazioni confessioni di
tutto il mondo verranno a Roma a manifestare e a proporre la sfida
dei diritti civili delle minoranze. Se sostenete anche voi i
diritti civili, negati dal fondamentalismo cattolico, partecipate
in prima persona al grande corteo dell' 8 luglio a Roma.

 I diritti dei glbt (gay, lesbian, bisexual, transgender) sono i
 diritti di tutti, dei vostri amici amiche, fratelli sorelle, figli figlie,
nipoti....
...e se non ci credete leggete le nostre richieste nel
file allegato ...ma se ci credete, venite e soprattutto rinnovate
quest'invito via mail e dal vivo a tutti i vostri amici... "

Dr. Manlio Converti <manliok at libero.it>

per ulteriori informanzioni
manliok at libero.it



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PIATTAFORMA dell'ARCIGAY
per il WORLD PRIDE ROMA 2000


Il secolo che si chiude ha posto per la prima volta il tema
dell’omosessualità come questione politica e sociale non più
aggirabile. 

La rivolta dello Stonewall il 28 giugno del 1969 è il giro di boa.
Gay, lesbiche e transessuali hanno alzato la testa prendendo in
mano le loro vite in un processo inarrestabile di liberazione,
che pochi anni dopo coinvolgerà i paesi europei, Italia
compresa. 

Molti anni sono passati dall'approvazione, in Norvegia, della
prima legge contro le discriminazioni antigay, nel 1981. Oggi
diversi popoli d'Europa e d'oltreoceano si sono dotati di
legislazioni che prendono atto di una rivoluzione in corso,
assecondandola. Ma tanto resta ancora da fare, in Italia, in
Europa, nel mondo.

I regimi fondamentalisti islamici rappresentano la punta di
massima oppressione dei diritti della popolazione
omosessuale: Iran, Afghanistan, Arabia Saudita, Mauritania,
Sudan, Yemen prevedono la pena di morte per atti
omosessuali, puniti duramente in altri 20 paesi islamici.

In Europa, culla del diritto moderno e della Rivoluzione
Francese, permangono odiose discriminazioni contro gay e
lesbiche. Non solo in Albania, Bulgaria, Cipro, Croazia,
Estonia, Ungheria, Irlanda. Liechtenstein, Lituania, Moldavia,
Portogallo, Romania, San Marino e Serbia, ma anche in paesi
UE come Gran Bretagna e Austria permangono legislazioni
gravemente discriminatorie. E in Azerbaigian, Armenia,
Georgia e Macedonia, l'omosessualità maschile è ancora
reato. In gran parte del mondo, dall'Australia occidentale alla
Cina, dalla Russia all'India, da Cuba alla Turchia, gay e
lesbiche non possono dirsi cittadini liberi.


Chiediamo agli Stati e agli organismi internazionali:

- Un forte impegno di tutti i popoli perché siano rispettati i diritti
umani nel mondo

- L'abolizione della pena di morte: su questo il movimento
omosessuale internazionale ha dato un esempio di grande
civiltà organizzando pressioni affinché non fossero condannati
a morte gli assassini di Matthew Shepard, gay ventunenne
ucciso a botte due anni fa nel Wyoming.

- Il riconoscimento del diritto d’asilo in Italia per i perseguitati
nel mondo a causa del loro orientamento sessuale;

- L'applicazione da parte dei governi europei della Risoluzione
del Parlamento Europeo dell’8 febbraio 94 sulla “Parificazione
dei diritti di gay e lesbiche nella Comunità europea” e delle
Risoluzioni successive, fino alla Risoluzione dei Diritti umani
nell'UE del 16 marzo scorso.


Chiediamo al Parlamento e al Governo italiano:

- Di portare l'Italia nell'Europa dei diritti riconoscendo la
legittimità e la dignità sociale delle relazioni d'amore e
convivenza fra gay e lesbiche, approvando una legge che
riconosca le Unioni Civili fra persone dello stesso sesso

- Di porre fine alle discriminazioni in ambito sanitario, dove le
persone omosessuali sono ancora proscritte dagli elenchi dei
donatori di sangue ed organi, non in base ai loro
comportamenti ma in base alla loro identità, e l’omosessualità
è ancora inserita nell’elenco delle malattie.

- Di favorire la visibilità culturale della cittadinanza
omosessuale, parte importante della memoria storica del
paese, nei libri scolastici di storia, nei corsi di educazione
sessuale, nelle Tv di Stato e nei luoghi di diffusione culturale 

- Di intervenire con azioni affermative in ambito sociale, per
porre fine alle discriminazioni sul lavoro, ai suicidi fra gli
adolescenti, alla violenza antigay, al pregiudizio diffuso.

- Di mantenere vivo il valore della laicità dello Stato Italiano e
della sua autonomia da ogni potere esterno e da ogni
ingerenza confessionale, nel rispetto della nostra Costituzione
come la più alta fonte di diritto, non subordinabile ad altro.




DICHIARAZIONE DEI DIRITTI
DELLE PERSONE OMOSESSUALI


1. TUTTI GLI ESSERI UMANI NASCONO LIBERI ED EGUALI
IN DIGNITÀ E DIRITTI. IN NESSUN MODO E CON NESSUNA
MOTIVAZIONE LE PERSONE OMOSESSUALI POSSONO
ESSERE ESCLUSE DALL'APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO
FONDAMENTALE DELLA DICHIARAZIONE UNIVERSALE
DEI DIRITTI UMANI.

2. IL DIRITTO ALLA VITA, ALLA LIBERTÀ, ALLA SICUREZZA
DELLA PROPRIA PERSONA VANNO GARANTITI ALLE
PERSONE OMOSESSUALI ATTRAVERSO
L'ABROGAZIONE DELLE LEGISLAZIONI OPPRESSIVE
ANCORA PRESENTI NELLA GRAN PARTE DEGLI STATI E
L'ADOZIONE DI LEGISLAZIONI RIVOLTE A PREVENIRE E
REPRIMERE DISCRIMINAZIONI E CRIMINI FONDATI
SULL'ODIO OMOFOBICO.

3. LA LIBERTÀ DI MOVIMENTO DELLE PERSONE
OMOSESSUALI VA GARANTITA ANCHE ATTRAVERSO IL
RICONOSCIMENTO INTERNAZIONALE DELLE UNIONI
REGISTRATE FRA PERSONE DELLO STESSO SESSO E IL
RICONOSCIMENTO DELL'ASILO POLITICO PER LE
PERSONE PERSEGUITATE NEL LORO PAESE A CAUSA
DEL LORO ORIENTAMENTO SESSUALE.

4. UOMINI E DONNE OMOSESSUALI HANNO DIRITTO ALLA
LIBERA ESPRESSIONE DELLA LORO AFFETTIVITÀ E
DELLA LORO SESSUALITÀ, AL RICONOSCIMENTO
LEGALE DELLE LORO RELAZIONI D'AMORE E A
FONDARE UNA FAMIGLIA A CUI SIA RICONOSCIUTA
PIENA DIGNITÀ SOCIALE.

5. IL DIRITTO ALLA LIBERTÀ DI PENSIERO, ALLA LIBERTÀ
DI OPINIONE E DI ESPRESSIONE, ALLA DIFFUSIONE DI
INFORMAZIONE E DI IDE, ALLA LIBERTÀ DI RIUNIONE E DI
ASSOCIAZONE , ALLA PARTECIPAZIONE POLITICA, ALLA
SICUREZZA SOCIALE E AL LAVORO DEVONO ESSERE
ASSICURATI RIMUOVENDO GLI OSTACOLI COSTITUITI
DAL PREGIUDIZIO CULTURALE, DALLA DISCRIMINAZIONE
SOCIALE, DALLA DIFFAMAZIONE MORALE CHE
IMPEDISCONO ALLE PERSONE OMOSESSUALI
L'ESPRESSIONE LIBERA, PIENA, VISIBILE, DELLA LORO
CITTADINANZA.

6. OGNI GIOVANE OMOSESSUALE HA DIRITTO AD
UN'ISTRUZIONE INDIRIZZATA AL PIENO SVILUPPO DELLA
PROPRIA PERSONALITÀ E DELLA PROPRIA IDENTITÀ, IN
UN AMBIENTE VOLTO AL RAFFORZAMENTO DEL
RISPETTO DEI DIRITTI DELL'UOMO E DELLE LIBERTÀ
FONDAMENTALI E ALLA PROMOZIONE DELLA
COMPRENSIONE, DELLA TOLLERANZA E DELL'AMICIZIA
FRA GLI UOMINI INDIPENDENTEMENTE DAL LORO
ORIENTAMENTO SESSUALE.

7. LE DONNE LESBICHE HANNO DIRITTO
ALL'AUTODETERMINAZIONE DELLA PROPRIA
ESISTENZA, IVI COMPRESA LA SCELTA DI UNA
MATERNITÀ RESPONSABILE ANCHE AVVALENDOSI
DELLE TECNICHE DI RIPRODUZIONE ASSISTITA.

8. LE PERSONE OMOSESSUALI HANNO DIRITTO ALLA
TUTELA DELLA PROPRIA SALUTE PSICOFISICA ANCHE
ATTTRAVERSO SERVIZI AUTOGESTITI RIVOLTI AI BISOGNI
SPECIFICI DI GAY E LESBICHE, ALLA PROPRIA PRIVACY,
AD UN'INFORMAZIONE SESSUALE NON
DISCRIMINATORIA E FAZIOSA E ALL'ABOLIZIONE DI OGNI
NORMA DIFFAMATORIA CHE CONSIDERI
L'ORIENTAMENTO SESSUALE COME FONTE DI MALATTIA
PER SE STESSI O PER GLI ALTRI.

9. GAY E LESBICHE, AL PARI DI OGNI ALTRO CITTADINO O
CITTADINA, SIANO ESSI DONNE, ANZIANI,
DIVERSAMENTE ABILI, TRANSESSUALI, MINORANZE
ETNICHE, RAZZIALI, LINGUISTICHE O RELIGIOSE, HANNO
DIRITTO A VIVERE IN UNO STATO REGOLATO DA LEGGI
LAICHE, INDIPENDENTI DA CONFESSIONI RELIGIOSE O
IDEOLOGIE TOTALIZZANTI, BASATE SUL CONSENSO
PARTECIPATO DELLA CITTADINANZA E SUL RISPETTO
DEI DIRITTI DELLE MINORANZE.

10. LE PERSONE OMOSESSUALI HANNO VERSO LA
COMUNITÀ GLI STESSI DOVERI DI OGNI ALTRO
CITTADINO O CITTADINA, E SI IMPEGNANO AD
ASSICURARE IL RICONOSCIMENTO E IL RISPETTO DEI
DIRITTI E DELLE LIBERTÀ DEGLI ALTRI E A COSTRUIRE
UNA SOCIETÀ IN CUI LA LIBERA ESPRESSIONE DELLA
PERSONALITÀ DI OGNUNO SIA RICONOSCIUTA COME
CONDIZIONE DELLA LIBERTÀ COMUNE.



Al Garante per la protezione dei dati personali 

Prof. Stefano Rodotà

Largo del Teatro Valle n. 6 

00186 Roma 




Bologna li 7 giugno 2000

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Vi sembrerà fuori luogo,, ma proprio non lo è!

----- Il Gaypride a Roma dal 1 al 9 luglio è un'occasione per ribadire la
centralità della difesa della biodiversità, in questo caso dei comportamenti
umani, non lesivi della libertà altrui e dell'ambiente.
Molti partiti politici associazioni confessioni di tutto il mondo verranno a
Roma a manifestare e a proporre la sfida dei diritti civili delle minoranze.
Se sostenete anche voi i diritti civili, negati dal fondamentalismo
cattolico, partecipate in prima persona
al grande corteo dell' 8 luglio a Roma.

 I diritti dei glbt (gay, lesbian, bisexual, transgender) sono i diritti di
tutti,, dei vostri amici amiche, fratelli sorelle, figli figlie, nipoti....
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Manliok




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