CONGO-DEM.REPUBLIC,
20 MAG 2000 (15:13)
SUD KIVU: MASSACRO, PIÙ DI 300 PERSONE UCCISE DALLA COALIZIONE
DEMOCRATICA CONGOLESE (STANDARD, GENERAL) |
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Più di 300 persone hanno perso la
vita a Katogota, 60 km a sud di Bukavu, (Sud Kivu, est della Repubblica
Democratica del Congo) in un massacro perpetrato nella notte tra domenica
14 maggio e lunedì 15, per opera delle forze della Coalizione Democratica
Congolese (Rcd). Lo riferiscono fonti della MISNA, le quali, finora, hanno
identificato centinaia di donne, vecchi, bambini e uomini, uccisi a colpi
di arma da fuoco e machete e in gran parte gettati successivamente nel
fiume Ruzizi. Gli armati che hanno commesso l’inaudita strage appartengono
agli eserciti ruandese, burundese e a formazioni di banyamulenge. In un
primo momento si riteneva che l'azione criminale fosse stata commessa come
atto di rappresaglia nei confronti dei mayi-mayi, gruppi spontanei di
partigiani nazionalisti congolesi. Successivamente, attraverso
testimonianze più circostanziate, si è appreso che nel pomeriggio della
domenica un alto ufficiale burundese era stato freddato per un regolamento
di conti tra soldati della Rcd. Il fatto aveva causato panico tra la
popolazione del villaggio di Katogota, al punto che i militari hanno
impiegato del tempo per rassicurare i civili, mantenendo la situazione
calma fino al tramonto. “Con le tenebre – ha raccontato un sopravvissuto
del quale si mantiene l’anonimato per ovvie ragioni di sicurezza – è
iniziato il massacro, durato dalle 7: 30 di sera fino alle 5 del mattino
di lunedì. I corpi delle vittime, inizialmente disseminati in un vasto
perimetro dentro e fuori il villaggio, sono stati in parte trascinati nei
canneti del fiume, in parte abbandonati alle acque. Altri sono stati
compressi con forza nelle latrine”. (FB) |
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