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Orezala Ashraf una dolce e minuta ragazza afghana.
- Subject: Orezala Ashraf una dolce e minuta ragazza afghana.
- From: luisa morgantini <MC6381 at mclink.it>
- Date: Mon, 15 May 2000 16:28:38 +0200
Ciao, la campagna per la raccolta di fondi per la realizzazione del progetto di alfabetizzazione di donne afghane organizzato dall'associazione hawca e che come Donne in Nero e Donne Assopace abbiamo voluto nominare Io donna dietro il burqa, procede non male. per la verità siamo tutte molto contente e terribilmente affezionate a Orezala, che tornerà in Pakhistan il 19 maggio. Venerdi' 12 maggio vi è stata la conferenza stampa di presentazione del progetto presso la sede del Parlamento europeo ed erano presenti ANSA, ASSOCIATED PRESS, CONFRONTI,la BCC e naturalmente il Manifesto con Giuliana Sgrena, che oggi ha pubblicato una pagina con scheda del progetto che vi invieremo al più presto. Oltre a diverse donne di vari associazioni e alla nostra pittrice/grafica Micaela Serino che ha portato una sua stupenda/tragica litografia di donna dietro il burqa, erano presenti allievi e relative insegnanti di una scuola di Palestrina e del liceo Virgilio. Vi allego un breve articolo apparso su Liberazione degli incontri al parlamento europeo avuti da Orezala. LUISA MORGANTINI ==Attach=Converted=== Al Parlamento Europeo la voce delle donne afghane, è quella di Orezala, dolce e minuta eppure cosi' grande e forte. Orezala Ashraf è una dolce e minuta ragazza afghana di 25 anni, eppure cosi grande e forte. E' profuga con la famiglia fuggita nel 89 dall'Afghanistan, vive in un campo profughi in Pakistan. E' stata invitata in Italia dalle Donne in nero e Donne Assopace per una campagna a favore delle donne afghane. Passando per l'Italia riesce ad arrivare, superando molte peripezie, al Parlamento Europeo di Bruxelles per chiedere sostegno a nome della Hawca (Assistenza Umanitaria per le Donne e i bambini dell'Afghanistan). "Aveva un visto valido solo per l'Italia e non per tutti i paesi di Schengen", dice l'eurodeputata Luisa Morgantini che l'ha accompagnata, "ma ho ritenuto di non perdere l'occasione per far conoscere a Orezala il PE e cosi' dopo molte difficoltà, violando l'inviolabilità dei confini, siamo riuscite ad imbarcarci per Bruxelles. E' la pratica delle donne in nero quella di oltrepassare i confini". E' un accorato appello quello che Orezala rivolge ai parlamentari europei presenti all'incontro. E molta è l'emozione che traspare dalle sue parole mentre racconta le terribili condizioni in cui versa il suo paese "sfortunato e dimenticato", e in particolare quelle, inumane all'inverosimile, delle donne e dei bambini. All'alba del terzo millennio, dice Orzala, il regime dei Taliban, che occupano più del 90% del territorio afghano, pratica leggi medievali, che negano alle donne I diritti più elementari, come l'assistenza medica, l'istruzione e la libertà di movimento. "Vietato persino cantare e sorridere", dice Orzala. Moltissime donne vivono nella miseria più totale, sono frequenti vittime di esecuzioni capitali per lapidazione, per futili motivi vengono frustrate per strada, dove si muovono, sempre accompagnate da uomini, come tanti fantasmi avvolte nel loro burqa. Le condizioni di guerra perenne fanno il resto, continua Orzala. In Afghanistan, che non conosce pace dal 1979, anno dell'occupazione sovietica, vi sono più di 700.000 vedove e il maggior numero al mondo di soldati bambini, vittime altresì a migliaia ogni anno dei 10 milioni di mine antipersona disseminate in tutto il territorio. Più del 40% delle vittime della guerra civile in corso sono giovani e bambini, e il 17% della popolazione rimane mutilata. Secondo un rapporto dell'Unicef del 1997 90% dei bambini pensa di morire nel conflitto e ben due terzi hanno visto cadaveri o sono stati testimoni di atti di violenza. Le condizioni igienico-sanitarie sono pressoché inesistenti e si muore anche di malattie curabilissime. E la comunità internazionale, l'Onu che fanno? "Purtroppo, dice Orzala, non sono in grado di trovare soluzioni alla crisi afghana. Si limitano al contatto con le fazioni in guerra, di cui l'una non è migliore dell'altra". E I loro sforzi non mirano che alla loro riconciliazione e al raggiungimento di un potere unitario. "Un'altra tragedia", continua Orzala, " è che I paesi occidentali pensano che I Taliban cambieranno politica". Che fare, quindi? "Occorre spezzare innanzitutto l'isolamento locale che attanaglia l'Afghanistan e far attivare l'Onu il più possibile soprattutto nel coinvolgimento di gruppi e personalità democratiche afghane, e non limitarsi alle fazioni in guerra". Allo stesso modo Orzala chiede al Parlamento europeo un sostegno forte per la sopravvivenza di chi ha più bisogno, come le donne e I bambini e un appoggio diretto all'associazione non governativa che rappresenta, la Hawca, che finora si è avvalsa del lavoro spontaneo di volontari. Obiettivi dell'associazione, che condanna qualsiasi discriminazione, sono in primo luogo l'istruzione, la promozione di attività remunerative, assistenza igienico-sanitaria per donne e bambini. I programmi si svolgono sia nei campi profughi in Pakistan che, con ovvie difficoltà, in Afghanistan. Per darsi una strategia di più ampio respiro è però necessario compiere il salto di qualità del sostegno delle organizzazioni internazionali, a partire dalle istituzioni europee, in termini di mezzi e persone. E' per questi obiettivi che Luisa Morgantini le fa incontrare i responsabili della Commissione Europea e del programma Echo per l'Emergenza e dice che "le risoluzioni del Parlamento Europeo per la pace in Afghanistan possono avere valore solo se seguite da azioni concrete di sostegno ai progetti, all' accoglienza e all' asilo alle profughe/i oltre che cessare di vendere armi ai Taliban e ai paesi che fomentano la guerra". "Date una speranza al popolo senza speranza dell'Afghanistan", è l'appello di Orezala agli eurodeputati, "ha bisogno di voi per costruire la pace". Orezala sarà a Roma il 12 maggio alle ore 11 presso la Sede del Parlamento Europeo per rilanciare il suo appello. PG. Dal quotidiano "Liberazione" 6 maggio 2000
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