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per la liberazione di Mordechai Vanunu
- Subject: per la liberazione di Mordechai Vanunu
- From: Alessandro Marescotti <kfqma at tin.it>
- Date: Sun, 30 Apr 2000 18:59:52 +0200
Campagna per la liberazione di Mordechai Vanunu Mordechai Vanunu è nato nel 1954 in Marocco, ed e` emigrato con la sua famiglia in Israele nel 1963. In qualita' di tecnico nucleare ha lavorato a partire dal 1976 presso il reattore di ricerca di Dimona nel Negev (il deserto meridionale d'Israele). Nel settembre 1986 egli forni` al giornale britannico "The Sunday Times" delle informazioni segrete concernenti il programma nucleare militare di Israele. Queste informazioni, che riguardavano essenzialmente i materiali (soprattutto il plutonio) prodotti a Dimona e che dovevano permettere agli esperti di concludere che Israele era divenuto la sesta potenza nucleare mondiale, furono pubblicate il 5 ottobre 1986. Vanunu ha sempre affermato che aveva agito per motivi di coscienza, ritenendo che una questione cosi` grave non doveva essere ignorata ma doveva essere resa oggetto di un dibattito pubblico. Ancor prima della comparsa del suo articolo, il 30 settembre 1986 Vanunu venne catturato a Roma (in dispregio della sovranita` italiana) da alcuni agenti dei servizi speciali israeliani che l'avevano individuato in Inghilterra; quindi egli venne fatto partire segretamente per Israele dove venne imprigionato. La sua detenzione non fu resa pubblica che il 9 novembre 1986. Il suo processo inizio` nell'agosto 1987, a porte chiuse, e di fronte al tribunale di Gerusalemme egli venne accusato di "complicita` col nemico" e di "spionaggio aggravato". Venne riconosciuto colpevole dei due capi d'accusa e condannato, nel marzo 1988, a 18 anni di prigione. Questa sentenza fu confermata dalla Corte Suprema di Israele nel maggio 1989. A partire dall'inizio della sua detenzione Vanunu È stato rinchiuso nella prigione di Ashkelon, in una cella di isolamento. Non ha avuto il minimo contatto con altri prigionieri. Il suo accesso al mondo esterno si È limitato agli incontri col suo avvocato oltreche' alle visite dei suoi familiari e a quelle sporadiche di un sacerdote anglicano (vista la sua conversione al Cristianesimo); queste visite e i relativi colloqui avvengono sotto strettissima sorveglianza. E` ben noto che mantenere in modo prolungato un detenuto in isolamento produce degli effetti devastanti, ed in parte irreversibili, sulle sue condizioni mentali. Un certo numero di questi effetti sono stati cosi` descritti dal Dr. Rouhama Marton(*), presidente dell'Associazione israeliana "Medici per i Diritti dell'Uomo": allucinazioni visuali e auditive, perdite di memoria, difficolta` di concentrazione, ossessioni, perdita d'orientamento nel tempo e nello spazio, angoscia, stati paranoici, depressione, disperazione, senso di spersonalizzazione... A loro volta questi problemi psichici si ripercuotono, talvolta gravemente, sulla salute fisica dei detenuti. Vanunu si e` appellato a piu` riprese di fronte ai tribunali israeliani contro le sue condizioni di detenzione. L'anno scorso egli ha fatto uno sciopero della fame per ottenere un cambiamento di queste condizioni. Nonostante questi tentativi ed i numerosi interventi esterni in suo favore, le autorita` israeliane sino a questo momento si sono dimostrate inflessibili. Amnesty International ha chiesto a partire dal 1991 che cessi il trattamento crudele, inumano e degradante rappresentato dalla detenzione in isolamento di Vanunu. A partire dal maggio 1994, questa organizzazione chiede la sua liberazione immediata e senza condizioni. Questa misura diviene tanto piu` urgente in quanto, secondo le informazioni a disposizione di Amnesty e che si fondano in modo specifico sulla corrispondenza del prigioniero, questi soffre al momento di gravi turbe psichiche. Noi non pensiamo che attualmente le autorita` israeliane possano opporre obiezioni seriamente motivate alla liberazione di Vanunu. Riteniamo comprensibile che Israele, come ogni altro stato, si preoccupi di proteggere i suoi segreti militari. Cio` nonostante, tenendo conto della rapidita` dei progressi delle conoscenze tecniche e scientifiche, e` estremamente improbabile che Vanunu disponga ancora di informazioni che potrebbero nuocere alla sicurezza di Israele. In qualunque modo si possa giudicare l'atto di Vanunu, non c'e` dubbio che quest'uomo che non e` un delinquente ordinario, che si trova sottoposto da circa 10 anni a un trattamento d'una crudelta` estrema, e che e' tempo che la sua sofferenza abbia fine. Per questi motivi vi preghiamo di firmare la petizione che segue, che mira ad ottenere dalle autorita' israeliane la sua liberazione per motivi umanitari. Notizie sugli sviluppi della campagna per liberare Mordechai Vanunu si possono trovare in International Campaign to Free Mordechai Vanunu Chi intendesse aderire alla campagna e` pregato di scrivere a: Paolo Farinella paolof at dm.unipi.it Dip. di Matematica, Univ. di Pisa Via Buonarroti 2 56127 Pisa
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